Alessandro si accorse subito della ragazza a terra, dei suoi capelli castani scompigliati e della mano che afferrava il suo braccio. Superò la calca dei curiosi e corse verso di lei.
<<Stai bene?>> le chiese facendo spegnere le grida della donna impellicciata e del macellaio.
<<Solo un po' il braccio>> gli risposero quei due occhi verdi, che si rivolsero ad Alessandro. Erano due porte per il cuore quegli occhi. <<Riesci a metterti in piedi?>> le domandò Alessandro, cercando di non farsi trasportare troppo da quegli occhi. Lei ci provò, ma nulla, così lui si piegò su di lei e molto delicatamente l' aiutò a mettersi in piedi.
<<Signori, la ragazza è visibilmente molto scossa>> la difese Alessandro affrontando quelle due belve inferocite.
<<Lei è scossa? Noi allora?>> sbraitò sbalordita la donna, che per via della sua pelliccia sembrava una grande orsa. <<Stimi lei il danno alla sua auto>> le disse con educazione Alessandro.
la signora si zittì, poi guardò la sua auto, girandole intorno ed esaminandola con il massimo della perizia. <<Direi 2000€>> sparò mettendosi con le braccia conserte.
Alessandro estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni il suo portafogli, poi dalla tasca interna della sua giacca una penna stilografica e firmò un assegno. Con noncuranza lo consegnò alla donna, che aveva gli occhi sgranati.
<<Cosa è successo a te?>> domandò al macellaio, che fissava il blocchetto degli assegni di Alessandro come fossero dei dolcetti squisiti alla crema.
<<Questa pazza ha rubato...>> cercò di spiegare, ma Alessandro lo interruppe subito correggendolo <<Ragazza>>.
Il macellaio riattaccò <<Questa pazza ha...>>.
<<RAGAZZA!>> ripeté Alessandro col tono di chi non ammette repliche.
Il macellaio allora tornò sui propri
<<D' accordo. Questa ragazza ha rubato il mio motorino e ora me l' ha distrutto>>.
<<Dimmi quanto lo valuti>>
<<1000€>>. Persino uno sciocco sapeva che quella carcassa valeva molto
meno di 1000€, ma Alessandro fece finta di non saperlo, staccò un secondo assegno e liquidò anche il macellaio.
<<Lo spettacolo è finito. Tornate tutti alle vostre noiosissime vite e ringraziate questa ragazza di aver resi meno grigia quella che è la vostra ripetitiva esistenza!>> disse rivolgendosi agli spettatori, che immediatamente iniziarono a sciogliere le fila e a dileguarsi, come se fossero statue di cera che avessero preso vita.
Alessandro sollevò il motorino e lo portò verso il marciapiede. La ragazza camminava al suo fianco, continuando a mantenersi il braccio. <<Sei sicura di stare bene?>> le chiese ancora, guardandola e trovando in lei qualcosa di sensuale e di molto enigmatico.
<<Si, grazie mille>> mormorò lei. Poi aggiunse <<Non so come riuscirò a ripagarti>>.
Alessandro sorrise <<Stai tranquilla>>, poi tendendole le mano <<Mi chiamo Alessandro Virigni>>. Lei rimase ferma, ma lo fissò in maniera strana, a lungo e senza studiare il suo volto, lo fissava quasi arrabbiata. <<C' è qualcosa che non va?>> le chiese lui, ritraendo la mano.
<<No, va tutto bene>> rispose lei.
<<Scusa, ma ora devo andare. Grazie mille per tutto, vorrei tanto ripagare, ma non posso>> girò sui tacchi e andò via, lasciando Alessandro da solo con quel motorino totalmente scassato e con i suoi occhi che seguivano i suoi passi.Appena tornato a casa, Alessandro si dedicò agli attrezzi ginnici della palestra privata di casa sua, si fece una doccia molto rapida e si sdraiò sul suo letto. Aveva lo sguardo fisso, come se stesse ancora guardando quella ragazza andare via. Una parte della sua mente gli diceva che in fondo non era granché: media statura, occhi verdi, capelli castano chiaro, tette nella norma... Ma una parte del cuore considerava ogni parte del suo corpo attraente, desiderabile e quasi divino. Qualcuno gli aveva detto che l' amore è considerare una determinata persona comune e ordinaria, straordinaria. La paura si condensò sulle pareti del suo stomaco, facendolo quasi sussultare. Lui non si era mai innamorato di nessuna, per lui c' era solo sesso con le donne, non aveva mai imparato a innamorarsi di nessuna, insegnando al suo cuore di stare fermo, di limitarsi a palpitare... Razionalmente provò a confortarsi, pensando che sia solo un riflesso della sua mente da cacciatore: aveva seriamente pensato al sesso nel guardare quella ragazza, ma non ci era finito a letto. Quindi quella caccia conclusasi con un fallimento non gli dava tregua. Gli era più semplice credere in questa teoria, così scelse di illudersi. Quando Daniela gli inviò una sua foto nuda, mentre leccava sensualmente una banana, si sentì immediatamente eccitato e in un battito di ciglia stava già correndo con la sua auto verso casa di Daniela.
Il corpo quasi mulatto e sexy della amante era coperto da un velo nero, mentre le mani di lei lo spogliavano. Alessandro raramente si concedeva a baci con Daniela, di solito era lei a cercarlo con le labbra, mentre lui si limitava a leccarle il collo, sentendo il suo profumo femminile sedurre ogni sua cellula maschile. Si sentiva eccitatissimo, come se non scopasse da tantissimo tempo, quando in realtà la sera prima ci aveva dato dentro con una focosa e maiala turista francese.
Alessandro cominciò da subito a penetrare Daniela, muovendosi con forza in lei, facendole male proprio come a lei piaceva. Le dita di lei accarezzavano i muscoli ben delineati del petto di lui, mentre Alessandro spingeva in lei tra le sue gambe calde e avvinghiate attorno a lui. Le labbra di Daniela erano molto brave nel fare pompini, perciò Alessandro si fermò in tempo prima di venire, si sdraiò sul letto e indirizzò Daniela verso il suo pene. Ogni leccata di lei veniva accompagnata da uno schiaffo sul suo sedere, mentre Alessandro con la stessa mano le accarezzava il pube e la femminilità. Daniela era trascinata dalla esuberante eccitazione di Alessandro, smise subito di lavorare con la bocca, così si mise a cavalcioni sul suo giovane amante e iniziò a cavalcarlo. Alessandro la manteneva dai fianchi, ascoltando la sua amante gemere e ansimare lanciando continui gridolini di piacere. Per un attimo gli sembrò brutta: troppo rifatta, con occhi scuri e ordinari, le sembrò semplicemente brutta e addirittura si chiese cosa ci facesse lì. Di scatto allontanò Daniela da lui, fece per alzare, ma Daniela si strinse a lui. Alessandro si voltò, lui era in piedi e lei inginocchiata sul letto, lo sguardo malizioso e sexy sul viso. Quel pensiero su di lei svanì. <<Ok!>> disse. Lei riprese a lavorare con la lingua, facendo entrare tutto il pene di lui nella sua bocca, leccando poi la punta del glande. Daniela era tornata a essere la comandante del loro gioco. Lo fece distendere ancora sul letto, Alessandro percepì nell' aria quello che lei voleva in quel momento. La spinse su di lei con violenza, perché a lei faceva impazzire essere presa con forza. Alessandro si pose su di lei poi, le strinse i seni fino a farla gemere sia di piacere che di dolore, lei gli baciò e leccò l' orecchio, mentre le sue braccia si stringevano come tentacoli intorno alle spalle di lui. Alessandro non ci vide più, si preparò a quelle botte violente e gliele sferrò tutte penetrandola con tutta la sua energia. Lei non si limitò a gemere, ma urlò davvero, grida di piacere altissime, che le avrebbero sentite dappertutto. Il letto sbatteva contro la parete, i due amanti iniziarono subito a sudare, il piacere e l' orgasmo cavalcavano rapidi verso di loro. Lei venne prima, lui dopo pochi secondi. Rimase con gli occhi chiusi, mentre liberava tutta la sua forza in lei.<<Con questa scopata epica ti saluto per sempre>> la avvisò, quando cominciò a vestirsi.
<<Che vorresti dire?>> chiese lei, coprendosi con il lenzuolo bianco del letto. <<Mi trasferisco a Milano>> le spiegò lui, abbottonandosi la camicia.
<<Davvero?>> chiese lei con una faccia sorpresa, ma non proprio sbigottita.
<<Non ti dispiace?>> le chiese Alessandro un po' deluso. Lei scoppiò a ridere, poi avvicinandosi sensualmente verso di lui e totalmente nuda gli disse <<Non sei l' unico, Alessandro>>.
Lui le diede una leggera spinta, facendola finire distesa sul letto. La sua risata e la sua nudità fecero scatenare in lui una nuova ondata si desiderio, che lui però si impose di trattenere.
<<Hai presente Pablo, il mio giardiniere argentino? Viene tre volte alla settimana, indovina qual' è la rosa che innaffia di più?>> con un gesto Daniela indicò la sua vagina, ad Alessandro sembrò terribilmente volgare. <<Vorrà dire che Pablo verrà un giorno in più. Hai presente l' avvocato Mercanti? È un giovane collaboratore di mio marito. Da quando ho visto l' effetto del suo costume bagnato quando esce dalla piscina, è anche un mio collaboratore. Alessandro, non sei instituibile. Esistono tantissimi stalloni come te! Ad una donna può rimanere il tuo ricordo, ma è solo uno dei tanti della lista 'Migliori stalloni'. Il sesso puoi farlo con tutti>> Daniela continuò a ridere.
<<E l' amore?>> chiese Alessandro credendo di essere provocatorio, la risposta di Daniela lo sconfisse <<L' amore si fa soprattutto con i cuori, con i baci e con gli occhi. Se una persona ha negli occhi un' enigma, vuol dire che tu devi provare a svelarlo, perché per te quella persona ha la chiave dell' eternità nel cuore e nei baci>>.
Alessandro pensò immediatamente a quella ragazza, si voltò di scatto e andò via.Per favore METTI IL LIKE, COMMENTA E SEGUIMI!
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I Gemiti del Principe
ChickLitAlessandro Virigni è un Principe: bellissimo e ricchissimo. È un gran seduttore, ama il sesso, ma ama un sesso totalmente senza prove. Quando incontrerà la bellissima, ma triste Arianna Bellanima, le loro storie si intrecceranno e nel gioco perverso...