La settimana del Festival di Sanremo ebbe finalmente iniziò, ero elettrizzato e soprattutto agitato, non sapevo se la mia canzone potesse piacere o meno al pubblico. Volevo azzardare volevo chiudere un cerchio della mia vita.
"Di nuovo Alessandro?? È il tuo terzo festival! Vedi di rilassarti!" Disse esasperato Riccardo, eravamo in videochiamata e nel mentre stavo riscaldando la voce prima dell'esibizione. "A te sembra facile zi." Borbottai nervoso, appoggiai il cellulare sopra il lavandino in cui mi ero chiuso aspettando il mio turno.
"Dai che almeno ci sarà Marco a presentarti, no? Non sei contento?" Domandò Riccardo seduto comodamente sul suo divano di casa. Sbuffai, era una gioia rivederlo, quello sì, ma era anche una sfortuna, perché quando gli ero accanto mi sentivo un libro aperto, come quando scrivevamo insieme..lui sapeva sempre come mi sentivo al solo appoggiare il suo sguardo su di me e lo capì tardi, troppo tardi, che lui infondo mi dava quelle attenzioni perché il cuore suo mi amava.Qualcuno bussò alla porta. "Sto al telefono con Riccà sto bene! Tranquilli!" Sospirai e sentì il più piccolo che rise divertito. "Beh apri no? Così lo saluto pure io che tra poco devo risalire." Disse una voce divertita, girai la chiave perplesso, come mai era lì? "Ragazzi mi devo pure cambiare vi scoccia?" Disse appena chiuse la porta alle sue spalle, lo guardai dalla testa ai piedi, indossava solo i pantaloni neri che aveva poco prima sul palco. "Mengoni vuoi far agitare ancora di più il tuo amicone?" Domandò divertito il biondino che guardava il moro cambiarsi. "Credimi in questo momento è l'ultimo dei miei pensieri provocarlo... comunque ti dispiace se gli parlo per un attimo da solo?" Disse con il fiato corto e corso a cercarmi? "Nessun problema! A dopo!" Stacco la chiamata senza neppure salutarci.
"Ti puoi vestire ora." Dissi abbassando la tavoletta del wc per sedermi. Lui si girò e incominciò a mettersi i pantaloni in pelle rossa, cazzo mi voleva male? Stava benissimo. "Non guardarmi così che mi sciupi." Disse divertito e avvicinandosi a me, si sistemò in mezzo alle mie gambe e mi abbracciò lasciando andare un lungo sospiro. "Dovrò fare uno sketch prima della tua esibizione..il palco sarà pieno di palline di carta, quindi stai attento a come scendi le scale e soprattutto fingiti arrabbiato o sorpreso." Mi sussurro all'orecchio le direttive che dovevo seguire, lo guardai sorpreso, "perché me lo stai dicendo?" Lui sorrise e mi accarezzo una guancia, "Semplicemente perché non voglio che entri ancora di più in agitazione." Disse stampandomi un bacio sulle labbra, il suo gloss sapeva di albicocca, troppo estivo per la stagione. "Cioccolato?" Chiese mordendomi il labbro inferiore, "Albicocca?" Chiesi in risposta, fecce segno di no con la testa "Pesca." Rispose divertito, "però in effetti al contatto con il tuo lo sembra."
"Ci vediamo fra venti minuti." Disse come se fosse una specie di appuntamento, io gli chiesi un altro bacio prima di lasciarci.
Non riuscì ad essere serio per tutta la presentazione, Marco si era dimenticato di accennarmi un piccolo particolare, che l'avrei trovato ammanettato con l'altro presentatore al mio arrivò. Lui cercò di essere discreto e di fare il serio, io non riuscivo a calmare le mie smorfie divertite.
"Sul serio che vi è preso sul palco?" Dissi ad Amadeus dopo che ebbe cinque minuti di pausa, lui guardò il moro con uno sguardo accusatorio che mi fecce entrare ancora di più nella parte. "Te l'avevo detto che l'avrebbe presa male." Disse scuotendo la testa infastidito, sospirai e guardai i due presentatori "La prossima volta assicuratevi di avvisare." Borbottai infastidito, entrambi mi guardavano stupiti. "Che c'è? Pensavate che vi avrei perdonato con questa scenatina? Ragazzi ho fatto io la scena del cretino vi ricordo." Diedi i fiori in mano a Marco. "Per fortuna non ti vedo piu." Dissi secco, prima di lasciarli da soli.
Entrai nel mio camerino per prendere le mie cose prima di dirigermi nuovamente in hotel e notai con sorpresa che sopra il mio telefono c'era un post-it giallo con scritto il mio nome attaccato ad un foglio riepigato. Perché Marco mi aveva lasciato un messaggio? Oddio si è offeso?
Ciao, non volevo salutarti con questa specie di lettera, lo so che non è il modo migliore..
Ma è l'unico mio modo per lasciarti definitivamente andare. Sò che probabilmente ti arrabbierai e di questo ne sono consapevole, ma sappi che non ho le forze di salutarti in un modo diverso da questo, quindi ti chiedo di non cercarmi, o di venire da me.Ps. Non preoccuparti, non è per quello che mi hai detto prima, non mi sono offeso, anzi grazie dei fiori, appena posso gli metto in un vaso.
Scusami.
Tuo M.
Un sorriso amaro mi balenò sulle labbra, non sapevo se piangere e correre da lui, per poi urlare tutto ciò che stavo provando in quel momento. Oppure prendere tutte le mie cose e tornare in hotel , dove mi aspettava la mia solita video chiamata con Noah.
Avrei preferito che le cose andassero diversamente, pensare che il nostro rapporto fosse finito così mi diede un senso di vuoto allo stomaco, ma sapevo ché ..se non l'avrebbe fatto lui, l'avrei fatto io.
Pov Autrice
L'amore fa male e si sa.
Alessandro, sa che Marco ha fatto una scelta che sapeva che avrebbe fatto lui, perché anche se Noah non è stato il suo primo amore, sarebbe diventato l'ultimo e di questo Marco né era consapevole.
Ci sono stati troppi sbagli da entrambe le parti e ciò che gli aveva uniti era scomparso già da tempo.E se i nostri protagonisti avessero avuto una vita diversa? Come sarebbe finita?...si sarebbero mai incontrati? Si sarebbero mai innamorati? Sarebbero mai riusciti a stare insieme?
E se....non fosse mai stata la musica ad unirli? Chi mai gli avrebbe aiutati?
Stavolta voglio cercare di non seguire la "cronologia degli eventi", ma voglio immaginare che loro siano "liberi" di amarsi, voglio che siano persone "normali".
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MAGNETS
FanfictionLo guardo è il suo corpo è come una calamita, mi attrae come il nettare per le api.