[capitolo 16: ritorno a casa]

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Il viaggio è stato un inferno.
Per tutto il tempo ho evitato di incontrare lo sguardo di James.
Per fortuna poco dopo nel vagone è entrato Frank Paciock.
Ho parlato sempre con lui, Alice e Marlene. Ogni tanto anche Remus si è intromesso nel discorso, ma non ha dato fastidio.
Sicuramente lui è il più maturo, simpatico e gentile del gruppo.
Mi chiedo come mai stia con loro.

Al termine del viaggio scendiamo dal vagone, ognuno con il proprio baule.
Saluto i miei amici e corro dai miei genitori.

"Mamma! Papà! Mi siete mancati" dico abbracciandoli.

"Amore, anche tu ci sei mancata." Risponde mia madre.

"Dov'è Petunia?"

"Petunia è a casa, non è voluta venire."
Dice papà triste.

Da parecchi anni Petunia mi tratta parecchio male.
Lei è più grande di me ed è gelosa del fatto che io sono una strega e lei no.
Mi insulta sempre... "Strana", "pazza", "mostro" "anormale"

Saliamo in macchina e andiamo a casa.

"Ciao Petunia!" Dico felice di vederla, nonostante tutto.

"Sei qui, che bello..."

"Petunia non incominciare" la riprende papà.

Lei si limita ad alzare gli occhi al cielo e a farci entrare.

Mi dirigo in camera mia e noto che è tutto coperto da teli.

"Per queste due settimane dormirai in camera con tua sorella, la tua la stiamo... Ristrutturando."

"Oh.. Okay. Ma perché?" Chiedo riferendomi alla camera.

"Beh, volevamo farti una sorpresa. La camera sarebbe dovuta essere già pronta, ma ci sono stati degli intoppi e ci vorrà più tempo."

"Wow grazie mille! Posso sapere che genere di intoppi?"

Mio padre sposta lo sguardo su Petunia per poi tornare a me.

"Dei.. Problemi organizzativi, ecco."

Si.. Certo, come no.

Sicuramente Petunia avrà fatto storie: è gelosa di me, di nuovo.

Un po' mi dispiace per lei, ma non è colpa se io ho dei poteri e lei no.

Prendo la mia valigia e la porto in camera di mia sorella.

Noto che il secondo letto che si trova in camera sua non è fatto, toccherà a me.

"Avevo detto a Petunia di farti il letto, mentre eravamo via." Dice mio padre fissando il letto.

"Non fa niente, tranquillo. Ci penso io."

"No no, tu hai viaggiato per ore e sarai sicuramente stanca. Riposati, al letto ci penso io."

"Grazie papà."

"Tu sei stanca. Riposati, al letto ci penso io... La cocca di papà è tornata."
Fa il verso Petunia, appoggiata allo stipite.

"Qual è il problema? Mi fa il favore di farmi il letto visto che tu non l'hai fatto."

Guardo papà e noto che si trova in difficoltà, in mezzo fra due figlie litiganti.

"Non fa niente, papà. Lo faccio io davvero. Grazie lo stesso." Dico per aiutarlo.

Mi sorride riconoscente e esce dalla camera.

"Visto che dovremo dividere la camera, la mia camera, seguirai le mie regole: non voglio cose tue nella stanza, usa qualche altra camera per vestiti e robe varie, e entrerai qui solo ed esclusivamente per dormire. Ah, e non invadere il mio spazio."

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