Luna di miele (2)

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Havana, Cuba 

I giorni passarono rapidamente e questo era il loro ultimo giorno a Cuba. Camila ne approfittò e presentò Lauren ad alcuni parenti. 

-Ma è possibile che ovunque andiamo appare qualcuno?- 

-Lauren, lui mi ha chiesto solamente l'ora.- Rispose Camila roteando gli occhi.

-Si certo, l'ora per vedere a quale minuto mi alzo per avvicinarsi di nuovo a te.- Sbuffò sua moglie.

-Dovresti smetterla di essere così gelosa e goderti la nostra ultima cena qui.- Camila le accarezzò la guancia e fece calmare istantaneamente sua moglie.

-Mi sono sposata con la donna più bella del mondo e tutti la guardano e la vogliono.- Fece il musetto. 

-Sei esagerata.-  

-Parlo seriamente Camz, in Messico oltre Erik sono apparsi altri due tipi nei giorni seguenti, che hanno provato qualsiasi cosa, oltre a quella Perla, che io chiamerei perra.- Disse in spagnolo facendo ridere Camila.

-Lei voleva solo essere gentile.- 

-Si, come no! È stata gentile a chiederti di sederti in braccio a te sul motoscafo.- 

-Lauren, non potevo rimanere in piedi, sarei caduta.- Rise.

-Per quello ci sono le mie gambe. Nessun altro può offrirtelo, il tuo posto è questo.- Lauren fece sedere sua moglie sulle sue gambe, mentre si godevano la serata in un bar. 

-E credo che le è chiaro.- Rideva mentre ricordava.

-Ho dovuto farlo.- Fece spallucce e bevve la sua birra. 

-"Grazie ma lei ha già un posto dove sedersi"-  Camila provò ad imitare Lauren che rise. 

-Non ti dimenticare che quando ti sei seduta ai gemuto.- La prese in giro.

-Lauren mi hai strusciata su Lolito.- Le mani della dottoressa si diressero ai capelli di sua moglie, pettinandoglieli all'indietro. Lauren chiuse gli occhi con le carezze. -Poi abbiamo fatto l'amore in acqua e ci siamo dovute allontanare molto dagli altri affinché non ci notassero.- 

-Fai molto rumore.- Rise Lauren ancora con gli occhi chiusi per le coccole che le stava facendo sua moglie. 

-"Ahh Camila, non ce la faccio più".- L'imitò di nuovo e Lauren aprì gli occhi. -Sei venuta prima di me.-

-È stata colpa tua. Ti sei abbassata e ho visto il tuo centro succulento.- Le mani di Lauren passeggiavano per le sue gambe. 

-Vado in bagno, ora torno.- Le diede un bacio sulle labbra  e poi si alzò.

Lauren guardava il bar semi-pieno. La musica latino-americana era forte. La sua birra ancora fredda era mezza piena. Decise di berla tutta, sentendo il freddo scorrerle giù dalla gola. 

-Ciao.- Disse qualcuno dietro di lei.

-Ciao.- Rispose sorridendo.

-Balliamo?- La ragazza le tese la mano.

-Mi dispiace ma sono accompagnata.-

-È solo un ballo.- Insisteva.

-Non posso.- Odiava dire di no alle persone.

-Non succede niente, prometto di non rapirti.- La ragazza prese la mano di Lauren e la tirò. 

Lauren non ebbe il tempo di reagire, la ragazza semplicemente la sorprese. 

-Di dove sei?- Gridò a causa della musica. Muoveva i fianchi difronte a Lauren senza toccarla.

-Miami.- Rispose. I suoi movimenti erano quasi nulli. Si stava guardando attorno cercando lo sguardo assassino di Camila. 

La Mia Mancanza Di Controllo E EquilibrioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora