Quando Flaminia e Pietro decisero di comunicare la loro decisione alle rispettive famiglie, la notizia fu accolta con reazioni cariche di emozioni, diverse ma ugualmente significative.
La prima tappa fu l'appartamento lussuoso di Manhattan, dove Ascanio e Carla li accolsero con il calore e l'entusiasmo di sempre. Non appena Flaminia mostrò l'anello scintillante che Pietro le aveva regalato, Carla lasciò cadere il cucchiaino da caffè nel piattino con un tintinnio. «Ma è meraviglioso!» esclamò, portandosi una mano al petto con un gesto drammatico.
Ascanio, invece, rimase inizialmente in silenzio, osservando Pietro con uno sguardo che mescolava serietà e orgoglio. Si alzò lentamente dalla sua poltrona, raggiungendo il ragazzo con passi misurati. Pietro, intuendo l'importanza del momento, si alzò a sua volta, incontrando lo sguardo di Ascanio con fermezza e rispetto.
«Hai fatto una scelta coraggiosa, ragazzo,» disse Ascanio, posandogli una mano sulla spalla. «Flaminia è una donna straordinaria, e so che non è facile starle accanto. Ma se hai deciso di farlo, e se lei ha scelto te, allora sono certo che saprete sostenervi a vicenda.» Poi, con un sorriso caldo ma deciso, aggiunse: «Hai la mia benedizione. È importante per me dirtelo, perché io non ho sempre potuto essere il padre che Flaminia meritava, ma tu... tu puoi essere l'uomo che la rende felice.»
Quelle parole toccarono profondamente Flaminia. Con gli occhi lucidi, si avvicinò al nonno e lo abbracciò stretto, come se volesse assorbire tutto l'affetto e la sicurezza che Ascanio riusciva a trasmettere. «Grazie, nonno,» sussurrò, sapendo quanto contasse quel momento per entrambi. Carla, dal canto suo, non trattenne le lacrime e si unì all'abbraccio, creando una scena di affetto e unità che Pietro osservò con il cuore pieno di gratitudine.
Quando fu il turno della famiglia di Pietro, la situazione si svolse in modo leggermente diverso. La madre del ragazzo, una donna pratica e abituata a preoccuparsi per il futuro del figlio, reagì inizialmente con una certa sorpresa. «Ma siete tornati insieme da soli sei mesi,» disse, con un tono che tradiva più curiosità che critica. Tuttavia, Pietro si affrettò a spiegare che il loro rapporto andava ben oltre quel tempo: la loro storia era fatta di anni di conoscenza, crescita e prove superate insieme.
«Flaminia non è solo la mia fidanzata,» aggiunse Pietro con fermezza. «È la persona con cui voglio condividere la mia vita. Siamo diversi, è vero, ma proprio per questo ci completiamo. Lei è tutto ciò che voglio e di cui ho bisogno.»
Le parole di Pietro colpirono nel segno. Sua madre si rilassò visibilmente, osservando Flaminia con occhi nuovi, cercando di vedere in lei non solo una ragazza affascinante e di buona famiglia, ma anche una donna capace di amare e sostenere suo figlio.
«Beh,» disse alla fine, con un sorriso che andava aprendosi, «se Pietro è felice, allora lo sono anch'io. Benvenuta in famiglia, Flaminia.»
Il padre di Pietro, meno espansivo per natura, si limitò a stringere la mano di Flaminia con un sorriso rispettoso. «Siete giovani, ma sembrate sapere cosa volete. E se c'è una cosa che ho imparato, è che l'amore è la forza più importante per affrontare tutto il resto.»
La serata si concluse in un'atmosfera di allegria e accettazione. Pietro si sentiva sollevato, sapendo di avere il sostegno della sua famiglia, mentre Flaminia si sentiva accolta e apprezzata, non solo per chi era, ma anche per ciò che rappresentava per Pietro.
Quel giorno segnò un passo importante per entrambi. Le benedizioni ricevute, soprattutto quella di Ascanio, avevano rafforzato la loro decisione e reso ancora più saldo il legame che li univa.
Il matrimonio di Flaminia e Pietro si trasformò rapidamente in un evento di proporzioni quasi regali, e il merito, o forse la colpa, di tutto ciò era interamente di nonna Carla. La donna, da sempre abituata a organizzare eventi sontuosi, prese le redini della situazione con un entusiasmo incontenibile. Per lei, il matrimonio della nipote non era solo un'occasione per celebrare l'amore tra Flaminia e Pietro, ma anche un modo per lasciare un'impronta indelebile nella memoria di tutti i partecipanti.
