[Capitolo 22: la verità]

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James POV'S

''Quindi cosa consigli di fare?'' mi chiede Remus. Sospiro esausto. Ormai le vacanze sono terminate da due settimane e le cose non vanno nei migliori dei modi. Da quando siamo tornati a Hogwarts il nostro obiettivo principale è quello di far sorridere Sirius. Non ci stiamo riuscendo molto bene. Ora mi trovo sul mio letto a baldacchino e Remus è seduto davanti a me. Stiamo cercando di trovare un modo per aiutare Sirius.
''Non lo so. Per questo ho chiesto aiuto a te... è una tortura vederlo ridotto in questo stato'' dico appaggiando il mento sulle ginocchia.
''Tu mi hai detto che ci sono dei momenti in cui sembra che Felpato stia meglio, giusto?'' quando annuisco lui continua, ''e quando avvengono questi momenti?'' mi chiede.
Ci penso un po' su. ''Quando si sta divertendo molto. Insomma, quando è così occupato a fare qualcos'altro che non si ferma neanche un secondo a pensare alla sua famiglia'' rispondo poco dopo.
''Perfetto! Allora dobbiamo solamente cercare di distrarlo il più possibile. Potresti usare la scusa del Quidditch''.
''Hai ragione" esclamo saltando giù dal letto. "Ma dove diamine vai?" chiede Remus sopreso dalla mia reazione. "A cercare Sirius. Voglio subito mettere in atto il piano" spiego mentre mi infilo le scarpe.
Che il piano 'Aiutiamo Sirius' - si lo so, un po' banale come nome, ma va be' - abbia inizio.

Mentre mi aggiro per i corridoi alla ricerca disperata di Sirius, noto l'unica persona che non volevo incontrare. Ultimamente ho fatto di tutto per evitarla: uscendo per primo o per ultimo dalle aule, arrivare poco prima che inizi l'ora cosicchè non possa farmi domande, mangiare dal lato opposto del tavolo e nascondermi quando la vedo che si aggira per i corridoi. Proprio come ora. Guardo velocemente a destra e a sinistra e corro verso l'armatura che si trova abbastanza vicino a me. Mi ci nascondo dietro e rimango immbile, senza neanche respirare, quando sento dei passi farsi più vicini. Rilascio un sospiro quando li sento allontanarsi.

Esco dal mio nascondiglio e sobbalzo quando la vedo ad un metro da me, con le braccia incrociate e il peso tutto sul piedo sinistro, mentre picchietta il piede destro sul pavimento.
I lunghi capelli rossi sono raccolti in una treccia e alcune ciocche ribelli le incorniciano il viso. Vorrei tanto sporgermi e mettergliele dietro le orecchie, accarezzarle i capelli... No. Cazzo, James. Riprenditi.
''Mi stai per caso evitando, James?'' chiede tra l'arrabbiato e l'offeso. Pff, naaaah. Ma cosa te lo fa pensare, eh? ''Si'' rispondo senza pensare. Lei spalanca gli occhi. Testa di cazzo che sono.

''Perchè? Cosa ti ho fatto?'' chiede.

''Tu non mi hai fatto proprio niente! Io... non è uno dei miei periodi migliori ecco''

''Questo non spiega il perchè non mi parli'' puntualizza lei. Merda, ha sempre ragione lei eh.

''Lo so. E' solo che tu vuoi sapere cosa sta succedendo e io sto cercando di tenerti all'oscuro di tutto...''

''So badare a me stessa. Non ho cinque anni'' risponde arrabbiata.

Lily POV'S

Mi fa davvero infuriare il fatto che tutti mi trattano come se avessi 5 anni. Lo fa la mia famiglia. Lo fa lui. Qualcun'altro vuole aggiungersi?

''Non ho mai pensato questo. Anzi, so che sei una delle streghe più in gamba che esistano. Volevo solo proteggerti. Non voglio che ti succeda qualcosa''

A quelle parole mi addolcisco un po'. ''E' una cosa gentile e carina da parte tua, ma come ho già detto: so cavarmela da sola. E comunque da cosa vorresti proteggermi?''

lui sospira pesantemente prima di incominciare a parlare. ''Due mesi fa ho sentito che c'è un infiltrato qui a scuola e che aiuterà Tu-sai-chi ad invadere il castello. Non so niente di più. Silente si sta già preoccupando della questione e...'' sembra incerto se dirmelo o no.

''E?'' lo sprono. ''E Silente avrebbe intenzione di insegnarci a comattere meglio, nell'eventualità che ci sia una guerra'' finisce lui. Sgrano gli occhi eccitata.

''Voglio fare parte di questo esercito, gruppo... Insomma, voglio farne parte'' esclamo, ma lui scuote la testa.

"Non se ne parla proprio. È troppo pericoloso" dice e io sbuffo.
"Facciamo così: adesso andiamo a parlare con Silente e vediamo cosa ne dice lui" suggerisco e James, dopo averci pensato un po' su, concorda.
Ci dirigiamo verso il suo ufficio in un silenzio imbarazzato.
Più volte noto che mi sta fissando il collo e istintivamente porto la mano proprio nel punto che sta fissando, come a controllare che la collana ci sia ancora.
"Bella collana" dice.
"Grazie. Me l'ha regalata... Qualcuno" affermo. "Non so chi"  aggiungo. Lui sembra sul punto di dire qualcosa, ma poi ci ripensa e si gira.
Raggiungiamo l'ufficio di Silente e ci blocchiamo quando vediamo il gargoyle che blocca l'accesso alle scale.
A quanto pare, entrambi ci eravamo dimenticati della statua.

"Uhm... Tu ti ricordi la parola d'ordine?" Mi chiede James.
"No. Tu?"
"No... Perfetto, non possiamo entrare" dice scocciato.
Mi giro verso il gargoyle con sguardo implorante, pronta a chiedergli se può farci passare nonostante non sappiamo la parola d'ordine, ma lui mi precede.
"Non ci pensare, ragazzina. Non vi farò entrare" dice risoluto.
"Ma..." Tento.
"Niente ma. E comunque Silente non è nel suo ufficio ora" ci avvisa.
"Cosa? E allora dov'è?" Si intromette James.
"E perché io dovrei saperlo?" Chiede acido il gargoyle.
"Forse perché ti occupi ti controllare il suo ufficio?" Risponde James ugualmente acido.
"Appunto. Io controllo il suo ufficio e faccio solo quello. Non so mica la sua segretaria, eh!"
James fa per ribattere a tono, ma lo blocco dicendogli che non ne vale la pena.
Ci sediamo per terra, a qualche metro di distanza dal gargoyle.
"Secondo me, quel coso è mestruato" dice James riferendosi alla statua. Io scoppio a ridere, beccandomi un'occhiataccia dal diretto interessato.
"Hai ragione"
James ridacchia e prende una ciocca dei miei capelli.
"Hai dei capelli davvero morbidi" mi fa notare. Arrossisco e lo ringrazio. Incomincia ad arrotolarsi la ciocca attorno al dito e a giocarci. Deglutisco rumorosamente. Queste non sono le cose che fanno i fidanzati?!
Dopo circa dieci minuti sento dei passi in lontananza: Silente.
Mi alzo di botto e faccio una smorfia di dolore quando la ciocca rimane annodata attorno al dito di James, tirandomi i capelli.
"Scusa" dice ridacchiando, mentre tenta di districare i nodi e di liberarsi la mano.
Quando finalmente ci riesce, Silente sta per svoltare l'angolo.
Mi do una sistemata ai capelli con le mani e, quando gira l'angolo, lo saluto cordialmente, seguita a ruota da James.
Non sembra per niente sorpreso di trovarci qua.

Due minuti dopo ci troviamo nel suo ufficio.
"Professore, posso dirle che lei non mi è sembrato per niente sorpreso di vederci?" Azzardo a dire.
"Oh, infatti non lo ero. Signor Potter, la prossima volta che si diverte con i capelli della signorina Evans, eviti di strapparglieli" dice scherzando.
Io divento dello stesso colore dei miei capelli, giusto per rimanere in tema, mentre James ridacchia e annuisce.
"Comunque, cosa vi porta qui, ragazzi miei?"
James gli spiega tutta la situazione per filo e per segno e quando finisce Silente rimane in silenzio ancora un po'.
"Non vedo perché no, signor Potter. Insomma, ovviamente tutti i ragazzi dovranno essere del settimo anno e ovviamente noi professori vi alleneremo. Se durante gli allenamenti vediamo che qualcuno non è in grado di combattere questa guerra, lo terremmo fuori da questa faccenda. Non vogliamo obbligare né impedire a qualcuno di far parte di tutto ciò, perciò, signor Potter, non può impedire alla signorina Evans di partecipare all'allenamento. Se poi non potrà partecipare ad un'eventuale guerra, saremo noi professori a deciderlo" dice Silente e James mugugna un 'okay'.
Parliamo per altri due minuti e poi usciamo dal suo ufficio, dirigendoci verso la sala Grande per cenare.
Per la prima volta in sette anni ci sediamo vicini a tavolo, sotto lo sguardo sbalordito di tutti.
Quando per me è arrivato il momento di andare a fare il turno, essendo una caposcuola, James mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
Arrossisco e uscendo dalla sala, noto un decina di ragazze che mi mandano sguardi omicidi. Simpatiche...

Torno in camera e prendo la spilla, attaccandomela al petto.
Non mi piace andare in giro con questa spilla, mi fa sentire diversa dagli altri e continuamente osservata.
Scendo di sotto e incomincio a pattugliare il corridoio.
"Non ha capito che sei stato tu a darle la collana?" Chiede... Remus?!
"No, Remus. Non penso gli neanche passato per la mente.." Dice James.
Aspetta, cosa? James? Perché mai avrebbe dovuto regalarmi una collana?!

Ciauuuu
Votate e commentate se vi è piaciuto! Un bacio. Gyuly2601❤️😍

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