" A tutte le persone che si sentono sole. Finché ci sarò io,non sarete mai sole.
Un bacio,Alis"
Parte del Narratore.
Fuori pioveva,anche il cielo piangeva. La pioggia scendeva velocemente giù dal cielo come le lacrime di Antonio Conte sulle sue guance. Il cielo era scuro,tutto ormai si era fermato.
Nella sala di attesa dell'ospedale si Milano tutto si era fermato. Il signor Conte si teneva la testa tra le mani e pensava alla sua ragione di vita. Ripensava a quella maledetta telefonata che gli informata l'accaduto.
Un po distante c'era Thiago seduto con le braccia conserte, i suoi occhi erano rivolti verso il soffitto per trovare la forza di non piangere. Non riusciva a credere che tutto ciò era successo a quella ragazza così pura.
Accanto a Thiago c'era Hulk. Lui piangeva in silenzio ricordano il sorriso di Amélie. Ogni volta che sentiva di dover piangere si alzava e andava davanti alla finestra e di spalle agli altri piangeva.
Nessuno parlava preferivano farsi forza in silenzio. Ma quel silenzio fu interrotto quando un giocatore entrò sbattendo la porta.
- Ditemi che e' uno scherzo- disse urlando Neymar guardano l'allenatore della nazionale italiana. Tutti i presenti si alzarono in piedi con sguardi colmi di dolore.
Thiago avanzò verso di lui e quando lo vide una lacrima innocente gli scese lungo la guancia. Neymar alla vista del suo amico piangere incominciò a negare con la testa e teneva le labbra serrate.
- Ti prego- lo implorò con voce spezzata. Thiago corse ad abbracciarlo forte mentre Neymar gli dava pugni al petto per sfogare il suo dolore.
Antonio quando vide quella scena non face altro che piangere più di quanto avesse fatto prima. Sapeva quando Amélie amasse Neymar e adesso aveva la prova che l'amore era reciproco fra i due.
Hulk rimase in disparte pregando Dio. Quando sentì la notizia che Neymar era scappato dalla partita capì che quel ragazzo era davvero innamorato ma non l'ho aveva ancora capito.
Neymar si posizionò accanto al padre di Amélie e si coprì la faccia tra la mani. Tirò su col naso e si asciugò le lacrime.
- Vorrei solo vedere il suo sorriso- ammise guardando la porta che conduceva ad Amélie.
Un medico entrò nella saletta e chiese se poteva entrare il padre. Antonio entrò titubante in quella stanza e quando vide sua figlia distesa sul lettino sentì l'aria mancare. Si avvicinò a lei e incominciò ad accarezzarle il viso. Era uguale a lui ma lei era molto più bella.
- Vorrei dire che va tutto bene ma non trovo la forza per mentire- ammise sedendosi accanto a lei.
- Quando tua madre mi ha rivelato che era incinta io ero così furibondo. Non volevo un bambino nella mia vita perché significava distruggere la mia carriera.- si fermò ricordando quella scena - Ma poi quando ti ho preso in braccio per la prima volta mi sono innamorato di te perché eri così piccola e indifesa. Ti ho dovuto crescere da solo ma e' l'unica cosa di cui sono fiero davvero. Amélie,sei sempre stata una ragazza forte anche se ti sottovaluti troppe volte- continuò con la voce rotta dal pianto. Le prese le piccole mani fredde e le portò vicine alla sua bocca.
-Sarai sempre la mia bambina e io sarò sempre il tuo papà. Puoi lasciarti andare se vuoi,piccola mia- confessò disperato il padre. Non riusciva ad accettare sua figlia inerme su un lettino.
Si avviò verso l'uscita e quando entrò nella sala d'attesa, Neymar scattò subito in piedi.
- Si e' svegliata?- domandò preoccupato.
- Non ancora- rispose Antonio ancora fermo davanti alla porta. - Vai da lei- sussurrò aprendo la porta.
Neymar corse subito in corridoio ma prima si girò a ringraziare l'allenatore.
Quando si trovò davanti a la ragazza non trovò la forza di essere forte e incominciò a piangere. Prese la sedia e la posizionò accanto a lei e incomincio a pregare. Pregava Dio.
- Quel figlio di puttana- sussurrò Neymar rivolto allo stupratore di quella ragazza.
-Amélie tu sei la ragazza più timida che io abbia mai conosciuto mentre io sono estroverso. Io sono il sole e tu la luna. Io sono l'alba che sorge la mattina e tu sei il crepuscolo che termina la sera. Siamo così diversi ma ci completiamo allo stesso tempo. Ma in questo momento ho bisogno di te, Amélie.
Tu sei il secondo mancante per arrivare ad un minuto. Tu sei il rigore mancante per vincere una partita.
Sei l'attimo inaspettato in una giornata noiosa. Tu non meriti tutto questo, non può finire così. Tu meriti di essere amata per la persona che sei. In questo momento guardo le tue labbra soffici, eh dio,le vorrei baciare ogni secondo di questa inutile vita.
Tu meriti di vivere più di qualche altra persona che io conosco. Attraverserei un'oceano in tempesta per vederti sorridere.
Amélie,sono così fiero di te. Non possiamo decidere di cambiare il nostro destino ma possiamo cercare di renderlo migliore.
Quell'uomo ti ha rubato l'innocenza e non riuscirò mai a perdonato quel figlio di puttana.
La tua prima volta doveva essere speciale con la persona che più amavi e spero un giorno che riuscirai a fidarti di nuovo.- ammise piangendo per poi sussurrare a mala voglia - Perché siamo amici,ricordi?- domandò con una rabbia addosso.
Odiava ammetterlo ma quelle parole erano taglienti per lui. Il ragazzo si alzò e ne andò senza mai voltarsi.
Quando entrò nella sala si avvicinò alla finestra per vedere il tempo ma non fece in tempo perché una marea di dottori corsero dentro la camera di Amélie.
- Dobbiamo salvarla- urlò un medico prima di entrare dentro la porta.
Antonio si mise le mani tra i capelli disperato,era la fine. Thiago e Hulk si guardavano sconvolti mentre Neymar incominciò ad urlare e a battere pugni al muro.
- Devo salvarla io non degli stupidi medici- urlò calciando uno stupido vaso.
- Neymar stanno facendo il possibile per rianimarla, e' il loro mestiere- lo consolò Hulk avvicinandosi.
- Se succedesse qualcosa ad Amélie non riuscirei mai a perdonarlo- ammise Neymar urlando.
- Perché?- chiese Thiago con sguardo pieno di lacrime.
- Io ho promesso di salvarla da tutta questa merda e guardatemi, sono qui ha pregare il signore di farla vivere la sua innocente vita- urlò per poi continuare guardando la porta - Amélie, se ci tieni davvero a me, rimani!- continuò piangendo.
In quel momento uscì un medico e tutti si avvicinarono a passo scelto verso di lui. Il signore anziano si abbassò la mascherina e prese un respiro profondo.
- La ragazza e' stabile ed ha ripreso conoscenza- affermò - adesso sta riposando- continuò per poi entrare nel corridoio.
Neymar si girò verso Antonio e l'ho abbracciò fortissimo per poi ricominciare a piangere.
- Amélie,non ti avrebbe mai lasciato per nulla al mondo- sussurrò Antonio per poi dargli una pacca sulle spalle.
In quel momento un raggio di sole spuntò nella stanza. C'era il sole.
SALVE LETTORI
COME STATE?
VI è PIACIUTO QUQUESTO CAPITOLO?
SONO DI FRETTA E STO SCRIVENDO A CAZZO
LO SO MI STATE UCCIDENDO
PERò DEVO CORRERE A STUDIARE
BYE BYE
LA VOSTRA ALICE
P.S VI AMO TUTTI
E GRAZIE PER AVER COMMENTATO E VOTATO QUESTA STORIA
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caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}
Fanfiction"C'era una cosa che non capivo proprio. Eravamo diversi, spigolosi, incompleti e incompatibili, eppure ci amavamo come pazzi." Amélie Conte,18 anni. Neymar da Silva Santos Júnior, 22 anni. Una ragazza timida,goffa ed è terrorizzata dall'amore. Un ra...