"Ti devo una dormita insieme, quindi direi camera mia."
Lo disse come se fosse una cosa scontata che non bisognava neppure chiedere e ciò mi rese all'improvviso imbarazzato, stare nella sua stanza, con lui.
Stefano e Marta avevano le loro stanze di sotto e lì capì che aveva organizzato il tutto per stare il più possibile con me. "Sei furbo." Diedi voce ai miei pensieri, lui mi guardò alzando un sopracciglio perplesso. "Hai scelto tu le disposizioni delle stanze no?" Dissi affacciandomi alla finestra, si vedeva la luna. "Tu hai chiesto dov'era la tua stanza e mi è venuto spontaneo dirti di sopra.. ogniuno si doveva scegliere la propria... diciamo che ti ho dato una spinta." Disse togliendosi la felpa, voleva stuzzicarmi? Era sempre coperto, perché soffriva il freddo e adesso si spogliava così? Togliendosi addirittura i pantaloni? Cercai di non darglielo a vedere e mi tolsi anche io la maglia e i pantaloni.
Ci buttammo nel letto sotto le coperte ed entrambi avevamo lo sguardo rivolto al soffitto, mi sentivo in imbarazzo, era la prima volta che stavo così con qualcuno. "Che si fa in questi casi?" Domandai più a me stesso che a lui, che aveva più esperienza sicuramente di me. "Ho l'impressione che tu ti senta in imbarazzo." Disse divertito, bene mi mancava solo che mi prendesse addirittura in giro. "Comunque basta che ti avvicini e mi abbracci." Disse con nessuna emozione che potessi capire, segui solo il suo consiglio.
"Così.." disse baciandomi il capo, mi sentivo un bambino, ero così inesperto? Sospirai, era così sicuramente per lui ero solo un passatempo. "Dimmi un po'...che esperienze hai fatto?" Domandò curioso, sapevo cosa intendesse, ma non sapevo come risponderlo avevo paura che mi prendesse di nuovo in giro. "Allora ti faccio vedere." Disse rispondendo alla mia risposta silenziosa. "In che senso?" Riuscì a dire vedendo che si spostava sopra di me, "ci son due modi per risponderti: uno è dirtelo e secondo fartelo vedere. Io direi la seconda- disse infilando le sue dita intorno al elastico dei miei boxer e scese giù a baciarmi- allora questi non ci servono." Disse abbassando del tutto i miei boxer, ero veramente senza parole che l'unica cosa che fecci era alzare la mia schiena per aiutarlo a toglierle. "Allora..." Disse scendendo le sue mani dal mio petto fino ad arrivare al mio ventre "...se continui ad avere la pelle d'oca..-si chinò per parlarmi nell'orecchio-..non so se riuscirò attranermi nel scoprirti del tutto." Si tirò indietro per baciarmi, prima lentamente e poi con una misteriosa pervesita. Sentivo una sua mano accarezzarmi lungo l'interno coscia che mi fece sussultare leggermente, sentivo che si stava diventando a stuzzicarmi, stavo per dirgli di smettere..quando senti la sua mano proprio dove immaginavo che prima o poi arrivasse. Lui si spostò leggermente per farsi spazio fra le mie gambe, senza togliere la sua mano scese giù coprendosi con la coperta, dopo poco senti qualcosa di caldo ricoprirmi e qualcos'altro stuzzicare la mia porta, mi sentivo in paradiso e cercavo di stamparmi ogni momento nella testa. Il suo dito era riuscito a spalancare la mia porta senza fatica, bramavo qualcosa di più ..ed ecco che sentivo qualcosa che si stava espandendo e cercai di trattenermi dal non urlare dal piacere misto a dolore, cercai di concentrarmi sulla sua bocca che mi stava ancora circondando insieme all'altra mano. "Sei cocciuto" lo senti borbottare e lo tirai verso di me, senti che si lamento leggermente, piegai le gambe per lasciagli lo spazio neccessario per farlo giocare ancora con la mia porta. "Cazzo Ale. Se fai così mi fai venire veramente voglia." Disse baciandomi con trasporto. "Allora fallo." Dissi aggrappandomi alle sue spalle appena sentì un altro dito entrare. "Sei praticamente pronto." Disse senza voce, si stava eccitando? Ne approfittai per scendere le mie mani lungo la sua figura e le fermai sopra i suoi boxer, era più che attivo e volevo assaggiarlo anche io. "Se continui così non so quanto durerò."disse tra le mie labbra e si staccò leggermente per liberarsi dei suoi boxer, le mie labbra vibrarono solo alla vista. Appoggiai la mia mano e sentì il ragazzo gemere piano, ero curioso se in un altro contesto mi avrebbe fatto assistere al suono del suo piacere, lo vidi mordersi il labbro inferiore. Cercai di inchinarmi per abbracciarlo con le mie labbra, senti che borbottò qualcosa dopo aver spinto i suoi fianchi verso la mia bocca. Continuiamo così per qualche minuto, lui continuava a spingere le sue dita provocandomi continuamente spasmi di piacere e io continuai fin quando non mi fermò a stuzzicarlo con la lingua. Mi fecce riabbassare e mi tolse le dita da dove le aveva. "Voglio farti venire, ma vedo che le mie dita non riescono. Ti farà sicuramente male, purtroppo avrei voluto più privacy per questo momento. Quindi ti chiedo sei pronto? Non possiamo farci sentire...quindi se ti faccio male ed ecc sei libero di farmi ciò che vuoi." Disse tornando a baciarmi dopo che gli fecci un segnò da stento. Respirò profondamente e io dopo poco lo segui sentendo qualcosa penetrarmi. Il dolore fu allucinante che non riusci né ad urlare né a fare quello che il ragazzo mi chiese. "Ale?" Mi chiamo dopo essere entrato completamente. Buttai tutta l'aria che avevo dentro "Cazzo, fa male cane." Dissi stringendo i denti e cercando le sue labbra con disperazione, "se vuoi mi tolgo.." disse dispiaciuto, "non provaci nemmeno." Dissi respirando quasi a fatica, "Provo a muovermi?" Domandò preoccupato, "Si per favore" stavo scoppiando soprattutto quando senti una punta di piacere che cresceva superando il dolore iniziale.
Marco iniziò a muoversi e ciò mi fece provare emozioni ancora più nuove. Lo circondai con le gambe e lo senti borbottare di piacere. Era favoloso sentirlo dentro di me. "Cazzo, non voglio più uscire." Disse con un gemito che solo io potevo sentire. "Dimmi che c'è il secondo round." Dissi sentendomi evampare, lui sorrise, "da oggi tutti quelli che vuoi." Disse continuando a spingere e a baciarmi dolcemente."Come ti è sembrato?" Chiese timoroso appena ci fummo staccati, ci pensai su, a parte il dolore, che sentivo leggermente più sopportabile e che pensavo all'inizio mi avrebbe veramente buttato giù, quasi a non sedermi, non era stato male. "Non ti saprei dire.." dissi rimettendomi i boxer, ero ancora frastornato. Marco mi prese il viso tra le sue mani, "la prossima volta sarei te a scavarmi dentro." Disse quasi come se fosse una supplica e ciò mi rese irrequieto, come avrei fatto? Non ero esperto come lui. "Ti guido io." Disse per rassicurarmi, come faceva a sapere ogni volta a che cosa stavo pensavo? Era così facile comunicare con lui.
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MAGNETS
Fiksi PenggemarLo guardo è il suo corpo è come una calamita, mi attrae come il nettare per le api.