Capitolo 10

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Passò il suo sguardo da me a Gianluca, sembrava dubbioso e smarrito nel trovarci insieme soprattutto perché il ragazzo mi stava tenendo un braccio lungo le spalle come per darmi forza per quel improvviso incontro.

"Buonasera Alessandro" disse cordialmente il presentatore. Avanzando verso di me con il moro al suo seguito. Mi sentivo all'improvviso come Icaro durante il suo processo. Lo sguardo di Marco sembrava che volesse squagliarmi vivo.

"Buonasera Baglioni." Dissi ricambiando la cordialità.

"Tutto bene? Mi hanno detto che hai discusso con un tecnico poco fa." Chiese preoccupato.

Davvero mi sta chiedendo questa cosa davanti a uno che sicuramente che non posso vedere?

"Niente d'importante." Dissi tranquillamente.

Marco mi guardò impassibile "Dovresti ascoltare i consigli che ti danno."

Non spostai lo sguardo da Baglioni e mi uscì una risata isterica "Scusami, ci conosciamo?"

Gianluca sbiancò e Baglioni rise sotto i baffi. Quel ragazzo continuava ad intromettersi nella mia vita come sé avesse un qualche diritto preciso nel farlo. Non mi bastava l'ansia che mi divorava per colpa sua dovevo sentire pure le sue lamentele sul mio comportamento.
Perché era colpa sua se mi trovavo lì e dovevo sentirmi continuamente offeso dalla gente.

"Forse Marco è meglio andare..." Disse il presentatore toccando il braccio del ragazzo.

Lo guardò freddamente come se volesse continuare quella tarantella, ma poi ispirò profondamente e il suo sguardo si fecce più rilassato. "Va bene. Gianluca è stato un piacere." Disse sorridendo al mio accompagnatore prima di andarsene via.

"Il solito imbecille. Sta sempre in mezzo." Dissi fra me e me appena mi girai per riprendere il mio viaggio verso l'hotel.
"Di la verità Ale, voi due vi conoscete?" Disse Gianluca ridendo al mio fianco.

"Pensavo di conoscerlo. Invece è Satana vestito da Angelo." Dissi cercando una sigaretta.

"Mengoni è un po' particolare.." disse Gianluca per giustificare il cretino. "Particolare?" Mi fermai di colpo per accendere la sigaretta. "Non è particolare. Io sono particolare. Lui è solo uno stronzo." Dissi con cattiveria.

"Ma che è successo tra di voi..da odiarlo così?" Chiese Gianluca perplesso.

"Mi ha fottuto la ragazza." Dissi la prima cazzata che mi venne in mente, anche se in effetti era vero, era successo anche questo fattaccio.

Lui mi guardò incredulo "Non ci credo!"

Divenni serio "Nemmeno io all'inizio. Era una sorta di fratello maggiore per me e invece..." Non è che mi fregava molto della mia ex...era ciò che nascondevo che mi faceva friggere il cervello e il cuore ogni volta che lo vedevo. Una cosa ché neanche io mi sarei mai aspettavo che accadesse. Perché non pensavo che quel ragazzo potesse entrarmi fino all'anima.

"Non posso crederci che ci sia pure lui qui." Dissi tra me e me sdraiandomi sul letto della suite. Non lo vedevo da quasi due anni. Com'è possibile che dopo così tanto tempo lo trovi ancora cosi affascinante ai miei occhi? Alessandro che cazzo dici? Ti ha fottuto la ragazza. Sospirai. Una ragazza che usavo per dimenticarmi di lui.

L' Ariston, aveva un fascino particolare. La TV non gli rendeva giustizia a dovere. Anche se è piccolo come teatro ha una gran storia alle spalle.

"Vedo che hai ancora la testa tra le nuvole." Una voce famigliare interrompò il flusso dei miei pensieri. Non potevo crederci che ancora si ostinava a starmi attaccato come una cozza.
"Cosa t'interessa a te?" Dissi senza togliere lo sguardo dal palco.

Lo sentì sospirare "Ale, per favore. Arianna mi ha detto tutto." Disse con strazio. Rimasi bloccato, senza capire che cosa mai gli avesse detto. "Non so di ché parli." Dissi incerto. Perché sono sicuro di non avergli mai parlato di te.

"Che non l'hai mai amata" disse mettendomi una mano sulla spalla.

Mi scappò una risata divertita "Ti ha detto questo? Quindi avermi messo le corna è un diritto, secondo lei? Solo perché pensa che io non l'abbia mai amata?" Mi girai non appena sentì la sua mano stringermi di più la spalla. "Se vuole essere amata, amala tu, no? Cosa vuoi da me?" Chiesi guardandolo dritto negli occhi e sorrisi. "L'importante è che entrambi state lontani da me." Spostai la sua mano e me ne andai via, lontano da lui e dal suo sguardo mortificato.

Le prove andarono bene. Mi era servito far quel discorso a quel cretino, mi dava disgusto sapere che in modo o nell'altro mi continuava ad aiutare, ma ci pasai sù.

La prima serata era arrivata, la classifica mi vedeva tra gli ultimi. Non c'erano molte speranze di salire nel podio, ma non mi importava molto.

"Vedrai che pian piano ti ameranno." Disse Dario.

"Dubito..Soldi non è un gran pezzo.." dissi sedendomi sul divano aspettando la mia seconda esibizione.

"Ma ché dici! Vedrai che sfonderai culi!" Disse ridendo.

"Certo soprattutto il mio". Dissi ridendo.

"Non credo che ti piacerebbe." Disse Virginia Raffaele che si stava incamminando verso di noi insieme a Mengoni che mi guardò impassibile.

"Non credere Alessandro anche se non sembra è un ruba cuori." Disse Dario ridendo.

Fecce la faccia sorpresa "Non mi dire che sei...?" Lasciò la domanda in sospeso "Adesso ti adoro ancora di più!" Disse dandomi un pizzicotto sulla guancia.

"Ahia.. comunque già.. sorpresa" dissi ridendo. Marco mi guardò stranito, come  se non se lo fosse mai immaginato che mi sarei prima o poi dichiarato pubblicamente.

"Ehi Marco, cosa devi cantare?" Chiese Dario per cambiare discorso.

"Hola con Tom, lo sto aspettando ma è in ritardo." Disse guardandosi in giro "poi un altro pezzo con Claudio."

"Hola è la canzone che avete scritto insieme, giusto?" Chiese Dario direttamente a me. Guardai Mengoni e poi di nuovo a lui. "Si." Dissi serio.

"Aspettate voi due avete collaborato insieme?" Chiese Virginia.

"Si, Ale ha scritto molti pezzi del mio disco." Disse Mengoni quasi entusiasta nel dirlo finalmente, odiavo che provasse orgoglio per qualcosa che io volevo solo dimenticare.

"Dai non lo sapevo." Disse contenta.

"Non è niente di ché" dissi alzandomi appena vidi che mi fecero segno di entrare.

A quanto pareva era meglio non dirlo che avevo scritto per lui. Tutti mi guardavano male. Scrivere per Mengoni era così pesante da sostenere? Sospirai. Si. Era difficile per me figuratevi per gli altri.

Finalmente se n'è andò via. Mi sentivo meglio sapere che non ci fosse lui in giro in agguato.

Finalmente arrivò la finale e il "caso" volle di trovarmi sul podio. Almeno sarei arrivato terzo. Mi dispiaceva per Loredana, meritava lei il mio posto.
I minuti correvano come lampi che non mi accorsi che arrivai primo.

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