Cap.16: Distaccata Dalla Realtà

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Quando la puntata giunse al termine, l'energia nello studio cominciò a svanire lentamente, lasciando spazio a un'atmosfera di rilassamento e chiacchiere tra i ragazzi. Flaminia, però, era ancora immersa nei suoi pensieri, riflettendo su come era andata la giornata e su quanto la danza fosse diventata il suo unico focus. Sentiva che, in quel momento della sua vita, tutto ciò che la circondava doveva passare in secondo piano rispetto alla sua passione.

Pietro, visibilmente sollevato per aver evitato punizioni più severe, si avvicinò a Flaminia con un sorriso che cercava di essere grato. "Ehi, Flaminia," disse, cercando di guadagnare la sua attenzione. "Volevo ringraziarti per aver preso le mie difese."

Flaminia lo guardò per un attimo, il suo sguardo indifferente. "L'avrei fatto per chiunque," rispose, la voce piatta, mentre si girava di spalle e cominciava a camminare verso il backstage. Non aveva voglia di entrare in un dialogo.

Pietro rimase lì, sorpreso dalla sua reazione. Ma in fondo lei era stata chiara dovevano restare distanti.

La cena si svolgeva in un'atmosfera di leggerezza, con i ragazzi intenti a mangiare pizza e a chiacchierare animatamente. I profumi delle diverse varietà si mescolavano nell'aria, creando un senso di convivialità. Flaminia, però, era assente a quel festoso banchetto. Seduta in un angolo del tavolo, si era servita un'insalata, rifiutando categoricamente di assaporare una delle prelibatezze che i suoi compagni si stavano gustando. Per lei, ogni boccone di pizza la faceva sentire in colpa.

Mentre i ragazzi continuavano a parlare del loro prossimo impegno e a condividere aneddoti divertenti, l'atmosfera cambiò all'improvviso la voce della produzione gli comunicò che avevano lascito un lettera, Angelica si alzò e andò a prendere la lettera. Con uno sguardo di sorpresa e una certa eccitazione, si avvicinò alla porta dove un membro della produzione aveva lasciato una lettera ufficiale. La tensione aumentò mentre Angelica aprì la busta e, con voce alta e chiara, iniziò a leggere il contenuto.

"Attenzione, ragazzi! La produzione ha un annuncio importante da fare," esclamò, attirando immediatamente l'attenzione di tutti. Flaminia sollevò lo sguardo dalla sua insalata, curiosa di sapere cosa stesse accadendo.

"Vi informiamo che dal 20 di dicembre avrete la possibilità di lasciare la casetta per festeggiare il periodo natalizio con le vostre famiglie. Dovrete rientrare il 6 di gennaio," lesse Angelica con entusiasmo, un sorriso radioso sul viso.

Un fragoroso applauso si levò dalla tavola, accompagnato da esclamazioni di gioia e incredulità. I ragazzi si scambiarono sguardi di felicità, alcuni già immaginando le riunioni con i loro cari, i regali sotto l'albero, e i caldi abbracci delle famiglie. Era un'opportunità che aspettavano con trepidazione, un momento di libertà dal rigore della vita in casetta.

Quando la conversazione si spostò sui tradizionali festeggiamenti natalizi, ciascuno dei ragazzi iniziò a raccontare come solitamente trascorresse le vacanze, condividendo ricordi di rituali familiari, tradizioni semplici e piccoli piaceri legati alla loro infanzia. Qualcuno raccontava di serate in famiglia passate a fare tombola davanti al camino, di tavole imbandite di piatti tipici cucinati dalle nonne, mentre altri parlavano di gite improvvisate o di regali fatti a mano, piccoli ma significativi. I loro racconti riempivano la stanza di calore e intimità, dipingendo immagini di atmosfere genuine, così familiari da sembrare dipinte in una cartolina.

Flaminia, però, ascoltava in silenzio, un mezzo sorriso sulle labbra, ma senza aggiungere nulla. Non era facile per lei intervenire. Cresciuta in una famiglia estremamente benestante, aveva trascorso le vacanze in modo molto diverso, e a ogni racconto sentiva la distanza tra la sua realtà e quella dei suoi compagni. Per lei, il Natale non era mai stato sinonimo di semplicità o tradizioni modeste. Ogni anno, lei e la sua famiglia lasciavano la città per rifugiarsi a Cortina d'Ampezzo, una località esclusiva e raffinata, dove i ricchi e famosi trascorrevano le loro vacanze in lussuosi chalet. E proprio lì, nel cuore delle Dolomiti, sorgeva lo chalet di famiglia, una vera meraviglia architettonica, curato in ogni dettaglio, dalle ampie finestre panoramiche che affacciavano su boschi innevati, ai camini in pietra e legno antico che riscaldavano l'ambiente con la loro luce accogliente.

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