Il pubblico esplose in un applauso fragoroso, uno di quegli applausi che riempiono l'aria e vibrano nell'anima. Flaminia sentì il calore di quella reazione, e per la prima volta si rese conto che il suo talento, custodito con sacrificio e alimentato in solitudine, era ora esposto e apprezzato. Mentre gli applausi riempivano lo studio, i suoi nuovi compagni la guardavano in silenzio, colti di sorpresa. Soprattutto i ballerini erano rimasti ammutoliti: tutti avevano riconosciuto, quasi istintivamente, che nessuno di loro possedeva la stessa tecnica di Flaminia. I loro sguardi, un misto di stupore e un pizzico di timore, si posarono su di lei, che avvertì quel peso bruciarle addosso come una fiamma intensa e inarrestabile.
Non si era ancora voltata verso di loro, forse per evitare di farsi sopraffare dall'emozione e per mantenere quel controllo che aveva imparato a padroneggiare negli anni. Si concentrò su quel momento, su ciò che significava davvero per lei, non per gli altri: finalmente, dopo anni di solitudine e di dubbi, aveva una possibilità.
Maria si avvicinò a lei, con il tipico sorriso caloroso e rassicurante, e le porse la felpa della scuola, simbolo di un riconoscimento e dell'inizio di un nuovo capitolo. Flaminia la prese con le mani che ancora tremavano leggermente, consapevole che quella felpa rappresentava molto più di un semplice indumento. Era il simbolo di un'opportunità di riscatto, un'occasione per dimostrare a se stessa, alla sua famiglia e a chiunque l'avesse mai giudicata che non era un fallimento. Si girò verso la maestra Celentano, la donna che aveva creduto in lei e che, con uno sguardo severo ma anche protettivo, sembrava comunicarle che da quel momento la strada non sarebbe stata facile, ma che, con il giusto impegno, avrebbe potuto spingersi oltre.
Flaminia ringraziò la maestra Celentano con un cenno rispettoso, riconoscente per quell'occasione unica, e si diresse verso il posto assegnato da Maria, al banchetto libero in prima fila, accanto a Nicolò, un cantante della scuola. L'atmosfera era ancora carica di tensione, ma una tensione diversa: per la prima volta non si sentiva giudicata, ma vista. E anche se il giudizio degli altri era ancora presente, sentì dentro di sé una nuova determinazione, la stessa che da bambina aveva applicato nella danza per raggiungere ogni movimento perfetto.
Una volta seduta, si concesse un momento per respirare e osservare il pubblico, i suoi nuovi compagni e i professori che la scrutavano con interesse. Maria concluse la puntata dando la linea Verissimo, e con sorriso rivolto verso Flaminia, come a volerle infondere forza. Sapeva che quella ragazza fragile e determinata avrebbe affrontato una sfida difficile, ma le aveva dato la possibilità di riscrivere il proprio destino.
Flaminia fu la prima a raggiungere la sala relax, cercando di concedersi un momento di respiro dopo l'intensità della puntata. Stringeva la felpa della scuola tra le braccia, sentendosi in qualche modo protetta da quell'uniforme, come se potesse schermarla dall'emozione e dalle pressioni che ora sentiva più forti che mai. Con la mente ancora avvolta dalle riflessioni, pensava di svanire in silenzio nella sala, magari prendersi qualche minuto per orientarsi in quell'ambiente nuovo e ancora poco familiare. Ma appena cercò di uscire dalla sala, Alessia, un'altra allieva della maestra Celentano, apparve davanti a lei con un sorriso radioso.
Alessia, un concentrato di energia solare e spontaneità, ballava latino americano, e aveva un'aria allegra e aperta, l'opposto della riservatezza di Flaminia. Senza nemmeno chiederle se fosse a suo agio o meno, Alessia le prese la mano e la trascinò con entusiasmo a fare il giro delle presentazioni. "Dai, vieni con me!" disse Alessia ridendo, senza darle il tempo di opporre resistenza. Flaminia si ritrovò catapultata in mezzo agli altri, circondata da volti nuovi e curiosi.
Mentre Alessia la conduceva con entusiasmo da un compagno all'altro, Flaminia sentiva la tensione sciogliersi piano piano. Di solito, nelle situazioni nuove, tendeva a rimanere in disparte, preferendo osservare piuttosto che esporsi. Ma c'era qualcosa nella genuinità di Alessia che le dava sicurezza: la ragazza non sembrava preoccuparsi di come Flaminia avrebbe reagito, anzi, pareva aver già deciso che l'avrebbe messa a suo agio a modo suo.
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OBSESSION
FanfictionFlaminia: " l'ambizione batte il talento" TrigNo: " sei bella anche quando t'incazzi Ti giuro che vorrei, ma non riesco ad odiarti"