Capitolo 13

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" Non dubitare mai di te stessa. Sei fantastica.

Un bacio,

la vostra Alice"

Stavo camminando nello stadio dove si sarebbe svolta la partita Italia-Inghilterra. Potevo sentire le urla di tifosi inglesi e gli insulti degli italiani. A guardare la partita c'era anche Neymar insieme a qualche amico.

Stavo camminando tranquillamente fino a quando vidi Bruna, sempre perfetta con il suo mini-vestitino.

-Amèlie- mi chiamò sorridendomi mentre si sistemava i capelli

- Hey- la salutai con un cenno di mano. Mi chiedevo perchè idossava dei tacchi per vedere una partita?

- Hai visto per caso il mio amore?- domandò alzando un sopracciglio.

- Sono appena arrivata. Mi dispiace Bruna- dissi sorridendo. La volevo sterminare.

La sua risposta fu un sorriso molto finto. Almeno mi ha sorriso, mi devo accontentare. I giocatori erano appena entrati in campo e io ero ancora a girovagare dentro lo stadio dato che colevo godermi gli ultimi instanti di pace. Certe volte amavo stare in solitudine e distaccarmi dal mondo. Pensavo a quanto sarebbe bello stare insieme ad un ragazzo che ti ama.

-Amélie, che ci fai qui?- mi domandò una voce dietro alle mie spalle. Mi voltai e vidi che era solo Neymar,

- Mi godevo questi ultimi momenti di pace, tu?- domandai sorridendo.

- Sono in ritardo- affermò mettendosi gli occhiali in testa. Adoravo quando indossava i suoi Ray-Ban.

- Bruna ti cerca- dissi guardandolo negli occhi. - Devo dirti una cosa- continuai stuzzicandomi le mani.

- Spara- rispose Neymar ridendo

- La verità è che io e Cristiano non stiamo insieme. La verità è che sono innamorata di te. Mi piaci dalla prima volta che ti ho visto- ammisi sorridendo. Non è stato così difficile dire alla persona che amo che sono innamorata di lui.

- Tutto qui?- chiese Neymar toccandosi la barba.

- Ti ho confessato i miei sentimenti e tu mi rispondi con un semplice "tutto qui"?- domandai alzando la voce.

- Io amo Bruna non te, tu sei la ragazza più strana che io abbia mai conosciuto. Amélie, mi dispiace ma tu non mi piaci proprio.- sputò indifferente Neymar mentre mi guardava negli occhi. Non mi diede nemmeno il tempo di ribattere che se ne andò. Con la schiena mi appoggiai al muro e scivolai giù per terra. Le lacrime incominciarono a scendere veloci sulle mie guance, mi attappai la bocca per bloccare i miei singhiozzi.

- Sono sola. Sono sola. Sono sola - sussurrai mettendomi le mani tra i capelli.

Mi svegliai tutta sudata dal letto, le goccioline di sudore bagnavano la mia fronte ormai bagnata. Mi guardai intorno e notai che ero nella mia stanza: era solo un bruttissimo sogno. Mi toccai il cuore e sentivo i battiti accellerati. Presi il bicchiere d'acqua sopra il mio comodino e bevvi tutto.

Feci la cazzata più grande della mia vita ma era l'unica cosa che il mio cuore desiderava: scrivere a Neymar.

"Ehy,sei sveglio?

Amélie xx"

Guardai l'orologio e le lancette segnavano le tre e mezza. La cena era termitata verso le due e venti quindi avevo dormito solo un'ora, fantastico. Avevo paura a chiudere gli occhi per rivivere quel bruttissimo sogno. Alla fine dovrò confessare tutto a Neymar, prima o poi oppure mai. Il mio telefono vibrò e illuminando tutta la stanza.

caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora