" A Laura, sii forte piccolo uragano.
Sono con te.
Alice"
- Amélie, apri questa dannatissima porta! Sei chiusa in camera da almeno dieci ore- urlò mio padre dietro la porta intento a bussare fortemente. -Almeno dimmi che stai bene- continuò con tono preoccupato.
Le mie lacrime bruciavano dentro i miei occhi, ormai il mio volto era ricoperto dal mascara sciolto per colpa del pianto. Mi dispiace per essere così debole.
- è tutto ok!- dissi con voce rotta dal pianto, presi la mia testa tra le mani e sussurrai un "sei una stupida,una fottutissima stupida". Perchè mi sono dovuta lasciare andare?
I filosofi, i poeti e gli scirttori descrivono l'amore come un sentimento fondamentale nelle nostre vite ma alla fine scrivono solo una marea di cazzate. Come può essere importante un sentimento che ti distrugge dentro,spiegatemelo.
- Amélie, sono io. Mi fai entrare?- mi chiese Andrea mentre bussava.
Quando aprì la porta mi guardò sconvolto per il mio aspetto e mi abbracciò fortissimo. Ormai neppure gli abbracci mi facevano stare meglio.
- Guarda come ti ha conociato quello stronzo- continuò mentre si siedeva nel letto, mi fece segno di sedermi accanto a lui. - Tuo padre sta andando di matto per te,lo sai? è da sta mattina che ti sentiamo piangere- disse mentre mi asciugava una lacrima che percorreva il mio volto.
- Mi dispiace,ma non voglio causare danni. Non voglio farmi vedere davanti a voi. Non sono forte come mio padre,lo capite?- dissi mentre mi morsicavo il labbro ormai gonfio. Non sarò mai forte come mio padre, mai. Non riuscirò mai ad alzare quel dito medio.
- Una volta tuo padre mi disse che tu eri la bambina più forte che lui abbia mai conosciuto e che era così fortunato ad averti. Lui è orgoglioso di te,sempre- ammise mentre mi accarezzava i capelli.
- Davvero?- chiesi ricominciando a piangere. Amavo mio padre più della mia stessa vita.
- Si. Lui parla sempre di te ai suoi colleghi e se ne vanta pure! Lui dice che sei una forza della natura - disse sorridendomi. -Adesso devo andare, ma ci sono due ragazzi che ti vogliono vedere. Io vado. Amélie, ti voglio bene- mi stampò un bacio in fronte e mi scompigliò i capelli.
Quando Andrea uscìì entrarono dalla porta Hulk e Thiago che subito dopo si catapultarono ad abbracciarmi e ad stamparmi baci sulla guancia.
- Non dire niente Amélie, abbiamo capito tutto- confessò Thiago mentre mi guardava serio.
- Avete capito tutto? Io sono morta dentro- confessai mentre mi toccavo il cuore. Alla fine avevo ragione, non sentivo altro che vuoto. Non avevo nemmeno la voglia di alzarmi e dire "posso passare avanti".
- Quando tuo padre ha detto che te ne sei andata perche avevi un'attacco d'asma, Ney voleva lasciare gli allenamenti per venire a vedere come stavi - raccontò Hulk mentre si sdraiava accanto a me.
- Perchè a me? Due giorni fa stava per baciarmi e adesso scopro che è fidanzato. Mi ha presa in giro,vero?- domandai. Alla fine noi decidiamo che amore meritare e io non merito amore.
- Non lo so,piccola- disse Thiago mentre mi accarezzava i capelli. Forse me ne rendo conto solo ora: Neymar era una cosa troppo grande per me.
- Vorrei solo andarmene da qui, fare le valigie e prendere il primo volo per l'italia- confessai, loro mi guardarono scandalizzati.
-Dici sul serio?- mi chiese Hulk mentre mi guardava ancora sconvolto.
- Si, ma è il pensiero di Neymar che mi ferma - dissi abbassando la testa. Il pensiero di non rivederlo più mi mandava in confusione.
-Sei innamorata- confermò Thiago sorridendomi, forse lui capiva come mi sentivo.
- Ho sempre odiato l'amore ma quando ho visto Neymar, tutti i miei pensieri se ne sono andati a farsi fottere. Quando sono vicino a lui sono forte, mi sento indistruttibile. Ma alla fine è stato proprio lui a distruggermi- dissi ricominciando a piangere.
-Amélie, Ney mi ha inviato un messaggio che dice che è davanti alla tua camera. Se non vuoi vederlo, gli dico di andare via- mi disse Hulk mentre digitava qualcosa al telefono.
- Voglio vederlo,che mi ha fatto di male? - domandai ironicamente.
-Come hai detto tu prima: ti ha uccisa dentro- disse Thiago citando le mie parole.
Mi alzai dal letto, mi asciugai le lacrime che scorrevano sul mio viso, mi pulii il trucco sciolto sul mio volto. Alla fine mi sistema i miei capelli e mi avviai alla porta per aprire al ragazzo che aspettava in corridoio. Prima di aprire mi girai verso i due ragazzi seduti sul letto in cerca di conforto e Thiago mi mimò con un le labbra un : "stai tranquilla"
Quando aprì la porta, trovai la causa della mia autodistruzzione in tutta la sua bellezza.
- Amélie stai bene?- mi domandò Neymar mentre apriva le sue braccia per farsi abbracciare.
Faci un passo indietro e scossi la testa - Sto bene, ho solo un po di mal di testa- dissi.
Mentìì, non stavo affatto bene. Stavo morendo dentro nel vederlo davanti a me. Ma alla fine era lui che mi faceva rimanere in piedi. L'unica cosa che feci era mentire mostrando il mio solito sorriso.
SALVE RAGAZZE
VI è PIACIUTO QUESTO CAPITOLO?
COME STATE?
TUTTO BENE?
CON LA SCUOLA SONO PARECCHIO INCASINATA
EEHEHEHEHEHE
NEI PROSSIMI CAPITOLI CI SARà PIù PIù CASINO
VORREI DIRVI GRAZIE
COMMENTATE O VOTATE
:)
SIETE SPLENDIDE
VI AMO TROPPO
E ADORO QUANDO MI SCRIVETE
VI ADORO TROPPO
SIETE TROPPO IMPORTANTI
E GRAZIE MILLE A TUTTI
VI VOGLIO UN MONDO DI BENE
BUONA NOTTE O BUON GIORNO A TUTTI
KISS KISS
X X X X OOOOO
ALICE
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caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}
Fanfiction"C'era una cosa che non capivo proprio. Eravamo diversi, spigolosi, incompleti e incompatibili, eppure ci amavamo come pazzi." Amélie Conte,18 anni. Neymar da Silva Santos Júnior, 22 anni. Una ragazza timida,goffa ed è terrorizzata dall'amore. Un ra...