Quando finalmente si staccarono l'uno dall'altra, il mondo sembrava tornare in un momento di lucidità. Pietro e Flaminia si ritrovarono abbracciati, i loro respiri ancora affannati, mentre il silenzio che li circondava era carico di una tensione palpabile. Le loro mani si cercavano, e i baci che si scambiavano erano lenti e pieni di dolcezza, un modo per sigillare quel momento irripetibile.
Pietro si allontanò leggermente, sentendo il bisogno di riprendere il controllo della situazione, di rendersi presentabile. Si raddrizzò e con gesti rapidi ma delicati iniziò a rimettere in ordine i suoi vestiti, ma ogni movimento era accompagnato da uno sguardo furtivo verso Flaminia. I suoi occhi si trovavano spesso a cercare quelli di lei, bruciandosi a vicenda con uno sguardo carico di emozioni. Non c'era bisogno di parole; il silenzio tra loro parlava più di qualsiasi discorso potessero fare.
Flaminia, ancora un po' frastornata dall'intensità di ciò che avevano condiviso, si sentiva vulnerabile ma anche incredibilmente viva. Mentre Pietro la aiutava a rivestirsi, il suo cuore batteva forte nel petto. Le sue mani sfioravano la pelle di Flaminia con cura, come se temesse di romperne la magia. Indossando nuovamente il corsetto e la gonna, ogni pezzo di abbigliamento sembrava pesare come un ricordo di ciò che era appena accaduto.
Mentre lui le sistemava il mantello, Flaminia sentì una scarica di adrenalina percorrerle la schiena. La prossimità di Pietro, il suo calore, era quasi tangibile. Non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, che brillavano di una luce intensa, misto a una dolcezza che non aveva mai visto prima. Ogni volta che si incrociavano, sentiva una fitta al cuore, un ricordo indelebile di ciò che avevano appena vissuto insieme.
Dopo aver finito di rivestirsi, Flaminia si voltò verso di lui, incerta su cosa dire o fare. Le parole sembravano inadeguate, come se qualsiasi frase potesse rompere l'incanto del momento. Pietro, notando la sua esitazione, si avvicinò e le sfiorò la guancia con una mano, un gesto semplice ma carico di significato.
"Flaminia," iniziò, la sua voce un sussurro, "quello che è successo..." ma si interruppe, incapace di trovare le parole giuste. Entrambi sapevano che nulla sarebbe stato come prima, ma le loro emozioni erano così complesse da non poter essere incasellate in una semplice spiegazione.
La tensione tra loro era palpabile, una miscela di passione e confusione, ma entrambi sapevano di aver attraversato una soglia che non poteva essere ignorata.
Pietro si sentiva un po' più lucido rispetto a Flaminia, che sembrava completamente avvolta dall'ebbrezza dell'alcol. Ogni passo che faceva, sentiva il peso delle sue emozioni mescolarsi con la realtà confusa della situazione. La bellezza di Flaminia, avvolta nel suo costume da vampiro, era accentuata dai lampi di luce che attraversavano lo studio, mentre i ragazzi festeggiavano ancora con entusiasmo. Ma in quel momento, per Pietro, l'unica cosa che importava era la ragazza tra le sue braccia.
Flaminia, tra risate e frasi sconnesse, continuava a riempirlo di complimenti, con la voce che oscillava tra il melodioso e il delirante. "Sei così forte, Pietro! Come un principe!" diceva, con un sorriso che illuminava il suo viso. Il suo tono era così entusiasta che Pietro non poté fare a meno di ridere. La vedeva sbattere le palpebre come se stesse cercando di mettere a fuoco il mondo intorno a lei, e lui non poteva fare a meno di pensare che l'alcol avesse certamente avuto un ruolo nel suo comportamento.
"Cosa ti prende, Flami?" chiese Pietro, divertito ma anche preoccupato, mentre la portava verso la casetta. "Hai bevuto troppo, eh?"
"Ma no, non è vero!" ribatté lei, abbracciandolo con forza, come se avesse bisogno di quel contatto per sentirsi stabile. "Sei solo tu che sei incredibile! Non ti ho mai detto quanto sei affascinante?"
Pietro si sentì scaldare dal suo elogio, ma sapeva che l'ebbrezza di Flaminia non doveva ingannarlo. "Sì, ma non dimentichiamo che stai parlando di un ragazzo che indossa un costume da vampiro," le rispose con una risata leggera, cercando di mantenere l'atmosfera spensierata mentre la portava verso l'ingresso.
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OBSESSION
FanfictionFlaminia: " l'ambizione batte il talento" TrigNo: " sei bella anche quando t'incazzi Ti giuro che vorrei, ma non riesco ad odiarti"