Capitolo 41

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JOSEPH

Quando mettiamo piede dentro casa mia è notte fonda e il silenzio ci circonda, rotto soltanto dalla cassa messa dal comune nella piccola piazzetta dietro il mio palazzo che, durante tutte le feste, manda musica natalizia a ogni ora senza mai spegnersi.

I nostri piani sono cambiati quando Sarah ha scoperto dei genitori. L'idea iniziale era quella di dormire da lei, così da essere pronti per il pranzo di domani. Dopo i regali, mi è venuta vicino per dirmi che saremmo anche potuti venire qui, così da lasciarli soli.

«Sei stato bene?» mi chiede entrando. Annuisco, togliendole il cappotto dalle mani e poggiandolo sulla prima sedia disponibile insieme al mio. Siamo stanchi entrambi, ancora pieni di cibo e con gli occhi incrociati per le ore di giochi.

«Mai stato meglio» rispondo convinto, stringendola un po' e lasciandole un bacio che approfondisco. Il primo della serata, vista la presenza del padre. «Buon Natale» aggiungo. Quando faccio per staccarmi, lei mi trattiene in un altro, infuocato bacio. Del tutto nuovo, che mi spiazza e mi lascia senza fiato.

La guardo, compiaciuto e perplesso. Vorrei dire qualcosa, ma i suoi occhi mi invitano al silenzio, mentre mi trascina verso la mia stanza. Entriamo e mi lascio guidare. Siamo al buio, tranne per un po' di luce esterna che entra dalla tapparella alzata. Camminiamo verso il letto, sempre mano nella mano, e lei mi fa allungare, facendo poi lo stesso.

Si poggia dolcemente su di me e torna sulle mie labbra. La stringo, come se da quel contatto dipendesse la mia sopravvivenza. La stringo, respiro il suo odore, assaporo la sua bocca finché non si stacca per spostarsi sul mio collo. Mi beo di quel contatto, rilassandomi sul materasso.

Sento le sue mani farsi spazio sotto la maglia. La lascio fare, senza chiedere spiegazioni. Lascio che sia lei a guidare il gioco, a portarmi fin dove vuole.

Da quando stiamo insieme, sto imparando a controllare un po' le reazioni del mio corpo. Prima di Sarah, le mie erano soprattutto relazioni basate sul sesso. Tutte volevano quello, principalmente, e a me andava bene così. Ma la storia con Sarah non è sesso. Lei non è pronta. Siamo andati un po' oltre i baci, ma non voglio metterle fretta, non voglio che si senta obbligata o in imbarazzo. Voglio che stia a suo agio con me, in ogni situazione. Quindi preferisco imparare a controllare me stesso, invece che rischiare di farla scappare.

«Voglio fare l'amore con te» mi spiazza con un sussurro. Mi irrigidisco, perché non me lo aspettavo. Siamo andati oltre, sì, ma non pensavo davvero fosse pronta a questo. Talmente non lo pensavo, che non sono nemmeno sicuro di avere un preservativo.

«Ma... ma sei sicura?» balbetto. Lei sogghigna un po' e torna su di me, guardandomi negli occhi. La luce di un lampione crea sul suo viso ombre quasi magiche.

«Sì, sono sicura» annuisce, sicura. Mi mordicchio un po' l'interno guancia, quasi nel panico. «Che hai? Non ti va?» La guardo e torno in me. Non posso andare nel panico per un preservativo che sicuramente avrò buttato in qualche cassetto. Non posso andare nel panico in questo momento. Perché questo deve essere il suo momento.

Le accarezzo una guancia e lei mi bacia il palmo aperto.

«Certo che mi va... mi va da sempre» rispondo sicuro, attirandola poi su di me. Le lascio un bacio prolungato mentre la faccio stendere di schiena sul materasso. Mi stendo anche io, attento a non schiacciarla, e comincio ad accarezzarla piano. Sta tremando, ma mi guarda negli occhi annuendo, per farmi capire che sì, sta tremando, ma lo vuole sul serio.

«Mi farà male?» chiede, titubante. Sospiro.

«Forse un po'» ammetto. «Ma proverò a farti sentire meno dolore possibile» le prometto, guardandola negli occhi. Lei respira a fondo, sorridendo appena e attirandomi di nuovo su di se. Labbra contro labbra, come se stesse cercando in me un coraggio che forse ancora le manca. Il suo cuore batte così forte che riesco a sentirlo nitidamente, mentre si mischia col mio. Riprendo ad accarezzarla e a spostarle un po' il vestito. Lei si alza, si fa aprire il vestito e lo sfila, con una sensualità sfacciata che nemmeno pensavo avesse.

Sai di nuvola // HoldarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora