Capitolo 18

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Marco tornò con una faccia interrogativa e non mi toglieva gli occhi si dosso. Inchinai la testa cercando di capire il motivo, ma lui scosse la testa. Che cavolo gli avrà detto quel cretino? Continuai a lavorare cercando di non pensarci.

"Aaaah finalmente! Sono morto." Mi abbandonai su una sedia con in mano una birra post serata. "A chi lo dici. Domani ho pure tre ore di spagnolo che mi aspettano." Disse Camilla appoggiando le sue gambe sulle mie. Marco invece, rimase accucciato alla sua sedia intento a ricucire la sua camicia strappata con uno sguardo che non sapevo come decifrare, forse rabbia?

"Marco ti accompagno io a casa, non c'è bisogno che ti metà problemi adesso." Camilla lo guardava con uno sguardo fraterno, sembrava davvero che ci tenesse a quel ragazzo, com'è che l'aveva chiamato? Ah sì. Testa calda. E lui non sembrava neppure di esserlo, sembrava uno di quei ragazzi nerd sbadati che avevano paura anche della propria ombra, e invece dentro di sé si nascondeva sicuramente quella famosa testa calda, ero davvero curioso di scoprire che cosa intendesse Camilla.

"Tesoro non posso lasciarla così." Rispose lui serio. Tesoro? Vidi la mia amica illuminarsi in viso, sembrava che fosse felice per qualcosa che non capivo. "Mengo.. il tesoro sta in mezzo al mare..." Disse lei come se si aspettasse che il ragazzo continuasse la frase "...negli abissi ci troverai Nettuno." Proseguì il ragazzo poco incurante "che nel mare ti catturerà...?" Camilla si allungò speranzosa verso il ragazzo "e ti porterà dove il tesoro sorgerà." Borbottò tagliando il filo, la ragazza a lungo le sue braccia lungo il collo del ragazzo. "Finalmente." Disse lei gioiosa, Marco mi guardò alzando gli occhi al cielo e notai che la sua scintilla adesso era diversa. "Ti sposti adesso?" Borbottò infastidito. Lei sorrise, non capì questa sua felicità, ma sorrisi anche io, avevo il sospetto che fosse qualcosa di bello.

Il mattino seguente avevo le lezioni che iniziavano alle dieci, quindi decisi di rimanere ancora un po' a letto. Domani sarebbe stata una lunga giornata, mi aspettava il doppio turno a lavoro. E avrei avuto anche poche ore per studiare quel fine settimana.

"Ale, ho convinto Gloria ad assumere anche Marco! Quindi mi ha chiesto di dirti che se vuoi domani potrebbe fare lui il tuo turno di sera." Il gridolino che fecce Camilla per la felicità mi fecce mancare per qualche secondo l'udito. "C'è Gugu ancora con l'influenza. Dubito che riusciate a gestire la sala." Dissi affondando un biscotto nella mia tazza di caffè latte. Camilla rise divertita "hai visto come lavora, quindi vai sereno." Mi domandai se la sua sicurezza che riponeva in quel ragazzo non fosse perché aveva una cotta stratosferica per lui.

Per mia fortuna il mio turno di quella sera lo ricopriva Davide essendo che Marco aveva ricoperto il suo ieri sera e quindi né approfittai per studiare qualche materia che avevo indietro. Era strano stare a casa, forse perché nell'ultimo periodo ho passato le mie giornate a lavorare. "Ehi tesoro? Stai ancora studiando?" Domandò mia madre entrando nella mia camera. "Devo trascrivere due cose e ho fatto. Ti serve qualcosa?"
Lei si sedette sul mio letto pensierosa "Gloria mi ha chiesto se avevamo voglia di cenare con lei al locale. So che sicuramente ci saranno i tuoi amici a lavoro, ma sono curiosa di conoscere questo famoso Marco..hai sentito cosa gli è successo?" Chiese con un tono preoccupato, le voci giravano veloci a quanto pare. Gli fecci segno di sì. "Perdere un amico così...in quel modo...non immagino il dolore che prova quel povero ragazzo." Disse scuotendo la testa tristemente. "Pensavo che fosse da solo in macchina.." sussurrai chiudendo i libri, avevo finito di trascrivere l'ultima parte. "Lui purtroppo era il conducente... Un camion gli ha presi di striscio e loro sono finiti fuori strada.." Rimasi in silenzio ad ascoltarla, era una storia surreale, non so perché, ma mi aveva toccato. A Marco lo conoscevo da soli due giorni, era l'assistente del mio professore di francese, sembrava un ragazzo apposto, un po' timido sì, ma comunque in gamba nel suo lavoro. Mi dispiaceva sentire che il suo vuoto di memoria era dovuto a questa perdita dolorosa.

Arrivammo al locale che ovviamente era molto più pieno della sera precedente, i ragazzi correvano da una parte all'altra. "Non ci provare nemmeno Alessandro." Disse Gloria severa accorgendosi che gli stavo guardando preoccupato. "Hai visto le stoviglie che hanno? Gli aiuto finché non si calmano le acque." Lei alzò gli occhi al cielo e scosse la testa "assolutamente no. Oggi non stai lavorando."

"Scusate il ritardo, cosa prendete?" Marco si avvicinò al tavolo con il mio adorato taquino in mano, "vorrei sapere perché hai il mio taquino in mano." Borbottai perplesso, lui alzò gli occhi su di me e accennò un sorriso di scuse. "Abbiamo finito tutti i taquini. Giuro che domani vado e te lo ricompro." Disse divertito. "Vai tranquillo..lo ricompro domani." Borbottai rassegnato sperando di trovarlo nuovamente dei Pokémon l'indomani. Oggi sembrava molto più rilassato, era proprio vero che si trovava al suo agio.
"Tu dovresti essere Marco, vero? Ale mi ha parlato molto bene di te." Borbottò mia madre, era stata Gloria a parlargli di lui, ma dettagli. "Spero solo cose belle." Rispose lui stringendo la mano a mia madre. "Da come ti guarda presumo che tu gli stia molto simpatico." Borbottò lei divertita.

"Scusa mia madre, non sa frenare la lingua." Borbottai appena mi sistemai dietro il bancone per dare almeno una mano con le stoviglie. "Ma va' tranquillo. Comunque lunedì ci sono di nuovo io a farvi lezione, ho già avvertito Davide, in più forse anche per il resto della settimana." Disse mentre preparava i caffè per il tavolo di mia madre. "Quando torna il professore?" Lui si grattò il mento pensieroso "non ti saprei dire, c'è la moglie che sta poco bene. Non vedi l'ora di sbarazzarti di me?" Chiese divertito, mi girai verso di lui, sembra un ragazzo spensierato, credo che potrebbe andare bene per Camilla. Sperando ovviamente che non faccia come quell'altro.

Ritornai al tavolo dopo avermi fatto anche io il caffè. "Sei un testone." Momorò Gloria indispettita, non potevo farci niente, non potevo micca starmene seduto vedendo i ragazzi in difficoltà. "Ho cinque minuti." Momorò Camilla sedendosi al tavolo con noi. "E quindi che ci fai qui?" Momorò Gloria severa, Camilla la guardò male. "Mamma mia! Sono venuta a salutare la mia zietta." Disse Camilla facendo la linguaccia a sua madre e dando un bacio sulla guancia a me e a mia madre. "Se ti vede tuo padre poi voglio vedere." Borbottò Gloria sorseggiando il suo caffè. "E cosa gli dovrei dire?" Momorò il signor Sergio alle spalle della donna, si avvicinò a lui per stampargli un bacio sulla guancia. "Oddio queste smancerie davanti a me anche meno per favore!" Disse Camilla disgustata.

"Già te ne vai?" Chiese Davide facendomi il conto.

"Si zi, domani monto alle sei ti ricordo."

"Cavoli noi stavamo pensando di andare a ballare!" Disse Camilla alle mie spalle, gli scivolai un braccio lungo i suoi fianchi. "Amore ti prometto che ci andremo." Le baciai una tempia prima di prendere il mio resto. "Sono geloso." Borbottò Davide con un finto colpo al petto. "Domani devi uscire con gli altri?" Domandò Camilla curiosa, ci pensai su un momento. "Non ti saprei dire, sai?" Gli risposi e mi accorsi che Marco aveva appena posto un vassoio pieno al mio fianco. "Voi siete apposto? Se volete rimango a darvi una mano." Scoppiarono tutti e tre a ridere.

"Dovresti riposare più tosto!" Borbottò Davide.

"Esatto!" Rispose Camilla.

"Vabbè non fatte tardi e arrivate puntuali domani che non ho voglia di prepararvi di nuovo la sala io."

"Aspetta hai anche il turno per il pranzo? Non c'è mia madre con mio fratello?" Domandò Camilla sorpresa. "Sostituisco tua madre" le risposi tranquillo, mi guardò malissimo, sapeva che non potevo dire di no a sua madre. "Bene ragazzi divertitevi. A domani."

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Ciao raga, come state? 🌸🐄

Pensavo sarebbe stato facile comporre i capitoli e invece 🤯🤯🤯

Mi raccomando fatemi sapere se vi piace 😋

Baci 😘

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