Capitolo 45

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"Per chi pensi di votare?" Mi chiede Emma facendomi l'occhiolino, e proprio in quel momento alla conversazione si aggiunge il piumato, che tra l'altro ha tolto anche gli orecchini con le piume, perciò è vero che il mondo sta andando a scatafascio.

"Ciao Filippo" Dice Emma salutandolo, lasciandogli due baci ai lati delle guance, seguita poi dagli altri due. Mi guarda ed io lo evito, anche se la pelle mi brucia sentendo il suo sguardo.

"Quindi?" Torno alla realtà dopo quel incendio momentaneo.

"Quando sentirò le canzoni te lo dirò, fino a quel momento silenzio stampa" Rispondo cuocendomi la bocca. Mentre mi sto per allontanare Emma mi prende per il braccio.

"Irama ti stava mangiando con gli occhi comunque" Orca troia, si nota così tanto?

"Ah non lo avevo notato" Dico tirando fuori le mie doti attoriali.

"Io ci starei attenta, magari chissà"

"Non credo, sono felicemente fidanzata" Dico in modo tale che mi senta anche lui, il che non è stato difficile visto che sta ascoltando dall'inizio della conversazione. Lo becco sempre oh. Alla mia affermazione prende e se ne va, seguito da Ale e Giuse. Non lo cerco, mi godo semplicemente la festa. Conosco Sangiovanni, Annalisa e i la Sad, letteralmente iconici. Verso l'una con il permesso del mio capo, torno in camera, ma quando apro la porta quasi mi prende un colpo.

"Filippo che cazzo ci fai qui?" Gli chiedo mentre accendo la luce, e la figura spaventosa d'un tratto diventa angelica.

"Questa è la nostra stanza"

"Era" Puntualizzo.

"Stai con Christian"

"Sì"

"Non era una domanda" Dice cercando di uscire dalla stanza. Posso dire che non ha senso, si presenta lui mi dice una cosa che sanno pure i muri e poi fugge.

"Sei venuto solo per dirmi questo?" Gli chiedo.

"Sono venuto solo per vederti, e per capire"

"Capire cosa?"

"Non sta a me dirtelo" Mi risponde.

"Fil aspetta" Dico perdendo tutto l'autocontrollo, non sono durata nemmeno ventiquattro ore.

"Mi dispiace" Dico e lui se ne va come se non avesse voluto sentire le mie parole.

POV FILIPPO

In questi mesi sono letteralmente morto dentro. Ho scritto, non ho fatto altro, non l'ho mai persa, ho sempre chiesto a Lori, e ogni volta che mi raccontava qualcosa avevo sempre qualche fitta al cuore. Poi ho deciso di mettere su carta queste fitte, anche perché non conosco modo migliore. Ho scritto – Tu no – in questa canzone ci siamo noi, parlo di me di quanto sia stato stupido, e di come lentamente l'abbia persa. Ho provato anche a distrarmi con altri corpi, ma non erano lei, e alla fine andavo fino in fondo sì, ma non sentendo più niente, per puro piacere personale, invece quando stavamo insieme mi dedicavo completamente a lei, e solo con lei riuscivo a venire con i sentimenti e non solo con il corpo. Sì mi manca, sì la rivoglio con me, ma se anche dopo aver sentito la canzone deciderà di rimanere con il ballerino, sparirò per sempre dalla sua vita. Non esagero, lo posso fare, anche per quanto faccia male, preferisco vederla felice, piuttosto che in lacrime per noi. Sono passato nella sua camera per rivivere quell'emozione dei ricordi in quella stanza, e per capire se è veramente felice adesso. I suoi occhi sono irriconoscibili, sono spenti, evidentemente Christian non le dà quanto le davo io, non la rende viva, e questo fa accendere in me una speranza. La prima sera arriva in fretta, mi vesto e inizio a scaldarmi la voce nel camerino dell'Ariston. Con me ho la sua collana, quella che mi ha dato tre anni fa, di sua madre, non l'ho mai lasciata, e sta sera la porterò sul palco.

"So che non è come il suo discorso, ma spacca quel palco" Mi dice Lori, ed è vero non sono le sue parole, ma le apprezzo ugualmente.

"Il quinto cantante in gara ha già partecipato cinque volta al festival, e quest'anno porta la storia di una mancanza, di una storia finita, con delicatezza e allo stesso tempo la forza e la rabbia. Lui è... Irama" Dice e sentendo partire la musica inizio a scendere le scale. Appena mi fermo in mezzo al palco la vedo, esattamente in prima fila, bellissima. Appena parte l'orchestra ci siamo solo io e lei.

POV VALENTINA

Irama mi ha sempre emozionato, ma sta volta già dalle prime note sento una fitta al cuore, poi vedendo cosa ha in mano quasi mi sento male, ovviamente mi ricordavo di avergliela data, ma non pensavo l'avesse conservata... la mia collana. Le prime parole mi fanno sentire come se fossi sulle montagne russe, le lacrime scendono e siamo solo io e lui. Mi guarda come se non ci fosse tutta Italia ad ascoltarlo, ed io che volevo essere impassibile, ma quando vedo che si emoziona non reggo più e scoppio a singhiozzare. Esco velocemente mentre gli consegnano i fiori. Mi metto fuori dal teatro, in un punto isolato, a fumare una sigaretta, sì ho cominciato da poco, ma sapendo gli ultimi avvenimenti credo di avere pure ragione a farlo.

"Da quando fumi?" Mi chiede una voce che conosco fin troppo.

"Da quando ho sentito il tuo nome in tv" Rispondo secca.

"Come hai potuto?" Continuo con ancora le lacrime che scendono.

"Hai capito" Conferma.

"No non puoi, io ci sto mettendo tutta me stessa a dimenticarti" Dico buttando la sigaretta per terra e andandogli in contro iniziando a tirargli dei pugni sugli addominali.

"Lo hai fatto?"

"Ti pare che sarei così se lo avessi fatto, cazzo io sto con Chri non posso piangere per te"

"Va bene" Dice mentre le mie braccia diventano molli e lui mi avvolge in abbraccio che mi è mancato come l'aria, il suo profumo, il suo cuore, il suo petto, mi è mancato tutto.

"No Fil, scusami" Dico staccandomi subito. Non posso andare avanti così, ci siamo lasciati per il mio e il suo bene, non posso tornare indietro.

"Rivuoi la collana?" Mi chiede.

"No, ormai è tua" Dico e torno in hotel con un taxi. Non posso permetterglielo, non di nuovo, ma ci ricordiamo quanto cazzo sono stata male? Mi metto il pigiama e mi stendo sul letto, ero tanto felice con lui, poi che è successo? Potrebbe essere cambiato? Magari potrei dargli un'altra occasione, ma se poi va un'altra volta male? E poi come glielo dico a Chri, c'è il mio migliore amico, non voglio ferirlo. No non mi sto convincendo però più ci penso e più mi fa battere forte il cuore, e saperlo ad una stanza da me è peggio. La mattina mi sveglio mi preparo e vado in sala stampa per le interviste.

"Allora Irama, non credi che questa tua nuova canzone potrebbe ricordare– ovunque sarai -?" Chiede una, ma l'ha almeno ascoltata la canzone? Sì la sto guardando di merda.

"Potrebbe, ma se le persone sanno veramente ascoltare capiranno che ha un significato del tutto diverso" No Filo lei non sa ascoltare. 

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora