[CAPITOLO 39: la Grotta della Prima Volta]

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•vi prego leggete lo spazio scrittrice in fondo al capitolo•

Quando rientro in casa noto che sono tutti seduti a tavola ad aspettare me per mangiare.
Mi hanno già messo il cibo nel piatto.

"Finalmente! Pensavo che saremmo morti di fame prima del tuo arrivo" si lamenta Petunia. "Sempre ai tuoi comodi, ovviamente"

"Petunia, ora basta. Non sono dell'umore per le tue battutine del cazzo" esclamo.

"Lily Evans modera il linguaggio!" Sbraita mio padre.

"Mamma, devo parlarti. Possiamo andare in camera mia per favore?" Le chiedo ignorando mio padre.

"Lily... Forse è meglio se adesso ci mettiamo a tavola. Magari dopo".

"Ti prego mamma. È urgente".

Guarda mio padre e mia sorella e poi torna a fissare me.

"Okay, ma solo due minuti"

Chiudo la porta di camera mia alle nostre spalle, mentre mia madre si siede sulla sedia della scrivania. Io mi sistemo sul letto.

Le racconto tutto. Quando ho finito lei si alza e incomincia a camminare avanti e indietro per la stanza.

"Quello che mi hai raccontato è... è impossibile. Petunia non lo farebbe mai. È troppo persino per lei" afferma mia madre anche se non mi sembra molto sicura di ciò che dice.

"Mamma, per quale motivo Raquel avrebbe dovuto mentirmi? E sennò per quale altro motivo sua madre si sarebbe comportata in quel modo?"

"Io... Non posso credere che... Che lei... Abbia..." Balbetta mia madre.

"Non mi credi?"

"Io... Devo ascoltare anche la versione di Petunia" dice frettolosamente e scende le scale.

Vorrei seguirla, ma quando le urla iniziano e mio padre mi raggiunge capisco che per ora è meglio rimanere qui.

"Che cosa diamine sta succedendo? Di sotto sembra che ci sia la terza guerra mondiale Lily!" Dice mio padre mentre si chiude la porta alle spalle.

Non so se raccontargli tutto. Non voglio che anche lui si arrabbi con Petunia, ma non mi sembra giusto tenerlo all'oscuro.

Gli racconto tutto, cercando di non fargli avere la stessa reazione di mia madre.
Le urla al piano di sotto si fanno sempre più forti.

"Dove stai andando?! Petunia! Dimmi dove stai andando!" Urla mia madre. Dei passi si fanno sempre più forti e vicini, poco dopo qualcuno spalanca la porta della mia camera.

"Tu! Lurido mostro!" Urla Petunia mentre corre verso di me.
La mia faccia gira di 90º quando la mano di mia sorella mi colpisce la guancia.

"Tu sei la pecora nera della famiglia! Lo capisci?! Loro non te lo dicono perché ti offenderebbero, ma a me non frega niente!"

"Basta! Ho detto basta" interviene mio padre.
Mia madre è sulla soglia, sta piangendo.

Mia sorella scende in cucina e quando torna ha un piatto in mano. Va nella sua camera e si chiude a chiave.

"Rimani anche tu nella tua stanza. Ti porterò il piatto di pasta è un po' di ghiaccio per la guancia ok?" Dice mio padre.

"Va bene."

****

Mi giro e mi rigiro nel letto mentre cerco di addormentarmi.
Ho sete. Mi alzo e scendo lentamente le scale per andare in
cucina.
Mia sorella si trova al telefono, sta sussurrando perciò mi devo nascondere sotto il tavolo per sentire ciò che dice.

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