Capitolo 9

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POV FILIPPO

Osserva la casa, la studia, la vedo riflettere, e vorrei tanto sapere su che cosa. Forse su di me, sull'impressione che gli ho fatto e che magari non sto rispettando, forse l'ho delusa?

"Puoi metterti dove vuoi, la cucina se hai fame è a tua disposizione e il bagno è in fondo al corridoio a destra" Dico, e poco dopo il campanello suona, è Giulio insieme agli altri musicisti. Mentre lavoriamo lei ci osserva affascinata, sembra proprio una bambina e lo è; anche se so come ci si sente a diciott'anni, senti che potresti controllare il mondo anche se basta poco per fartelo crollare addosso.

POV VALENTINA

Uno dei miei più grandi sogni si sta avverando, conoscere Giulio, Lori, e tutti i suoi collaboratori e musicisti. Mi siedo sul divano accavallando le gambe provando a sembrare il più adulta possibile, anche se pare non esista per loro; solo per Filippo è diverso, mi osserva e sogghigna, probabilmente ha capito cosa cerco di fare, che vergogna.

"Sai che non devi fare la grande qui" Mi dice, durante una pausa, mentre mi alzo per prendere qualcosa da bere.

"In questa stanza abbiamo tutti più di diciotto anni ma quando facciamo musica escono le nostre fragilità e ci divertiamo come se ne avessimo sei" Continua ed io lo ascolto, lo osservo, non è sarcastico e nemmeno mi prende in giro, il che mi fa rilassare facendomi godere il resto del pomeriggio. Mentre sento la canzone di Sanremo ad ogni parola una lacrima scende, non riesco a controllarmi. La storia di una persona che non c'è più. Chi meglio di me può capire. Corro in bagno e mi accascio per terra, qualche secondo dopo la porta viene spalancata.

"Stai bene?" Mi chiede Filippo.

"Mi dispiace non volevo interrompere le prove, io..."

"Ti ho chiesto come stai" Ripete insistendo. Rimango in silenzio visto che non ho una risposta per la sua domanda.

"Potresti lasciarmi sola?" Gli chiedo, sperando torni dagli altri.

"No" Dice sedendosi accanto a me.

"Raccontami" Dice ma io non ho intenzione di dirgli niente.

"No" Rispondo secca.

"Ok" Dice alzandosi, ma prima che possa spostarsi gli prendo la mano, un gesto istintivo di cui mi pento. Lui me la stringe.

"Io voglio starti accanto, ma se non mi racconti non me lo permetti" Dice, una frase che apre la serratura della mia bocca.

"Mia madre è morta, in un incidente qualche anno fa, e la tua canzone ha aperto tanti di quei ricordi che..." Mi blocco.

"Mi dispiace di avervi interrotto" Continuo ripetendomi, ma lui mi abbraccia tornando sul pavimento.

"Sai, molti mi dicono che fuori sembro freddo, quasi stronzo a volte, ma dentro sono molto sensibile, basta poco per farmi crollare; far arrivare alle persone le emozioni, trasmettergli qualcosa che anche io ho provato è lo scopo della mia vita, e tu mi hai fatto capire che la canzone è perfetta così" Dice staccandosi, poi si alza e mi porge la mano, io l'afferro tornando dagli altri decretando la fine delle prove. Lori mi riaccompagna a casa e inizio a preparare la valigia per Sanremo. 

Paranoia - Irama-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora