I giorni di festa erano trascorsi in un turbinio di risate, tavolate abbondanti e piccoli gesti di affetto, che facevano sentire Flaminia parte di quella famiglia come non le era mai successo prima. La famiglia di Pietro l'aveva accolta con calore e semplicità, come se fosse stata lì da sempre, e anche lei si era lasciata trasportare da quell'atmosfera serena. Aveva riso, scherzato, mangiato senza freni fino a sentirsi piena, ma soprattutto si era goduta la vicinanza di Pietro e dei suoi cari, scoprendo il calore di una famiglia riunita.
Quando, la sera del 26 dicembre, la madre di Pietro si avvicinò al tavolo con una torta decorata e le candeline rosa a forma di "21", Flaminia rimase senza parole. Sul dolce c'era scritto "Buon compleanno", un gesto semplice ma che, per lei, significava molto di più. Non aveva mai festeggiato il suo compleanno in modo così speciale, e sentì una stretta al cuore. La famiglia si raccolse intorno a lei, intonando il tradizionale "Tanti auguri", e in quel momento Flaminia si rese conto di quanto fosse importante quella serata, quel piccolo sogno diventato realtà.
Pietro le era accanto, guardandola con affetto, mentre lei spegneva le candeline con un sorriso timido ma colmo di felicità. Gli occhi le brillavano e, per un attimo, le guance le si tinsero di un leggero rossore. Dopo aver gustato la torta e ricevuto gli abbracci affettuosi di tutti, come promesso, Flaminia prese il telefono e chiamò suo nonno Ascanio in videochiamata. La gioia nel vedere il suo volto familiare fu immensa, e si mise subito a raccontargli della serata, mostrando la torta e gli addobbi alle sue spalle.
Ascanio, con un bicchiere in mano dall'altra parte dello schermo, sorrise affettuoso e sollevò il calice per brindare insieme a loro. Pietro si avvicinò a Flaminia, tenendola stretta per le spalle, e insieme fecero tintinnare i bicchieri al telefono, unendo il brindisi reale a quello virtuale. Il nonno, commosso, fece gli auguri alla nipote, augurandole un anno pieno di felicità, amore e serenità. Quella sera, Flaminia si sentì davvero amata come mai prima d'allora, circondata da persone che, pur non essendo la sua famiglia di sangue, l'avevano fatta sentire a casa.
Con il cuore colmo di gratitudine e un sorriso sincero, Flaminia capì che quel compleanno, il primo davvero festeggiato come si deve, sarebbe rimasto per sempre tra i suoi ricordi più preziosi.
Quella sera, mentre stavano per andare a dormire, Pietro tirò fuori una piccola scatolina di velluto. Flaminia, sorpresa e un po' incuriosita, si sistemò meglio sul letto, osservandolo mentre le porgeva il dono. Quando aprì la scatola, rimase a fissare il contenuto in silenzio: al suo interno, adagiato su un morbido cuscinetto, c'era un semplice ma raffinato anello d'argento. Pietro lo prese e, tenendolo tra le dita, fece scivolare il metallo tra le sue mani, un sorriso dolce e deciso all'angolo delle labbra.
Mentre lo girava, Flaminia notò una piccola incisione all'interno. "Chi vola alto è sempre solo," lesse a bassa voce, quasi un sussurro. Il suo cuore ebbe un piccolo sussulto, e riconobbe subito quella frase di Nureyev, il leggendario ballerino che l'aveva sempre ispirata. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalle parole, mentre dentro di sé ne sentiva il peso e la verità. Alzò gli occhi su Pietro, cercando di capire il significato dietro quel gesto.
Con dolcezza, Pietro le prese la mano e fece scivolare l'anello sul suo dito, continuando a guardarla negli occhi. "Ho scelto questa frase perché parla di te, Flaminia," disse, la sua voce profonda e seria. "Hai una forza, un'ambizione che ti spingono sempre avanti, anche quando sembra difficile, anche quando nessuno capisce. Sei disposta a fare sacrifici, a restare da sola pur di realizzare i tuoi sogni." Si fermò un istante, osservandola con intensità. "So che la strada per arrivare dove vuoi sarà dura, ma non c'è nessuno come te, e sono certo che ce la farai. Anche se, a volte, questo ti farà sentire sola."
Flaminia lo ascoltava in silenzio, la gola stretta dall'emozione. Nessuno prima d'ora aveva espresso a parole ciò che aveva sempre sentito dentro, quella determinazione che spesso l'aveva isolata dagli altri. Pietro le stava dicendo che la comprendeva, che vedeva quel fuoco che ardeva in lei, e che, nonostante tutto, l'avrebbe sostenuta.
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OBSESSION
FanfictionFlaminia: " l'ambizione batte il talento" TrigNo: " sei bella anche quando t'incazzi Ti giuro che vorrei, ma non riesco ad odiarti"