Capitolo 3

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"Potresti chiedergli se pensa di fare qualche altra data magari questa estate?" Lui annuisce rassegnato. Ripete la mia domanda e Filippo mentre parla mi guarda, sempre con lo stesso sguardo penetrante che faccio fatica a sostenere.

"Mi piacerebbe tanto, ma purtroppo non sono io che organizzo, però spero si riesca, anche perché presto uscirà il nuovo disco" Dice e io mi animo di colpo voltandomi verso Aisha che mi sorride. Suona la campanella dell'intervallo e alcune ragazze si avvicinano a Filippo, ma io non ne ho minimamente il coraggio, perché sì, per la vergogna riuscirei anche a perdermi un'occasione del genere.

POV FILIPPO

C'è una ragazza a primo banco, devo dire un gran peperino, con grandi occhi color nocciola e dei lunghi capelli ricci. Ho notato che le domande venivano solo da lei, ma perché non farmele direttamente? Chi è quella ragazza con le lentiggini?

"Chi è quella ragazza?" Chiedo alle sue compagne mentre firmo e faccio le foto.

"Lei è Valentina e potrebbe ucciderci per quello che ti sto per dire ma è la tua più grande fan" Dice una ragazza.

"Grazie" Dico allontanandomi dalla cattedra e avvicinandomi verso il suo gruppo.

"Ciao" Dico rivolto a tutti anche se spero che sia lei a rispondermi.

POV VALENTINA

Rimango in silenzio rivolta verso Matteo che letteralmente mi gira verso di lui, e con una scusa insieme ad Aisha e Diego si allontana.

"Ciao" Rispondo evitando il suo sguardo, osservando le mie scarpe consumate.

"Mi hanno detto che sei la mia più grande fan"

"Chi!" Esclamo sorpresa.

"Non te lo dico, non le puoi uccidere" Mi dice ridendo ed io sorrido di conseguenza, riuscendo finalmente a staccare lo sguardo dal pavimento.

"In ogni caso hanno ragione"

"Erano tutte tue le domande, vero?" Mi chiede. Allora se dico di sì faccio la figura della timida, che in realtà non sono, ma se dico di no gli mento, qual' è la meno peggio? Non ne ho la più pallida idea.

"Diciamo di sì" Dico sorridendo imbarazzata.

"E perché non me le hai fatte tu?" Mi chiede sedendosi sul banco sulla quale sono seduta anche io.

"Diciamo che ero leggermente paralizzata"

"Faccio così paura?" Mi chiede ridendo.

"Ma no è che mica me lo aspettavo di trovarmi in classe Irama, capisci anche tu che è assurdo, è come se ti trovassi Guccini a scuola" Dico facendo l'esempio con uno dei suoi cantanti preferiti, poi mi appoggio al banco continuando a guardarmi i piedi, affiancata dal cantante.

"Effettivamente sarei parecchio emozionato... Posso chiederti una cosa?" Mi chiede girando la testa verso la mia, facendo penzolare una ciocca di capelli biondi.

"Spara" Rispondo.

"Tu abiti qui vicino?" Mi chiede.

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora