Sulle tracce dell'omicidio 1 volume

Capitolo 5

Era ormai sera mi stavo dirigendo verso casa. Riley era ha casa. Una fitta di paura mi avvolge lo stomaco.

" Dove diavolo eri fino ad adesso ?" Gli avevo lasciato il pranzo pronto qualche ora fa mentre io andavo a palazzo.

Gli lasciai un biglietto con scritto" torno presto buon pranzo tesoro" ma qual presto non si sa se sarebbe stato un quarto d'ora,mezz'ora,un ora o magari tante ore.

Io ero andata a palazzo per vedere se sapevano chi ah ucciso la principessa,non avevi motivo di preoccuparti .Dissi con un tono dolce e sincero.
"Quello che hai fatto è una vergogna , ti sei permessa di di andare a palazzo senza di me come se contassi qualcosa sei solo una serva.
" Le sue parole mi disgustavano la cosa che mi faceva più pena in modo in qui lo disse senza sentimenti,senza rancore,era sincero non era ubriaco ma completamente sobrio.

" In tanto io sono un medico io sono un uomo e tu sei una donna non hai diritto a uscire senza dirmi dove vai" cosa ?.
Gli dovevo chiedere l'autorizzazione per uscire ?. Non avevo parole rabbia,rancore,disgusto e risentimento.
Non ci potevo credere che ero arrivata a essere trattata in quel modo solo perché ero donna. Ora capisco perché il re aveva deciso di accusare proprio me.
Pensava che visto ero una donna avrei approfittato dei loro beni uccidendo la principessa. Ma io non lo avrei mai fatto. Lively era una parte di me.

Dopo anni di rancore ed egoismo verso il re e verso me stessa. Stavo piangendo. Avevo giurato di non versare una lacrima. Ma non stavo piangendo per i miei genitori e perché stavo per essere bruciata sul rogo ma per Riley. Lui era fatto così e mi ero abituata ma la conversazione con Ansel mi ha cambiata. Mi prese il braccio e mi disse

" Hai un altro vero stronza " in un attimo mi ritrovai a terra. Mi stava facendo del male.
Riley io amo solo te. Non ti tradirei mai. Dissi cercando di evitare una tragedia.

"Bugiarda" grido come un pazzo. Non riuscivo a capire non mi aveva mai insultata sì mi spesso mi faceva del male ma con le mani. Una parola fa più male di uno schiaffo pensai.

Sei ubriaco lo allontanai con la forza. Non ci potevo credere aveva cominciato a farsi del male. Ad autodistruggersi.

"Solo un po' "si da arrivare ad alzarmi le mani come no.
Va bene andiamo a letto adesso  ne riparliamo domani. Non avevo mangiato niente da questa mattina ma dopo quello che è appena successo mi è passata la fame.

" No mi stavo divertendo dai" che deficiente pensai si stava divertendo a trattarmi una merda. Non avevo parole.

Sì ci divertiamo nel letto vieni che so stanca. Sapevo a cosa andavo incontro quindi era meglio così.

"Si ma voglio divertirmi ancora " proprio mi stava facendo perdere la pazienza. E continuavo a pensare ad Ansel. Riley in anni di relazione aveva sempre pensato a se stesso non si era mai preoccupato di come mi sentivo. Schiacciai immediatamente quel pensiero e risposi fredda
Andiamo a letto ora

"Hai proprio voglia e "cosa no ? Io voglio solo dormire in quale guaio mi sono cacciata maro questa ci mancava.

No non ne ho voglia voglio solo dormire
"E comunque piccolina permetti un'altra volta ad andare a palazzo senza il mio permesso o senza di me e questo bel faccino sarà pieno di sangue. " Era ubriaco pensai da sobrio non mi avrebbe mai parlato in quel modo. Me lo ripetei molte volte come ad assicurarmi. Ma crederci era un altra sfida. Riuscì a portarlo nel letto e crollo

immediatamente lo aiutai a togliersi gli stivali e ad spogliarsi. Anch'io mi misi la mia camicia da notte e mi stesi nel letto. Continuai a pensare ad Ansel il suo contra battere e il mio interesse a sapere qualcosa in più su di lui. E andato a vedere e anche lui gli interessa qualcosa di me quindi siamo sicuri così.

Schiacciai ancora una volta quel pensiero e mi domandai se Riley si sarebbero ricordato domani mattina come mi aveva trattato questa mattina.

Non desideravo minimamente inculcarlo ma avvolte usciva proprio dai miei schemi. Mi addormentai a fatica con quei pensieri che cercavano una risposta concreta.