Capitolo 29

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"Che fai?" Gli chiedo.

"Immortalo la serenità di questo momento"

"La metti nelle storie?" Gli chiedo, forse una domanda troppo azzardata, potrebbe pensare che io mi stia approfittando o cose del genere.

"Sì in realtà volevo farlo da un po' ma prima volevo avvertirti su che persona sono realmente"

"Posso provare ad ipotizzare?" Gli chiedo e lui in risposta annuisce.

"Sei una paranoia, sei un casino, sei capace di sparire in qualsiasi momento, ogni spazio dopo un po' ti diventa stretto e probabilmente potrei diventarlo anche io" Dico maledicendomi.

"Ed è qui che ti sbagli, io tornerò sempre da te" Dice ed io lo abbraccio.

"Lo so Fil, dormiamo che già oggi troppe emozioni" Dico sdrammatizzando, perché non credo che manterrà la sua promessa. Queste settimane sto iniziando a scrivere la tesina e a studiare tutte le materie per l'esame di maturità, perché sì finalmente tra tre mesi sarò ufficialmente libera; e il mio rendimento scolastico non è nemmeno tanto male, nemmeno un insufficienza (anche grazie a Filo), solo in matematica, ma quella non vale. La tesina la sto facendo sull'arte della musica: e vi chiederete, cosa c'entra scienze umane con la musica? Vi stupirò perché sono riuscita a collegarlo con praticamente tutte le materie. Mi sento una formica se penso che fra poco ci sono gli scritti. Ma ora, oggi, la mia priorità è Filippo, con il suo primo concerto all'arena di Verona. Sono dietro le quinte insieme a Lori che mi fa vedere alcune foto del backstage.

"Lori, sei il miglior fotografo mai conosciuto" Gli dico dandogli un bacio sulla guancia.

"Perché ne hai conosciuti altri?" Mi chiede ridendo.

"No però so che tu sei il migliore" Dico ridendo.

"Vi divertite, vorrei capire anche io cosa avete tanto da ridere" Dice Fil acido, ma non aspetta alcuna risposta perché va nel suo camerino.

"Forse è meglio che gli vai a parlare"

"Non vieni con me?"

"Credo che abbia più bisogno della sua ragazza piuttosto che del suo migliore amico" Mi risponde Lori, e nonostante non sia del tutto d'accordo, mi alzo e raggiungo il cantante.

"Oi, stai bene?" Gli chiedo, nonostante mi abbia sentito continua a tenere lo sguardo basso, allora mi accovaccio sulle sue ginocchia alzandogli il volto verso il mio con le dita. Ha gli occhi rossi e lucidi.

"Non stai bene" Dico rispondendo alla mia domanda precedente, e chiudo la porta.

"Parlami"

"Non lo so, ho le solite paura, l'adrenalina, cerco di prenderlo come un mio solito concerto, ma sta volta è tutto diverso, la sento in pieno petto, è un misto di adrenalina e ansia"

"Buttala tutta sul palco, quelle persone si aspettano che tu sia emozionato, perché sono qui per te ed è uno dei momenti più alti della tua carriera, è normale e loro fanno parte della tua storia"

"Ne sono all'altezza?"

"Filo tu sei abbastanza e di più per tutti, non sai quanto mi hai donato in questi mesi" Gli dico lasciandogli un bacio sulla mano.

"Ora alzati recupera la tua cazzimma e spacca quel palco, emozionati e emozionaci tutti" Gli dico.

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora