Capitolo 10

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"Tu che stai leggendo questo capitolo,

sei una forza della natura.

Alice"

Era la sera della partita e io mi trovavo sul pulman della nazionale. La mia testa era appoggiata alla spalla di mio padre e sentivo le sue mani accarezzarmi i capelli. Chiudevo gli occhi e mi immaginavo di essere già in aereo diretta a casa mia.

- Scicciolo, vuoi raccontarmi cosa è successo?- domandò mio padre accarezzandomi la spalla.

- Voglio solo ritornare in Italia, tutto qui- risposi togliendomi la cuffietta dall'orecchio destro.

-Non mi accontento di questa risposta e lo sai- disse puntandomi il dito contro tipo "adesso mi racconti tutto".

- Neymar non mi vuole più parlare perché gli ho rivelato che mi sono innamorata- dissi massaggiandomi le tempie. Il pensiero di Neymar mi faceva venire un grande mal di teta.

- Chi è questo ragazzo?- chiese dandomi una gomitata.

- è lui! però gli ho detto che era un ragazzo che conosceva e quindi lui si è arrabbiato! Hulk ha ingaggiato un suo amico per essere il mio finto fidanzato- raccontai mettendomi le mani in viso, dato che ero diventata rossa.

-Oh mio dio, Amélie! Sei un disastro- rise per poi continuare - e chi è questo finto fidanzato?- domandò.

- Cristiano Ronaldo- affermai. Alla mia risposta mio padre buttò la testa all'indietro e incominciò a ridere.

- Già è geloso, quandò vedrà Cristiano Ronaldo morirà- disse ridendo. - Siamo arrivati- aggiunse per poi alzarsi e prendere la giacca.

La partita è iniziata da ormai cinque minuti, e mi sto divertendo ad ascoltare i cori dei tifosi brasiliani.

Essendo molto vicina alla tribuna sentivo molti commenti di alcune ragazze che descrivevano Claudio Marchiso come l'uomo più bello del mondo, e si sarebbero trasferite in Italia solo per lui.

- Scusi, come mai una ragazzina come te è qui?- domandò il signore accanto a me.

-Emh, dici a me?- chiesi indicandomi con uno sgaurdo perplesso. Quell'uomo avrà avuto minimo cinquant'anni.

- Si, come mai sei in questa trinuna?- chiese indicando tutta la tribuna.

- Sono un'ospite desiderato della nazionale brasiliana- risposi sorridendogli, ma quell'uomo aveva un'aria abbastanza scocciata.

- Come ti chiami ragazzina? I tuoi genitori non ti hanno insegnato a non dire bugie?. Ti fao una domanda: perché ti sei intrufolata in questa tribuna? Non avevi il biglietto?- domandò sbuffando.

Queto signore mi ha appena scambiata per una ragazza che è entrata in questa tribuna, non ci posso credere. Lo guardai sconvolta. Mi misi la mano denstra sulla fronte per poi guardarlo alzando tutte e due le sopracciglia.

- Sono Conte, Amélie Conte- mi prensentai allungando la mano. L'uomo spalancò la bocca appena si rese conto chi aveva davanti, e divenne rosso dall'imbarazzo.

-Scusi signorina, non era mia intenzione offenderla- si scusò.

- Tranquillo, non mi ha offesa in alcun modo, lei è un poliziotto?- domandai, cercando di cambiare discorso.

- Si, dato che molte persone scavalcano la rete che divide le tribune normali da quelle vip ho pensato che fosse una delle solite tifose che fanno le furbe- affermò alzandosi per poi guardare ogni postazione difronte alla nostra. In mia risposta gli sorrisi.

caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora