Capitolo 39

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"Dai mi dispiace, poi vengo a vederti per il tour estivo tanto" Dico cercando di tirargli su il morale.

"Non mi pare ti struggi tanto per il fatto che non ci vediamo fino ad agosto" Mi dice.

"In realtà se vogliamo puntualizzare fino al 31 luglio" Dico e anche se cerco di migliorare la situazione, la peggioro soltanto.

"Potevi dirmelo che volevi più libertà questa estate, non c'era bisogno della sceneggiata" Dice tenendo in tensione le mani sul volante. Allora, è ovvio che voglio stare con lui ma Aisha è la mia migliore amica, non posso scegliere.

"Amore, io ti giuro su di noi, che non stavo mentendo quando ti ho detto che sarei venuta con te, e ho intenzione di farlo se mi vorrai"

"Sì, ma mi ferisce che tu non me lo abbia detto, c'è lo avrei dovuto scoprire quando sul aereo mi avresti detto che non saresti stata reperibile per due ore? Ed è proprio quello che mi hai rimproverato tu"

"Hai ragione mi dispiace" Dico e immediatamente si rilassa quando metto la mano sulla sua, mentre cambia la marcia.

"Solo non sembra che sentirai la mia mancanza" Dice calmo, anche se dentro di lui so che si sta scatenando una tempesta.

"Ovviamente mi mancherai, ma non voglio essere appiccicosa, prima o poi ti stancherai Filo" Gli dico, ed è vero, una delle mie più grandi paure che un giorno mi chiami e mi dica di non provare più niente.

"No, non è così, io voglio te, voglio sapere a che pensi, se ti manco, se ti piaccio, se ti do fastidio, se sei gelosa..." Dice parcheggiando in un ristorante.

"Sì, sono gelosa, sì ti amo, e mi manchi sempre, anche se ogni tanto un po' troppo, e no non mi dai mai fastidio, forse quando mi dai buca per Lori" Dico strappandogli un sorriso.

"Ora ti prego, stiamo insieme e alle prossime settimane ci penseremo più avanti" Gli dico tenendogli la mano stretta nella mia. Passiamo la giornata a parlare, di noi, di cosa faremo, delle nostre fragilità e persino facendo i deficienti.

"Filo secondo te mi prendono nella facoltà di giornalismo?" Gli chiedo ad un tratto mentre siamo seduti su un prato in un parco.

"Vuoi iscriverti?" Mi chiede sorridendo.

"Non lo so, ci stavo pensando, perché amo tanto scrivere, in realtà è più una necessita..."

"La mia piccola scrittrice" Mi dice lasciandomi un bacio sulla testa.

"Quindi?"

"Ovvio che ti prenderanno, sei una delle migliori penne d'Italia" Dice ridendo.

"Sei proprio stupido" Dico alzandomi che tra una cosa e l'altra si è fatto il tramonto e devo tronare a casa.

"Dai non andare scherzavo" Dice rincorrendomi.

"È importante per me la tua opinione" Dico.

"In realtà io ti appoggerò qualunque sia la tua scelta, e sì, sei una brava scrittrice, sei tanto emotiva, ma reale" Mi risponde mentre saliamo in macchina e inizia a guidare verso il tramonto. Voglio da morire fermare questo momento perfetto.

"Domani devo preparare la valigia, ti va di aiutarmi?" Gli chiedo, poiché è una cosa che odio fare e la sua presenza lo renderebbe meno fastidioso.

"Va bene, però devi imparare anche da sola" Dice prendendomi in giro.

"Stupido io so farmi la valigia ma mi annoia...chiederò anche a Lori" Dico.

"Perché?"

"Perché non lo vedo da un po'" Rispondo alzando le spalle.

"Pensavo volessi passare il tuo ultimo giorno con me..."

"Anche, poi magari se ti va accompagneresti me ed Aisha all'aeroporto?" Dico facendogli gli occhi dolci.

"Sì, mia regina, al suo servizio" Dice chinando leggermente la testa a mo' di inchino facendomi scoppiare a ridere. Mi sveglio la mattina, sento suonare alla porta e con il mio bellissimo pigiama di stich vado ad aprire.

"Sei ancora in pigiama?" Mi chiede Lori entrando.

"In realtà mi sono appena svegliata e siete stati anche fortunati perché se dormivo potevate anche suonare per sempre" Rispondo mentre vado a farmi una caffè.

"Bene allora se mi succede qualcosa so chi chiamare" Mi dice Lori sarcastico.

"GLS amo" Dico ridendo.

"O Gesù, ti devi portare tutta sta roba?" Mi chiede Filo entrando in camera, indicando la pila di oggetti e vestiti sulla scrivania.

"Buongiorno anche a te" Dico passandogli davanti lasciandogli un bacio a stampo, che non ricambia ancora scioccato.

"Se iniziamo adesso forse per stasera ci siamo" Dice Lori ridendo.

"Siete esagerati" Dico. Inizio a prendere alcuni vestiti infilandoli nella valigia, sembra più una lotta di wrestling, io contro i vestiti, spoiler: hanno vinto i vestiti.

"No quello non lo metti" Dice Fil alzandosi dal letto, vedendo l'intimo a vestito in seta che sto piegando.

"E perché scusa, come pensi che venga al tuo concerto?" Gli dico con l'unico modo per convincerlo.

"Solo con me, chiederò ad Aisha sappilo" Mi dice puntandomi il dito contro, tornando poi a sedersi. Verso le cinque del pomeriggio chiudo definitivamente la valigia. Mi preparo e Filo e Lori mi portano a cena.

"Va bene, fra noi andiamo, che sai non la vedo per un mese devo approfittare" Dice alzandosi.

"Ma sei stupido? Povero il mio fotografo" Dico lasciando un bacio sulla guancia a Lori prima di essere trascinata fuori da cantante.

"Sei proprio cattivo" Gli dico ridendo.

"Preferisci stare qui con Lori? No perché mo' ti riporto dentro, e passi tutta la serata con lui" Dice facendo il finto arrabbiato.

"No, ci sarà tempo per lui, ora voglio te" Dico e ogni riferimento è puramente casuale giuro. Andiamo a casa sua, e da quel momento, mi sento tipo Didone con Enea, completamente travolta dal piacere. Sento suonare la sveglia, mi alzo e cammino come se avessi un palo in quel posto, grazie Filo; mi faccio una doccia e tiro fuori dall'armadio del cantante dei vestiti che mi possono andare potenzialmente bene, visto che ho messo tutto in valigia e di conseguenza ho l'armadio vuoto. Prendo un pantalone della tuta grigio, una canotta bianca, e un cappellino, che è diventato ufficialmente di mia proprietà. Appena esco dal bagno, lo vedo stiracchiarsi sul letto.

"Piccola ladra di vestiti, stanno meglio a te che a me" Dice girandosi alla mo' di – dipingimi come una delle tue modelle francesi – 

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora