Capitolo 39

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"Scusate se no ho potuto pubblicare in questo periodo di tempo per motivi personali. Ma ehy! sono viva!

Dedico questo capitolo a mia cugina Sophia.

Un grandissimo bacio,

Alice"

Il rumore delle mie dita che battevano velocemente sul tavolo di legno rompevano il silenzio che si era formato in quella cucina. Papà era accanto ad Adelaide mentre Neymar si era seduto alla mia sinistra stringendomi la mano.

- Sei la fotocopia di Antonio- sorrise Adelaide guardandomi negli occhi e notai che alla fine non assomigliavo per nulla a lei.

- Lo so- risposi velocemente spostando lo sguardo verso mio padre sorrridendogli velocemente.

- Come va a scuola?- domandò ancora cercando di creare un discorso tra me e lei.

- Molto bene, grazie- risposi sistemandomi sulla sedia per stare più comoda.

- E lui chi è? - chiese Adelaide guardando Neymar e studiandolo con lo sguardo.

A quel punto Neymar sorrise e gli allungò la mano verso di lei con fare gentile.
- Io sono Neymar- le strinse la mano - Il ragazzo di Amélie- continuò sorridendomi.

Odiavo il modo in cui "mia madre" credeva di farsi perdonare facendo quella scenetta pietosa. Non riuscivo a capire il perché di questa apparizione dopo anni e anni di assenza.

- Adelaide- inziai a guardarla - Posso sapere perché sei qua?- domandai esasperata.

- Amélie io vorrei riallacciare i rapporti con te, mi dispiace per tutto- ammise guardandomi e dischiudendo le labbra colorate di rosso accesso.

- Oh beh, dopo quasi diciottanni che non mi vedi è ovvio che ti perdono- sbottai sarcastica facendo quasi ridere mio padre.

- Amélie mi dispiace davvero, devi credermi- continuò a mettersi la mano sul cuore.

- Adesso la mia famiglia è papà e Neymar- affermai guardandola e Neymar sorrise baciandomi la mano dolcemente.

- Io ti faccio una proposta- disse Adelaide guardando mio padre e poi me - Vieni in Cina come me per tutta l'estate- continuò - Così potrai vedere chi sono veramente-

- Amélie non verrà mai da te- ammise mio padre che per la prima volta aveva preso parola in tutta questa "discussione". Mio padre era rimasto in disparte, e rare volte guardava Adelaide con la coda dell'occhio. - È fuori discussione-

- Antonio, deve decidere lei- disse Adelaide guardandolo.

- Tre mesi?- domandò Neymar spalancando gli occhi e notai lo stupore nei suoi occhi.

- Adelaide, è mia figlia e lei non si muoverà da qua- affermò mio padre sottolineando la parola "mia figlia".

- Posso pensarci qualche giorno?- domandai alzandomi dal tavolino e guardando i presenti.

- Tutto quello che vuoi piccola- rispose Adelaide con voce stridula e applaudendo.

La guardai velocemente con sguardo confuso e salì velocemente le scale entrando in camera e chiudendo la porta alle mie spalle.
Amélie pensa, non fare cazzate.
Mi sdraiai nel letto a pancia in giù mettendo la testa dentro al cuscino e chiudendo gli occhi per rilassarmi.

Subito dopo la porta si aprì e qualcuno si sdraiò accanto a me abbracciandomi forte.
Era Neymar. Il suo profumo mi arrivava alle narici facendomi sorridere.

- Ehy broncio- disse iniziandomi a toccare i capelli intrecciandoli sulle sue dita.

Scoppiai a ridere alzando la testa guardandolo e notai che anche lui rideva.
- Broncio?- domandai.

- Hai avuto il broncio per tutta la chiacchierata con tua madre- rise Neymar attirandomi a se e stringendomi tra le sue braccia.

- Cosa devo fare secondo te?- domandai contro al suo petto e nascondendo il mio viso contro l'incavo del suo collo.

- Io voglio solo la tua felicità Amélie- ammise cullandomi e baciandomi la fronte.

- Sono tre mesi, Ney- dissi sospirando -Non voglio stare lontana da te e da mio padre- continuò sfiorando i suoi tatuaggi con l'indice.

- Anche a me il pensiero di te così lontana mi uccide, però se vorrai andare in Cina non ti impedirò nulla- affermò stringendomi a se e facendomi sentire protetta.

- Sei il miglior fidanzato della terra- sorrisi baciandogli velocemente il collo.

- Modestamente- rispose sfoderando il suo miglior sorriso e scoppiai a ridere.

Neymar rise guardandomi negli occhi e io sorrisi passando una mano sui suoi capelli.

- Ti amo- sorrise guardandomi negli occhi.

Era sempre un'emozione sentirmi dire che mi amava e il cuore esplodeva nel mio petto.

- Ti amo anche io- risposi e subito lui fece combaciare le nostre labbra in un dolce bacio.

- Mi rendi felice come non mai Amélie- ammise sorridendo.

Cosa dovevo fare?

Rimanere o andare in Cina?

Spazio Alis.
Potete uccidermi tranquillamente.
Mi dispiace davvero per non aver pubblicato in questi mesi.
Ma sono andata in vacanza e sopratutto ho iniziato la quinta superiore.
Ovvero MATURITÀ.
Spero che vi piaccia il capitolo e mi sono decisa a trovare un momento per scrivere.
Ah già, ho inziato la PATENTE.
Omg.
Comunque grazie per le visualizzazioni e grazie per i commenti.
Grazie
Grazie
Grazie.
Un bacio
Alis

caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora