Capitolo 15: la prima e l'ultima

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Robert fu condotto in un luogo senza tempo, dove ogni cosa pareva bruciasse perennemente, consumata da un fuoco invisibile. L'ambiente che lo circondava gli era alieno, mai aveva incontrato luoghi tanto desolati e brulli, caldi come l'inferno, ricoperti unicamente di sabbia.

La donna gli disse di attendere, null'altro. Svanì nel nulla. L'aveva abbandonato nel deserto arido, ma non un solo raggio di sole colpì la sua pelle, la luce era bloccata, non riusciva ad oltrepassare la membrana che teneva il mondo esterno lontano da quei territori deserti.

Dalla sabbia si levavano piccoli detriti cinerei che galleggiavano sino al cielo per poi dissolversi completamente.

Per mesi vagò nel limbo di cenere credendo di essere solo, poi incontrò uno dei suoi abitanti: un uomo dalla pelle scura come la notte che si saziava di una carcassa umana ormai ridotta all'osso. Fuggì il più lontano possibile, osservato dalla creatura silente, che pareva anch'ella disturbata dall'inusuale incontro. Ma presto imparò che era impossibile sottrarsi alle sue paure infantili. Il limbo pullulava di quelle creature mostruose, era il loro mondo, la dimensione spiritica in cui erano costrette a passare l'eternità.

Da quell'incontro la solitudine forzata si ridusse. Un forte vento prese a spirare dalle terre lontane, creando i suoni tipici delle tempeste. Sebbene fossero solo suoni quelli che gli giungevano alle orecchie, in essi percepiva una profonda fonte di sapere: la formazione del mondo e come questo stava evolvendo durante la sua assenza; infine comprese la sua missione.

Trascorsero numerosi anni. Robert crebbe nonostante gli fosse chiaro che ogni singola particella del suo corpo aveva abbandonato la vita. Appena la sua formazione ebbe fine, anche le barriere che gli violavano il ritorno nel mondo sparirono. Fu nuovamente libero, conscio di poter ritornare nel mondo degli spiriti se ne avesse avuto la necessità.

La donna non era tornata a recuperarlo, come aveva sperato.

Il mondo in cui fu catapultato aveva subito numerosi cambiamenti che lo sconvolsero. Non erano passati solo una decina di anni, ma più di settanta. Robert era cresciuto, ma non completamente, il suo sviluppo fisico aveva subito un arresto mentre la terra aveva continuato ad invecchiare.

Come poteva sperare che suo fratello fosse ancora in vita? Dubitava che fosse rimasto nel loro villaggio, in quella casa che era stata teatro di maltrattamenti, ad attendere un fratello che non aveva rispettato il suo patto e probabilmente era morto per l'avanzata età.

Robert aveva il fisico di un venticinquenne, ma avrebbe dovuto compiere ottantatre anni.

Gli era stato promesso che avrebbe trascorso il primo giorno di libertà con Joseph, e lui così fece: si recò al villaggio nella speranza di rivederlo.

Pensava di trovare il villaggio abbandonato, invece i terreni erano coltivati, gli alberi moltiplicati. Joseph non era andato via.

Aspirò a pieni polmoni l'aria di casa e si avvicinò alla cascina che sorgeva là dove un tempo suo nonno aveva edificato la casa che era stata di suo padre. Davanti all'uscio della porta, sedeva un anziano che guardava proprio nella sua direzione. Il vecchio aveva le gambe divaricate e le mani congiunte su un bastone da pastore.

L'Angelo della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora