"Dedico questa storia ai miei amici che mi hanno aiutato tantissimo dopo il mio incidente stradale.
Grazie.
Alis"Il telefono vibró dentro la mia borsa e quando guardai il numero scritto sullo schermo decisi di rispondere.
- Pronto- salutai mio padre canticchiando.
- Scricciolo, dove sei? - chiese mio padre ridendo. - Sei nel tuo magico nascondiglio?- domandò come se fosse una cosa normale.
- Si- affermai guardandomi in torno - A dopo- lo salutai per poi chiudere la chiamata.
Il mio nascondiglio era un tetto di un palazzo in periferia, era pieno di graffiti e stava cadendo letteralmente a pezzi ma continuavo sempre a rifugiarmi per nascondermi dai problemi.
Quando ho bisogno di solitudine mi nascondo qua e ascolto questo silenzio rilassante che emana questo paesaggio.
- Amélie- mi salutò la voce dietro alle mie spalla facendomi sussultare dallo spavento.
- Neymar- sussurrai stringendo con forza i miei pugni.
- Girati- disse con voce roca dato che ero rimasta ancora di spalle a guardare il paesaggio.
- Non ci riesco- affermai spostando il mio sguardo altrove.
-Amélie- mi richiamò posando le sue mani sui miei fianchi.
- Tu non puoi sapere quanto faccia male rivederti dopo questi mesi- sbottai girandomi bruscamente verso di lui e guardandolo negli occhi.
In quel momento mi resi conto che nulla era cambiato visto che riusciva ancora a procurarmi brividi solo con uno sguardo.
- Sei sempre più bella- sussurrò Neymar accarezzandomi la guancia.
- Smettila- dissi scacciando la sua mano del mio viso. - Ti presenti qui con uno stupido pretesto e mi dici che sono bellissima. Smettila. - affermai decisa calpesando il piedd destro per terra.
Lui prese le mia mani e mi attirò pericolosamente a lui e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
- Tu mi rendi pazzo- sussurrò al mio orecchio.
- Posso dirti il perché sono qui?- domandò guardandomi negli occhi.
Io annui leggermente con la testa curiosa di sapere il vero motivo che l'ha spinto a tornare.
- Gelosia- ammise spostando il suo sguardo in alto.
- Gelosia?- chiesi spostando la mia testa verso destra.
- Ero geloso di James Rodríguez- disse con tono duro e pieno di odio.
- Ed è così brutto essere gelosi di una persona che in quel momento non ti appartiene- sbottò allontanandosi da me e facendo vari passi verso la ringhiera del tetto.
-Che cosa?- domandai alzando la voce e facendolo girare.
- Hai sentito perfettamente- disse Neymar portando le sue braccia al petto e incrociandole.
- Hai detto la stronzata del secolo- affermai portando le braccia in aria.
- Cioè?- chiede alzando un sopracciglio e sbuffando.
-Io non ho mai smesso di appartenerti- sbottai infastidita e puntai un dito verso di lui - e questo lo sai-
In sua risposta lui fece un grande sorriso mostrando i suoi denti bianchissimi.
Neymar si avvicinò lentamente a me posando le sua dita sulle mie labbra.
- Queste labbra sono state marcate da un'altra persona- affermò sfiorando leggermente le mie labbra.
- Fallo- sussurrai impaziente di un suo bacio.
- Fare cosa?- domandò curioso.
- Baciami- dissi avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo e avvicinandolo a me.
Mi baciò.
Mi baciò una, due, tre volte fino a quando i nostri respiri imploranti ci chiedevano di fermarci.
-Adesso ti bacierò di nuovo- sussurrò Neymar per fondarsi di nuovo tra le mie labbra.
BUONGIORNO
COME STATE?
IO MALUCCIO
MA NON IMPIRTA
VI PIACE QUESTO CAPITOLO?
BUON RIENTRO A SCUOLA
UN BACIONE
LA VOSTRA
ALIS
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caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}
Fanfiction"C'era una cosa che non capivo proprio. Eravamo diversi, spigolosi, incompleti e incompatibili, eppure ci amavamo come pazzi." Amélie Conte,18 anni. Neymar da Silva Santos Júnior, 22 anni. Una ragazza timida,goffa ed è terrorizzata dall'amore. Un ra...