Capitolo 2

169 70 51
                                    

Era mattina avevo dormito a pena le celle fanno schifo. Letteralmente sono umide piene di ragni e incatenata la situazione non era  delle  migliori.

Non avevo toccato nemmeno un pasto ma credo che questa mattina mi porteranno qualcosa.

Sicuro, non sono ancora le cinque.
Come previsto mezz'ora dopo mi portarono qualcosa ma non ne avevo voglia infatti mangiai soltanto il pane.
Ero stanca di tutto ma soprattutto incazzata con Riley non era venuto nel processo e nemmeno quando mi avevano accusata nel senso se ne era subito andato.
E io nemmeno lo avevo visto.

Ero incazzata con tutto a partire da lui poi con io con il re. Ansi la rabbia è un sentimento io non sento nulla quando sto con lui. Ma fino ad adesso mi ripetevo che avrei avuto la mia vendetta. Ma so come è andata a fine. "Dolcezza e ora " era una guardia prima di uscire guardai l'alba dalla apertura che c'era dentro alla cella.Mi costrinse con la forza ad alzarmi dal lettino.

Mi può slegare ora? Dissi conoscevo la risposta ma avevo sempre qualche fantasia con quella guardia non sapevo perché.
"Bellezza vorrei ma non mi è permesso "non ero bella ero goffa i capelli  biondi completamente scompigliati le labbra morse fino al sangue i piedi sanguinati per colpa delle catene durissime che avevo.

"Mi dispiace bellezza io sono sicuro che tu non hai ucciso la  principessa ma conosci il re".
Cazzo sì se lo conosco
"Ora andiamo "disse non mi offesi non avevo niente a che fare con quella guardia ma mi senti comunque onorata della sua sincerità da undici anni da quando i miei genitori erano morti non avevo avuto nessuno non avevo parlato con nessuno mi ero dimenticata di provare emozioni.

Mi ero promessa di non piangere mai più la loro morte e di andare avanti.
Mi portò dal re ovviamente un altro schiaffo ci mancherebbe me lo diede. Ma sta volta era veloce sincero e freddo.
"Mio signore fermatevi " urlo qualcuno alle mie spalle.

"Oh Ser ci lisinghi della tua presenza sono onorato ma sei agitato cosa succede ?"
Mio signore non ho niente a che fare con questa donna ma posso dire con disprezzo che state giustiziando la persona sbagliata.

"SER spiegati meglio " disse il re
"Certo mio signore. "Stavo andando ad allenarmi con la spada con il mio servo fin quando quest'uomo che a quanto ho capito è un messaggero ah procuramente detto che vuole parlare con lei mio signore." disse il SER con tono affascinante.

" Digli di entrare " disse il re. Io nel frattempo non sapevo cosa pensare ero spaventata e felice perché si sta rivelando che non sono una bugiarda.

Ma questo significa che avremmo a che fare con un assassino e il vero colpevole.

Il re nel frattempo era palesemente in ansia ma fin quando non da l'ordine di slegarmi le catene che ho alle mani e alle gambe io soffrirò ancora.

Non vuole dare a vedere questo avido orgoglioso ,presuntuoso come sempre.
Indossa una lunga tunica bianca con le righe marroni.
La spada sempre affilata e sempre ben custodita. Senti il re dare l'ordine alle guardie di aprire le porte.
E in quel momento sentivo la mia vita fosse cambiata e fu cosi.

Sulle tracce dell'omicidio 1 volume Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora