[CAPITOLO 40: era tutto perfetto]

1.8K 149 33
                                    

•pronti? Pronti.•

"Puoi fermarmi se vuoi" sussurra mentre mi bacia il collo.
So cosa succederà se non lo fermerò, e per quanto la cosa mi terrorizza, non ho intenzione di fermarlo.

"Lily, sul serio, se non vuoi farlo devi fermarmi adesso. Lo capirei, non ti giudicherei perché non voglio obbligarti. Ma devi farlo adesso, dopo non riuscirò a smettere" ansima. Non è la prima volta che lo vedo senza maglietta, però non l'ho mai toccato.
Accarezzo il suo petto muscoloso, il Quidditch aiuta molto in questi casi.

"Va tutto bene" sussurro.
Non so perché sussurriamo. Ci siamo solo noi in questa grotta. Ma ho paura che alzando la voce potrei spezzare l'atmosfera che si è creata.

James ha disteso due delle quattro coperte sotto di noi, come per creare un sottile materasso, e le altre sue sopra di noi a coprirci. Anche se è notte e ci troviamo in una grotta umida vicina al mare, al momento sto morendo di caldo. È come se stessi andando a fuoco.

Le sue mani si infilano sotto la mia maglietta e mi accarezza i fianchi mentre un brivido mi tremare le gambe.
È tutto troppo lento. Sto esplodendo.
Mi tolgo la maglietta rimanendo in reggiseno sotto di lui.
Indosso un semplice reggiseno bianco. Oddio. I miei slip e il mio reggiseno non sono coordinati. Chissà se per i maschi è un problema.

"Sei bellissima" dice e divento dello stesso colore dei miei capelli.
Piano piano gli slaccio i jeans e glieli sfilo senza staccare gli occhi da lui.
Deglutisco quando vedo il rigonfiamento nei suoi boxer.

Mi slaccia il reggiseno mentre mi succhia la pelle dietro l'orecchio. Con una mano mi accarezza il seno sinistro, con l'altra mi toglie gli slip mentre io ansimo.

Poi si sfila i boxer e lentamente entra in me.
Chiudo gli occhi per il dolore. James mi guarda con uno sguardo preoccupato ma gli dico di continuare a muoversi.
Poco dopo il dolore viene rimpiazzato dal piacere.

*****

Un James Potter illuminato dalla fioca luce delle torce, con i capelli post coito, senza maglietta mentre cerca di infilarsi i jeans è la cosa più bella che abbia mai visto.
Questo è ciò che penso mentre rimango sdraiata a fissarlo come una maniaca.

"Lo so che sono bellissimo ma è tardi e dobbiamo tornare" dice James. Merda, colta sul fatto.

Sbuffo e mi alzo. Dopo tutto ciò che è successo mi sono dimenticata di mia madre. Non ho proprio voglia di affrontarla. Questa giornata è iniziata malissimo, ma è finita meravigliosamente. Litigare con mia madre rovinerebbe tutto.

"James, per quanto tempo tu e la tua famiglia rimarrete in quel paesino?" Chiedo mentre mi vesto.

"Partiamo stasera, perché?"

"Stasera? Aspetta, che ore sono?"

"È l'una di notte. Partiamo all'incirca fra 18 ore"

"Oh cazzo! Mia madre mi ucciderà!"

"Senti, dammi il tuo numero di casa. Domani ti chiamo e mi dirai se tua madre ti ha ucciso o no"

"Ahah, simpatico..." Dico mentre cerco qualcosa con cui scrivere è qualcosa su cui scrivere.
James fa un incantesimo di appello e un foglio e una penna volano dentro la grotta. Odio essere minorenne.
Gli scrivo il numero di casa mia mentre lui mette a posto tutto.
Poi mi aiuta ad arrampicarmi sugli scogli.

My Best Mistake Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora