James POV'S
Il pranzo è andato bene, dai.
Abbiamo parlato, scherzato e ci siamo aggiornati sui vari pettegolezzi.'Oh James, caro, com'è l'ultimo anno?'
'Jamie, dimmi, hai la ragazza? Come si chiama? Quanti anni ha? Che aspetto ha? Dove vive? È figlia unica?'
'Sei ancora capitano della squadra di Quiddicht?'
'Quando la smetterai di pensare alle ragazze? Sai già cosa farai dopo Hogwarts? Eh? Eh?! EH?!'No, ma tipo, farvi i fatti vostri?!
Comunque dopo esserci scambiati i vari regali e i saluti, finalmente se ne vanno.
Aiuto i miei a mettere a posto e quando finisco si sono fatte le quattro di pomeriggio.
Salgo in camera e faccio i compiti.
Chissà se il mio gufo - il gufo di mamma in realtà - è già arrivato a destinazione.
Mh, non credo. Lei non abita proprio vicino, ecco.Sospiro e mi lascio cadere pesantemente sulla sedia. Non ho voglia di studiare.
Devo però. Non ho ancora fatto niente e sono già al quarto giorno di vacanza.
I professori non sono stati molto gentili nel darci i compiti. Ci hanno sommerso di roba.
Prendo una pergamena e incomincio a fare una relazione approfondita sugli ippogrifi.
Li abbiamo visti in Educazione delle Creature Magiche qualche anno fa.
Mi sono sempre piaciuti come animali, il professore ha detto di studiare in modo più approfondito questi animali fantastici e farne una relazione. Forse ci saranno pure all'esame...Sento suonare il campanello e solo adesso noto che fuori sta diluviando.
Sento i passi di mia madre al piano di sotto, segno che sta andando ad aprire.
"James, c'è una persona che vorrebbe vederti" urla mia madre. Le trema la voce. Chissà il perché.
Scendo di sotto chiedendomi chi potrebbe mai essere.
Raggiungo mia mamma e rimango scioccato nel vedere chi c'è alla porta.
È totalmente bagnato a causa della pioggia. Anche le sue guance sono bagnate, so per certo però che non è colpa della pioggia. Ha in spalla uno zaino ed è pallidissimo.
Capisco subito cos'è successo.
Lo tiro dentro casa e lo abbraccio.
Lui ricambia e mi stringe forte, bagnandomi tutto, ma non mi importa.
"Mi dispiace tanto Sirius" dico e mi sciolgo dall'abbraccio.Cinque minuti dopo Sirius è seduto sul divano di casa mia, davanti al fuoco, stringendo una tazza fumante di the.
È avvolto da una coperta e ha smesso di piangere, anche se i suoi occhi sono ancora rossi."Come ti senti?" Gli chiedo sinceramente preoccupato.
Da quando è arrivato non ha praticamente parlato.
Si è limitato a sedersi sul divano e a fissare il fuoco."Meglio. Credo." Mormora continuando a guardare le fiamme nel camino.
"Cos'è successo?" Gli chiedo poggiandogli una mano sul braccio.
Non voglio obbligarlo a parlarne. Se non se la sente lo capisco. Davvero."Non posso tornare a casa.." Dice con voce flebile.
"Oh. Nessun problema. Puoi rimanere qui stanotte." Dico.
Ha sempre avuto problemi con la famiglia. Se per stanotte non se la sente di tornare dai suoi lo ospitiamo senza alcun problema.
"No James. Tu non capisci. Non posso tornare a casa mai più"
"Cosa diamine vuol dire?!" Chiedo.
Ti prego, fa che ho capito male, fa che ho capito male. Ti prego. Ti prego.
"Mi hanno cacciato. Sarei scappato comunque prima o poi però fa male lo stesso capisci? Mia mamma ha detto che avrebbe preferito che non fossi mai nato. Che sono solo una delusione."
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My Best Mistake
FanfictionLIBRO 1º della TRILOGIA Lei è una so tutto io. È una brava ragazza, con gli occhi verdi e lunghi capelli rossi. È bellissima, ma semplice. Una delle poche ragazze che non cade ai piedi del più popolare della scuola. Lui è un tipo superficiale, g...