Cap.8: 7 Minuti in Paradiso...

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Flaminia si alzò lentamente, facendo attenzione a non svegliare Pietro che dormiva profondamente, abbandonato sotto le coperte come un bambino. Lo osservò per qualche istante, sorpresa da quanto potesse apparire vulnerabile e, allo stesso tempo, incredibilmente sereno. Il ricordo delle sue parole, quelle confessioni mormorate tra delirio e lucidità, le ronzava ancora nella mente. Era certo che la febbre avesse contribuito a farlo parlare in modo così affettuoso; Pietro era un ragazzo che scherzava su tutto, e anche se tra loro c'era un'affinità particolare, le sembrava improbabile che avesse davvero significato ciò che aveva detto.

Cercando di allontanare quei pensieri, si convinse che la febbre aveva soltanto alimentato qualche fantasia passeggera. "Era solo un momento di debolezza," pensò, facendo un respiro profondo per riportarsi alla realtà. Non era mai stata abituata a situazioni così ambigue, e quel confine tra amicizia e qualcosa di più la metteva a disagio. Per non lasciare che quei pensieri prendessero il sopravvento, si guardò attorno e decise di fare qualcosa di utile: la casetta era in disordine e pulire le avrebbe permesso di distrarsi.

Si diresse verso la cucina e notò che il tavolo era ancora ingombro di tazze e fazzoletti. Afferrò una spugna e iniziò a pulire con calma, godendosi il ritmo ripetitivo del gesto. Mentre strofinava, sentiva che ogni colpo della spugna contribuiva a schiarirle la mente. Era come se stesse cercando di pulire non solo il disordine della stanza, ma anche quello dei suoi pensieri. Sistemò le tazze una ad una, sciacquandole e riponendole con cura.

Dopo la cucina, passò al salotto, dove trovò un plaid buttato sul divano. Lo piegò con cura, e lo ripose con cura. Flaminia sorrise a quel pensiero e si rese conto di quanto fosse diventata sensibile a ogni piccolo dettaglio legato a lui. Cercò di scacciare l'immagine del suo volto addormentato e quella voce un po' roca che le diceva di voler restare con lei "per sempre". Decise di spazzare anche il pavimento, come per scaricare i pensieri insistenti. La scopa si muoveva sicura, avanti e indietro, riempiendo il silenzio della casa con un ritmo lieve e rilassante.

Una volta finito, Flaminia si fermò, le mani ancora occupate dal manico della scopa, e si concesse un momento per riflettere su ciò che stava provando. Non era da lei perdersi così nei pensieri. Di solito era concentrata e pratica, ma qualcosa in Pietro aveva smosso dentro di lei sensazioni nuove, che non sapeva bene come gestire. Aveva passato mesi a ignorare il modo in cui lui le sorridesse, o a distogliere lo sguardo quando si sentiva osservata, ma adesso ogni singolo dettaglio sembrava urlarle contro.

Si disse che era solo l'effetto della situazione, della tenerezza nel vederlo vulnerabile e febbricitante. Mentre riponeva gli ultimi oggetti e sistemava le sedie intorno al tavolo, decise che non avrebbe permesso a quegli occhi azzurri e a quelle parole di influenzarla troppo. "Era solo amicizia," si disse, con un pizzico di malinconia. Era convinta che tutto ciò sarebbe svanito una volta che lui fosse guarito, e che quei momenti così intimi sarebbero tornati a essere solo ricordi tra amici.

Terminato tutto, si sedette sul divano, appoggiando la testa allo schienale e lasciando che un senso di pace la pervadesse. Aveva messo ordine non solo nella stanza, ma anche nei pensieri che la tormentavano. Con una leggera sensazione di leggerezza, chiuse gli occhi, ascoltando il silenzio attorno e concedendosi un piccolo momento di quiete.

Poi la voce della produzione l'avviso che c'era un pacco per lei in giardino.

Ringraziò freddamente la produzione per la comunicazione e si avviò verso il giardino, sapendo già cosa aspettarsi. Era quasi meccanica nei movimenti, come se avesse già vissuto quel momento. Prima di uscire, si concesse un respiro profondo, preparandosi a trattenere la rabbia e il senso di frustrazione che già montavano dentro di lei. Sapeva esattamente cosa avrebbe trovato in quel pacco: un altro telefono, il secondo nel giro di poche settimane, come se fosse davvero quello di cui avesse bisogno.

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