Cap.24: Game Over

148 12 3
                                    

Il giorno seguente, i ragazzi erano di nuovo seduti sulle gradinate, tutti in attesa e con il cuore in gola per l'annuncio dei vincitori dei premi tanto ambiti. La tensione era palpabile, e nonostante il silenzio, era evidente quanto ciascuno di loro desiderasse conquistare quel riconoscimento per cui aveva dato tutto. I volti erano tirati, alcuni cercavano di scambiarsi sorrisi incoraggianti, mentre altri evitavano di guardarsi negli occhi, tutti persi nei propri pensieri.

La produzione iniziò a parlare, annunciando che avrebbero rivelato per primi il nome del vincitore della borsa di studio per New York. Gli occhi si puntarono su Daniele, uno dei più bravi della scuola, e al momento in cui sentirono il suo nome, un applauso caloroso si diffuse per tutta la sala. Daniele, incredulo, si portò una mano alla bocca, i suoi occhi si riempirono di lacrime, e sembrava quasi incapace di parlare. I compagni si alzarono per andargli incontro, abbracciandolo e congratulandosi con lui. Era evidente quanto si fosse impegnato, e quel premio per lui rappresentava il sogno di una vita. Le lacrime continuavano a rigargli il viso mentre ripeteva un "grazie" strozzato dall'emozione.

Dopo qualche momento di calma, la produzione passò a parlare dell'opportunità per i cantanti. Tutti trattennero il fiato, e Pietro era uno di quelli che sembrava sperare più intensamente. Quando però annunciarono il nome di Ilan, un applauso esplose tra i ragazzi. Ilan si alzò, emozionato e commosso, ringraziando sinceramente la produzione e tutti i suoi compagni che lo avevano supportato, persino Pietro, che con orgoglio gli strinse la mano.

Tuttavia, dentro di sé, Pietro sentiva una stretta al petto. Non voleva ammetterlo, ma ci era rimasto male. Aveva dato tutto per quella performance, aveva lavorato senza sosta, e in fondo al cuore sentiva di aver meritato quell'opportunità. Cercava di sorridere, di mantenere la compostezza, ma Flaminia, seduta accanto a lui, si accorse subito di quel velo di tristezza che gli offuscava lo sguardo. Senza dire una parola, posò la sua mano sopra la sua, stringendola delicatamente e trasmettendogli tutto il suo sostegno con un solo sguardo. Il loro contatto silenzioso era più potente di qualsiasi parola.

Pietro incontrò gli occhi di lei e riuscì ad accennare un sorriso, anche se un po' malinconico. Flaminia gli fece capire che era fiera di lui, che il suo talento non dipendeva certo da un premio, e che c'erano molte altre opportunità pronte per lui. Quel momento di complicità e sostegno silenzioso lo rincuorò, e per un attimo riuscì a mettere da parte la delusione, sapendo che Flaminia credeva in lui anche più di quanto lui stesso facesse.

I compagni continuarono a fare festa per i vincitori, ma Pietro rimase in disparte per un po', stringendo la mano di Flaminia, lasciandosi confortare dal suo affetto e dal suo sostegno incrollabile.

Pietro si voltò verso Flaminia, grato per il suo sostegno. Lei gli sussurrò con dolcezza: "Per me, il vero vincitore sei tu," facendo nascere sul volto di Pietro un sorriso sincero, quello che solo lei riusciva a fargli venire. Il calore delle sue parole, così sincere, lo fece sentire sollevato e compreso. Sapeva che, qualunque cosa accadesse, Flaminia era lì per lui, pronta a fargli sentire la sua presenza senza mai mettersi in ombra, come un faro sicuro in mezzo a una tempesta.

In casetta, molti compagni osservavano il rapporto tra Flaminia e Pietro con un misto di ammirazione e, per qualcuno, anche una punta di invidia. La loro relazione aveva una solidità che pochi riuscivano a comprendere fino in fondo. Non era solo una questione di affetto o di attrazione: c'era tra loro un'intesa profonda, una sicurezza reciproca che li rendeva forti anche nei momenti più difficili. Flaminia per Pietro era come un talismano, una presenza che gli infondeva sicurezza e forza. Era una persona con cui non doveva fingere, con cui si sentiva visto e accettato per ciò che era. E questo, in un ambiente competitivo e spesso stressante come quello della scuola, era prezioso oltre ogni misura.

OBSESSIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora