Vi prego leggete lo spazio scrittrice in fondo al capitolo è molto importante.
Silente si fa avanti nell'ufficio e, dopo averci guardato attraverso gli occhiali a mezza luna, sorride.
"Se per lei non è un problema professoressa, preferirei continuare questa chiacchierata nel mio ufficio""Certo, Albus" ci fa segno di procederla e usciamo dal suo studio con lei dietro. Sento un clic, segno che ha chiuso il suo ufficio.
Durante il tragitto nessuno parla, tranne Silente che ci racconta di quando, nel 1903, ha assaggiato delle caramelle Tutti i gusti +1 al sapore di cerume e lettiera per gatti.
Vorrei sorridere per l'ironia della cosa: parlare di lettiere per gatti in presenza della McGranitt, la barzelletta del secolo. Purtroppo non ci riesco: il tradimento di James brucia troppo. Lo guardo, guardo il modo in cui tiene la testa china, lo sguardo basso e le mani nelle tasche.Abbi almeno il coraggio di guardarmi negli occhi, stronzo.
Silente sussurra la parola d'ordine nell'orecchio del gargoyle per non farcela sentire. La statua si fa da parte mostrandoci le scale a chiocciola.
"Sedetevi, mettetevi comodi" ci dice una volta entrati nel suo ufficio.
James, nello spostare la sedia, fa un rumore tremendo. "Chiedo scusa" dice leggermente imbarazzato.Oh, davvero? A loro chiedi scusa?!
Mi appoggio allo schienale della sedia incrociando le braccia. Come ha potuto farlo?
Per la prima volta lui cerca il mio sguardo, ma sta volta sono io che non voglio guardarlo. So già che quegli occhi color nocciola e quei capelli perennemente spettinati farebbero sì che il mio cervello si scollegasse e non posso permettermelo. Devo rimanere lucida, per poter rispondere a tono.
La McGranitt fa apparire una sedia e si mette vicino a Silente dall'altra parte della scrivania, leggermente più di lato.
È assurdo il modo in cui sento James così distante, nonostante noi stiamo dalla stessa parte della scrivania. In compenso, nonostante la scrivania di mezzo, sento i professori - Silente soprattutto - più vicini.Da quando ho scoperto che James mi ha tradito si è creato un muro. Un muro invisibile, certo, eppure quando l'ho scoperto l'ho visto, quel muro. Ho visto i mattoni mettersi uno sopra l'altro creando una barriera sempre più alta fra noi due. So già cosa pensa James su cosa succederà usciti da qui. Io non gli parlerò, lui mi chiederà scusa e io terrò il muso. Lui si farà perdonare e io lo perdonerò, come sempre. E come sempre, io passerò per la ragazza facile che perdona tutto e tutti. Ma questo è ciò che pensa lui. E purtroppo per lui, non è ciò che succederà. Stavolta non lascerò cadere le barriere tanto facilmente, anzi non so neanche se le lascerò cadere mai.
Quello che ha fatto ha lasciato una ferita. E non un taglietto, ma bensì una cicatrice bella profonda che ci metterà parecchio tempo a guarire."Signorina Evans, è vero ciò che ha affermato il signor Potter?" Mi chiede la McGranitt interrompendo i miei pensieri.
Sospiro, mettendomi più composta sulla sedia. "Si, sapevo di Severus Piton"
"E perché non ha detto niente?" Chiede arrabbiata la McGranitt. Nel suo sguardo vedo la delusione.
"Minerva, non essere troppo severa" la riprende garbatamente Silente poi mi sorride. La professoressa arrossisce e annuisce, si schiarisce la gola e mi fa segno di rispondere.
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My Best Mistake
FanfictionLIBRO 1º della TRILOGIA Lei è una so tutto io. È una brava ragazza, con gli occhi verdi e lunghi capelli rossi. È bellissima, ma semplice. Una delle poche ragazze che non cade ai piedi del più popolare della scuola. Lui è un tipo superficiale, g...