Capitolo 7

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"Sii forte piccolo uragano"

Fino a due mesi fa non mi sarei mai immaginata di essere qui, in un albergo a cinque stelle con mio padre. Due mesi fa non prendevo nemmeno in considerazione di innamorarmi e adesso guardatemi: cammino per la strada con due occhi a forma di cuoricino. Credo che perderò la testa. Sta notte ho pensato molto a tutto ciò che mi sta accadendo e sono arrivata ad una conclusione: sono dipendente da Neymar. Mi sono innamorata di lui così velocemente. Non credevo nell'amore ma poi lui ha sorriso.

Odio quella sensazione di soffocamento quando non c'è lui accanto a me,capite? lui è il mio ossigeno.

Mi sono innamorata del suo sorriso, un sorriso che illuminerebbe tutta new york in caso di black out.

Mi sono drogata dei suoi occhi, un colore indescrivibile che non hanno ancora identificato.

Mi sono follemente fottutamente innamorata di lui.

Non mi sento forte abbastanza per lasciarmi andare ma lui è uno su un milione.

Vogliamo parlare del suo sorriso? Il suo sorriso fa paura. Quando sorride ti scatena una tempesta dentro che ti impedisce di respirare.

Lui è l'angelo che è in me.

Per tutti questi anni ho sempre giocato a nascondino con l'amore ma alla fine quel momento arriva.

Non sei tu a cercare l'amore ma è l'amore a cercare te. Quel momento arriva quando incontri i suoi occhi. Arriva il momento in cui dovrai mandare a fanculo il tuo cervello ed ascoltare per una cazzo di volta il tuo stupidissimo cuore. Arriverà quel momento, in cui ci sentiremo vivi, in cui saremo infinito.

Arriverà quel momento in cui lui ti salverà. Adesso è arrivato il mio momento.

7.12 a.m

Ero entrata svogliatamente nella sala da pranzo e i giocatori avevano già preso posto. L'unico posto libero era vicino a Marchisio e Pirlo,ottimo. Presi il mio cornetto con la cioccolata e mi sedei al mio tavolo.

-Buongiorno ragazzi- salutai con un cenno della mano.

- Buongiorno Amélie- salutarono tutti in coro sorridendomi - Come mai sveglia a quest'ora?- chiese Andrea alzando il sopracciglio.

-Voglio vedere i vostri allenamenti- risposi mangiando il mio cornetto. Buono il mio cornetto.

-Va benissimo signorina Da Silva Santos- disse tranquillamente Stephan. Sputai tutto ciò che avevo n bocca, guarando con sguardo sconvolto.

-Com-m-m-e mi hai c-c-c-chiamata?- domandai mentre mi pulivo la bocca con un fazzolettino.

-Amélie,Amélie,Amélie, ieri sei stata tutto il pomeriggio con lui. Io so tutto- raccontò tranquillamente Andrea.

- Lo sa solo tutta la squadra,tranquilla- disse tranquillamete Claudio. Non mi tranquillizò affatto.

- oddio- dissi coprendomi il viso tra le mani

-Amélie,stai attenta a lui- aggiunse Cludio.

-Non vogliamo che ti faccia soffrire- continuò Andrea.

-Ma siamo solo amici. A-M -I-C-I- dissi sbuffando. Non ero affatto convincente.

-Ci crediamo- rise come se fosse una presa per il culo. Fanculo Stephan.

9.53

Stavo cammianndo tranquillamente nei corridoi dello stadio accanto a mio padre.

caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora