"Ti guarderanno dall'alto in basso credendosi più grandi di te. E tu ti alzi in piedi, piano, sorridendo e ricorda loro che eri solo seduta."
Scusate il ritardo, e ho tante cose da raccontarvi dopo questa assenza.
Un bacio, Alis.
Quando avevo nove anni, mio padre mi disse che l'amore era tale e quale come nelle favole, e non bisognava avere paura di innamorarsi perché ci sarebbe sempre stato il lieto fine. Anzi, l'amore mi avrebbe reso così felice fino a non desiderare altro che essere amata per tutta la vita.
Quando avevo dodici anni, mio padre dopo l'ennesima delusione ammise che l'amore non era come quella delle fiabe, bisognava aspettare che arrivasse la propria anima gemella che ti avrebbe resa felice. "E se non arriva, papà?" domandai sempre più confusa mentre lui mi spiegava che ognuno di noi , fin dalla nascita, ha un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella.
Quando avevo sedici anni, mio padre si raccomandò che non c'era fretta di innamorarsi a quest'età cosi giovane, e capisci che il cuore di una persona è speciale quando vorresti essere tu il motivo per cui batte.
Ho diciotto anni e ho scoperto solo innamorandomi cosa significa l'amore. L'amore può essere come quello delle favole per poi improvvisamente cambiare in un incubo.
-Pur di alleviare il dolore cerco di convincermi che non eravamo fatti per stare insieme- ammisi togliendomi le cuffiette dalle orecchie guardando mio padre.
-Secondo me eravate fatti per stare insieme Amélie- rispose mio padre scendendo dall'aereo al mio fianco e guardando l'aeroporto di Barcellona. -Era molto dolce con te- continuò camminando verso la macchina che ci aspettava.
-Così dolce che mi ha tradita- risposi facendo una risata ironica salendo in macchina e mettendomi gli occhiali da sole neri -Non mi importa più di lui- sbottai guardando fuori dal vetro.
-Perfetto, visto che sta sera siamo a vedere il Barcellona contro il Valencia- rispose mio padre facendo un sorriso angelico e dandomi una pacca sulla schiena guardandomi -Dici di averlo dimenticato, ma intanto speri sempre di incontrarlo.-
Alla fine aveva ragione.
Non importa con quanta forza io cerchi di liberarmene, questi sentimenti sono ancora qui, a torturarmi. Si insinuano nel più profondo della mia anima, del mio cuore e della mia mente e non mi lasciano vivere in pace. E non ce la faccio più a sopportarli, vorrei semplicemente vivere come prima, come facevo prima di conoscerlo e prima di sapere cosa fossero questi sentimenti. Vorrei solo essere capace di andare avanti senza esitazioni. Ho bisogno solo di felicità e tranquillità in questo momento, ma non riesco proprio a trovarle.
E non riesco a lasciar andare via il ricordo di Neymar e di ciò che abbiamo passato in quel breve momento.
-Amélie, sei tra noi?- domandò mio padre preoccupato sventolando la mano davanti ai miei occhi più volte facendomi sobbalzare e annuire. -Siamo arrivati- sorrise scendendo.
Quando misi piede fuori dalla macchina feci un grande respiro guardando l'enorme parcheggio dello stadio del Barcellona. In quel momento entrò ad alta velocità una Ferrari rossa fiammante, e quando mi resi conto chi c'era dentro la macchina fu troppo tardi.
La macchina si fermò immediatamente davanti a me, e sapevo benissimo che Neymar all'interno mi stava fissando con il suo solito sguardo, avrei voluto avvicinarmi e rompergli la sua auto ma mi tolsi gli occhiali, facendogli un dolce sorriso.
Neymar lasciò la macchina accesa in mezzo al corridoio ancora accesa e scendendo guardandomi negli occhi e avvicinandosi lentamente a me. Ricordo il giorno e l'ora in cui per la prima volta posai gli occhi su questo ragazzo che sarebbe stato fonte della mia più grande felicità e della mia più grave disperazione.
-Neymar, dobbiamo andare- urlò un signore con la maglietta del Barcellona mentre il ragazzo davanti a me si girò a guardarlo implorante per chiedere altro tempo a sua disposizione. -Adesso- specificò fulminandolo con lo sguardo.
-Io ti amo- sussurrò Neymar sistemandosi la visiera del cappello girandosi e andando verso le scale piene di sicurezza per poi sparire.
-Lui è pazzo- disse mio padre guardando la scesa sconvolto e -Di te- specificò poi camminando verso le tribune vicino al campo mentre io lo seguivo toccandomi il cuore che batteva così forte, da farmi venire l'affanno.
Flashback
Neymar si staccò da me sorridendomi per poi inginocchiarsi davanti a me.
- Che stai facendo?- domandai balbettando ed iniziandomi ad agitare.
- Non ti sto chiedendo di sposarmi- disse ridendo Neymar - Stai tranquilla- continuò rimanendo in ginocchio.
- Allora perché sei in quella posizione?- domandai guardandolo confusa.
-Perché ti prometto che quando avrai bisogno di me, io ti aiuterò a rialzarti come un guerriero- disse Neymar seriamente.
- Neymar- sussurrai facendo scendere due lacrime calde sulle mie guancie.
- Fammi finire Amélie- mi fermo Neymar - Lotteremo contro tutti rimanendo in piedi- affermò per poi riprendere parola - Sei pronta a lottare insieme a me?- domandò Neymar ansioso.
- Sono pronta- risposi inginocchiandomi davanti a lui e baciarlo.
- Allora iniziamo a lottare- ammise Neymar sdraiandosi sul prato pieno di fiori.
- Insieme- sussurrai abbracciandolo e baciandogli la fronte.In quel momento ci fu un boato da parte dello stadio urlando il nome di Neymar a squarciagola, e subito spostai lo sguardo verso il campo e quando lo vidi sdraiato a terra che esultava con Lionel, mi alzai di scattò applaudendo felice.
-Anche io ti amo- sussurrai mordendomi le labbra subito mentre Neymar si alzava la maglietta mostrandone una sotto con scritto "Lotterò fino in fondo per averti" per poi indicarmi.Commentate commentate commentate commentate e mettete mi piace.
Allora prima di tutto guardate la foto, visto che sono io a due metri da Neymar.
Ero in prima fila al camp nou ed ero nei miei sogni.
Comunque sono stata a Barcellona per sei giorni, ed era la città dei miei sogni.
Sono stata via per un po perché sono vicina alla maturità e quindi ho poco tempo per scrivere.
Mi dispiace tanto ma cercherò di avere un po di tempo per voi.
Amo scrivere e questo capitolo l'ho scritto velocemente per non risultare "morta".
Un bacio a tutti
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caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}
Fanfiction"C'era una cosa che non capivo proprio. Eravamo diversi, spigolosi, incompleti e incompatibili, eppure ci amavamo come pazzi." Amélie Conte,18 anni. Neymar da Silva Santos Júnior, 22 anni. Una ragazza timida,goffa ed è terrorizzata dall'amore. Un ra...