Era trascorsa una settimana dalla visita dei soldati.
Il sole aveva lasciato il posto alla luna piena che con prepotenza si era appropriata del cielo. Il suo chiarore illuminava il giardino rendendolo non luminoso, ma spettrale. Tutto sembrava attorniato da un'aura di calma piatta e nulla avrebbe potuto distruggerla, eppure accadde. Nessuno avrebbe potuto immaginare che il chiarore spettrale sarebbe stato una premonizione di ciò che fu consumato quella notte.
Era una serata tranquilla, da poco era scoccata la mezzanotte e le luci dell'ex manicomio si spegnevano l'una dopo l'altra. Non tirava un soffio di vento, il traffico era contenuto.
Ma non era tutto tranquillo. C'erano delle cose fuori posto, anche all'occhio attento di un assiduo frequentatore del parco sarebbero sfuggiti certi particolari. Ad esempio le macchine ferme da una settimana nel parcheggio adiacente alla palazzina. Erano comuni vetture, confondibili con le altre, ma non appartenevano a nessun abitante della zona e non erano state mai spostate. In più c'erano degli uomini che entravano ed uscivano da un cantiere, mescolati ai muratori che vi lavoravano, ma non sembravano affatto muratori. La velocità dei lavori si era ridotta drasticamente: c'era qualcuno che fingeva di mescolare la malta e di posizionare i mattoni; quegli uomini erano distratti, guardavano altrove. Controllavano le bambine.
I soldati non erano andati via, come tutti credevano. Dopo la soffiata di Serena avevano concentrato le forze attorno allo stabile.
Anche Jack era lì. Robert aveva messo gli occhi su una delle bambine bionde che abitavano nello stabile e Jack era sicuro che non avrebbe abbandonato la sua prediletta. Diana aveva rivelato loro di aver ricevuto numerose visite da piccola e un addestramento particolare a partire dai diciassette anni.
La stanza dove si trovava Jack era spoglia, in via di costruzione. Porte e finestre erano di plastica e dalle pareti pendevano fili elettrici non ancora collegati. Si erano appropriati del cantiere con la forza, gli operai avevano ricevuto le ferie forzate fino a data da destinarsi.
Ora lo stabile in costruzione era la base operativa dell'Ordine. L'avevano trasformata in una caserma, al piano inferiore c'erano gli uffici – tavoli e sedie erano semplici casse di legno trovate lì, in caso di fuga non dovevano lasciare segni del loro passaggio – al secondo e terzo piano c'erano le brande e al quarto piano si stava di vedetta. Sul terrazzo erano posizionati i tiratori scelti. Tutto ciò non era stato notato dai vicini che continuavano la vita, tranquilli.
Jack sorseggiava un caffè caldo – le temperature notturne si erano raffreddate – mentre controllava la posta elettronica. Spense il monitor e si recò alla finestra. Non si muoveva un alito di vento, era tutto dannatamente calmo da tre giorni. Se Robert avesse intuito la loro presenza, non si sarebbe fatto rivedere tanto presto.
"Accidenti, Jack" Paul gettò un fascicolo sul tavolo. "Non ne posso più di questo postaccio. Spero che quella donna dicesse la verità perché non ho alcuna voglia di rimanere in questa fogna di quartiere per un'altra settimana."
Jack lo guardò di sbieco. "È il nostro lavoro." Paul non gli andava a genio e le ragioni erano molteplici. Per cominciare era stato scelto da Primus, e solo questo valeva come motivazione d'odio, ma la cosa che non sopportava in assoluto era l'aria arrogante da principino viziato. Senza il suo denaro non avrebbe ottenuto un ruolo importante nell'Ordine; era un uomo senza esperienza e senza particolare intelligenza.
Paul si sedette alla scrivania provvisoria di Jack e vi poggiò i piedi. "Quando pensi che si farà vivo?" Accese una sigaretta.
Jack guardò, adirato e nauseato, le scarpe sporche di polvere di cemento e fango vicine al suo computer. Gli era costato un occhio della testa, ma come poteva pretendere che quel riccone comprendesse il valore della cose se poteva permettersi di comprare dieci computer al giorno? Tentò di reprimere la rabbia. "È strano che non sia ancora tornato. Temo che abbia capito i nostri piani."
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L'Angelo della Morte
МистикаL'Angelo della Morte è un'assassina che molti considerano immortale, vaga sulla Terra da secoli per mietere le anime di coloro che ritiene impuri. Ma è davvero così che stanno le cose? Mosca, 1987 Diana è ferita e si nasconde dai soldati che la ins...