Jack fissava lo schermo privo di segnale, allibito; tutto ciò che i suoi occhi avevano registrato prima che la trasmissione si interrompesse, era stata una lingua di fuoco e detriti. Per un attimo pensò che fosse una diavoleria tramata da Paine per fuggire, ma poi comprese chi fosse il reale colpevole.
«Sei stato tu?», chiese senza neppure voltarsi, gli occhi spalancati e fissi sul teleschermo.
«Ma che diavolo è successo? Jack, è una tua idea?», sbottò Matteo.
«No.», disse Primus con voce decisa. «È stata mia l'idea.»
Jack chiuse i denti con uno scatto. Quel maledetto era arrivato a tanto pur di far tacere la verità. «Non erano questi i patti! Avevamo deciso che doveva restare viva!», tuonò.
«Era un pericolo per tutti noi, quella donna era il male e dovevamo liberarcene.», disse, calmo. Si sentiva sereno nel saperla morta. «E non sarebbe mai scesa ad accordi con noi, era inutile tenerla in vita.»
Jack si preparò ad una sfuriata, ma la voce di Pietro lo fermò.
«Saggia decisione.», disse, facendo sussultare Jack. Pietro, come tutti, era stato spaventato dalla semplicità con cui la donna aveva messo fuori combattimento i due cavalieri e l'esca, e in un attimo aveva mutato idea riguardo alla collaborazione con lei.
«Ora abbiamo acquisito maggiore esperienza e consapevolezza, saremmo sempre un passo avanti a Robert e all'erede di Paine.», intervenne Marco.
Jack li fissava con gli occhi sgranati. Marco l'aveva imbrogliato, decidendo di schierarsi contro di lui.
«E poi hanno visto tutti che Robert era in ottima forma, nonostante i colpi mortali che gli sparai qualche settimana fa.», aggiunse. «È immortale e indistruttibile, come mi avevi detto tu, e non è di certo rimasto vittima della prima esplosione.»
«La prima...?», chiese Jack con rabbia.
Marco alzò il cellulare e schiacciò nuovamente il pulsante di chiamata.
«Fermo! Non lo fare, se fosse ancora viva...» Ma era tardi, la chiamata era partita.
Dopo qualche secondo, il suono distorto della ricetrasmittente di Jack riempì il silenzio tombale in cui era sprofondata la Sala. Jack la prese con rabbia. «Sì?»
La voce che gli giunse era ovattata e grida concitate la coprivano. «Jack! Cosa è successo? Abbiamo sentito due esplosioni e la casa è crollata!», chiese un cavaliere posto di guardia fuori alla villa. Tossì ripetutamente.
Jack ansimò. «Non temere, a quanto pare era un piano di Primus. Controllate le macerie e cercate il cadavere della donna.»
«Sì signore; ma dovremmo domare prima l'incendio.», spiegò brevemente.
«Mi fido di voi.», gli disse e interruppe la conversazione. Tornò a fissare Primus che, nonostante dentro scoppiasse di felicità, non aveva perso la serietà nello sguardo. «Sarai contento, ora. L'incendio potrebbe carbonizzare i cadaveri e così non avremmo neppure un campione del suo sangue da studiare.»
«L'esplosione avrà certamente ucciso la donna, ma Robert sarà ferito e vedrai che riusciremo a catturarlo approfittando delle sue condizioni. Una volta qui...», disse Primus, ricevendo enorme assenso dai consiglieri. I cavalieri presenti nella Sala, invece, lo fissavano in silenzio.
«Stupido!», lo interruppe Jack. «Robert può fuggire attraverso la dimensione demoniaca, l'hai dimenticato?» La Sala tornò in silenzio. «L'unico modo che avevamo per ricevere il suo aiuto era tenere in vita quella donna! Se li avessimo lasciati riflettere per una notte, Robert avrebbe cambiato idea e avrebbe accettato la mia proposta!», sbraitò.
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L'Angelo della Morte
ÜbernatürlichesL'Angelo della Morte è un'assassina che molti considerano immortale, vaga sulla Terra da secoli per mietere le anime di coloro che ritiene impuri. Ma è davvero così che stanno le cose? Mosca, 1987 Diana è ferita e si nasconde dai soldati che la ins...