Capitolo 43

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POV VALENTINA

Sto per vedermi con Lori, nonostante abbia pianto tutta la notte non credo che si noti così tanto, né che dentro sento un vuoto che mi divora, perdere una persona pensavo fosse difficile, ma sapere che non è lontana da te e non poterla raggiungere ti distrugge.

"Ciao piccolina" È da narcisisti lo so, ma avevo bisogno di vederlo.

"Ciao" Rispondo abbracciandolo e qualche lacrima scende, ma riesco ad asciugarle in tempo.

"Ti prego dimmi che non ho fatto la scelta sbagliata" Gli chiedo.

"No, ma non posso dire nulla, devo essere neutro, tu sei la mia sorellina mentre lui il mio migliore amico"

"Lo so, solo non abbandonarmi, ti prego" Lo supplico ormai a pezzi.

"Non lo farò mai, però sai che te l'ho ricorderò sempre"

"Sì, sei l'unico collegamento che mi rimane con il suo mondo, e poi sei una persona e un amico speciale, una fratello" Dico.

"Si anch'io ti voglio bene" Dice.

"Come sta?" Gli chiedo anche se me ne pento subito.

"Una merda, sta volta non credo che ne uscirà facilmente, anzi, sei stata tanto importante per lui, hai risanato quelle crepe che spero ora non si riaprano"

"E tu come stai?" Mi chiede il fotografo.

"Sono sull'orlo di una crisi di pianto e di panico ogni trenta secondi, cercherò di buttarmi completamente nello studio, mi laureo l'anno prossimo e poi inizio a lavorare, nel frattempo sopravvivrò" Dico.

"Lo vuoi eliminare proprio per sempre" Dice.

"Almeno per adesso" Rispondo.

"Quando hai pensato a tutto questo?"

"Sta notte, non ho chiuso occhio, ma sto bene, solo magari oggi pomeriggio spero di farmi un pisolino" E così alla fine è successo, addormentandomi sempre con la faccia rigata dalle lacrime. Un altro anno è passato, ormai mi sto per laureare, Lori e Aisha si sono messi insieme, colpo di scena vero? E io passo tanto tempo con Christian che mi aiuta a dimenticare Irama. Oggi tutti e tre mi stanno aiutando a studiare la tesi di laurea. L'ho fatta sulla prima giornalista donna italiana, Elisabetta Caminer Turra. Sì sono ambiziosa, ma so di poterlo fare, anche se questa volta nessuno mi porterà al mare la sera prima, né mi canterà le mie canzoni preferite.

"Quindi dicevi?" Mi chiede Christian.

"Si allora, nasce il 29 luglio 1751..." Inizio a ripetere, e non mi fermo più cercando di rispondere ad ogni possibile domanda che potrebbe farmi la commissione.

"Vedrai che andrà bene, e sarai la miglior giornalista a livello mondiale" Dice Christian.

"Bene ora usciamo" Mi dice Lori. Io lo guardo confusa. Mi metto un pantaloncino ed una canotta, saliamo tutti e quattro in macchina, ed un'ora dopo siamo in spiaggia. No, Lori ti prego...

"Io so che non è lo stesso però voglio continuare la tradizione, se tu vuoi" Mi chiede porgendomi un foglietto ed una penna. Mentre mi siedo sulla sabbia i flash di quella sera mi ritornano alla mente, così vividi che riesco quasi a sfiorarlo, e a stringerlo tra le mie braccia, con le lacrime agli occhi. Butto nel falò il mio biglietto e mando giù il rospo cercando di godermi la serata. Tornati a casa siamo solo io ed il ballerino mentre mio padre è a lavoro.

"Ma smettila va" Dico spingendolo giù dal mio letto, dopo aver detto una cavolata non grande di più, che di - Maze runner- è più bello il libro del film, ma che ha in testa, le pigne?

"Cosa hai osato fare?" Mi dice avvicinandosi minacciosamente e mi salta a dosso iniziando a farmi il solletico.

"Cazzo ti prego basta" Rimaniamo per interminabili secondi a guardarci negli occhi, bellissimi, ma non i suoi. Mi bacia, questo è inaspettato, molto inaspettato, ho sempre pensato di essere una sorellina per lui, ma ora forse qualcosa è cambiato? Provo le stesse cose? Decido di non pensarci, e godermi il momento, praticamente è il sogno di me diciassettenne. Finiamo a letto insieme, è tutto semplice, nulla di forzato; ma niente di più, anche se la mia testa e il mio corpo sono qui con lui, il mio cuore è di Filippo.

"Chri io..."

"So che sei ancora innamorata di lui, ma tu mi piaci e se riesco a farti stare bene in questi momenti insieme, io sono felice"

"Non voglio usarti o rovinare la nostra amicizia"

"Non lo farai è una mia scelta, sono disposto a questo per te..."

"Anche tu mi piaci Chri" Dico, e non mento, sono follemente innamorata di lui, ma come lo sono di Lori, ovvero come un fratello. So che è sbagliato ma magari mi potrei rinnamorare di lui e riuscire finalmente ad andare avanti. Mi sveglio e mi preparo per la laurea, la mia famiglia e i miei amici più stretti vengono insieme a me; nella mia testa c'è così tanta confusione che credo perfino di aver visto Filippo fuori dalla sede, che fumata che sono. Sta volta non c'è Giulio, Ale, Ame o Filo a stappare per me lo spumante, ma c'è Chri, ormai ufficialmente il mio ragazzo, che mette una storia con la foto di un nostro bacio e la scritta – Auguri alla piccola laureata del mio cuore, ti amo –

"Anche io ti amo Chri" Non commento le mie ultime parole perché sarei solo un ipocrita.

"Salve signorina, sono una giornalista di – Tv, Sorrisi e canzoni – ho assistito al suo brillante intervento, per volere di un suo professore, che a quanto pare diceva il vero quando affermava che lei era la più brillante della sua classe" Dice la donna e rimango senza parole per cinque secondi.

"Molto piacere, sono sconvolta scusi, è un sogno" Rispondo incredula.

"E non finisce qui il tuo sogno, perché lunedì se vorrai avrai un colloquio alla sede a Milano" Dice.

"Ci sarò sicuramente" Rispondo subito.

"Bene allora ci vediamo lunedì alle 10, e ora festeggi" Dice prima di andarsene, ok ora penso di essere completamente felice. Finalmente è arrivato lunedì, Aisha, Lori e Chri mi stanno accompagnando, anche perché per quanto sono nervosa potrei pure perdermi per Milano: la città in cui vivo da quando sono nata.

"Pronta?" Mi chiedono i miei amici, io annuisco e mi introduco nell'edificio. Mi fanno attendere qualche minuto per poi farmi entrare in un ufficio.

"Salve, buongiorno" Dico stringendo la mano alla donna che mi si era presentata il giorno della mia laurea.

"Bene, se per te non è un problema ti darei del tu" Dice subito sorridendomi.

"Se accetti il lavoro, partiresti con un periodo di prova, pagato, e poi se il capo capirà che sei idonea per l'azienda ti assumeremo definitivamente, va bene?" 

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora