Pioggia Battente

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Alessandro non aveva mai conosciuto l' amore prima di Arianna, ma ora che c' era lei era come se l' avesse conosciuto da sempre. Appena si svegliò, andò a correre, ma quando scoppiò una violenta tempesta, fece subito dietro- front verso casa. Deianira sembrava che lo stesse aspettando. Era seduta comoda su una delle poltroncine dell' ingresso, quella esattamente sotto l' arazzo di famiglia dei Virigni, sorseggiava da una tazza fumante di porcellana quella che sembrava una delle sue tisane dimagranti.
<<Ti sei svegliato presto stamattina?>> gli chiese con la sua voce impregnata di falsa cortesia.
<<Si, volevo andare a correre>> rispose freddo Alessandro, che era zuppo di acqua piovana. <<Tuo padre mi ha detto che hai deciso di stabilirti a Milano>> e diede un altro sorso alla sua bevanda calda. In realtà era stato il padre a decidere, Alessandro aveva potuto solo dire di si. Non disse nulla, si limitò ad annuire. <<È stata una scelta molto saggia da parte tua>> il sorriso viscido aleggiò sulla sua faccia falsa e artificiale. <<Ero sicuro che a te questa scelta sarebbe piaciuta molto>> commentò Alessandro, andando via e lasciando Deianira gongolante. Si spogliò in camera sua, aprì il getto di acqua calda ed entrò nella doccia. Nonostante l' acqua fosse bollente, non si scottava affatto. In quel momento sentì il bisogno di Arianna, avrebbe voluta averla affianco a sé. Solo quando la teneva sul petto, si sentiva felice, il suo corpo era la sua protezione, il suo scudo. Voleva lei, aveva bisogno di lei, perché era la cosa che amasse di più o l' unica che amasse. Non voleva più andare a Milano, sarebbe stato lontano da lei e non poteva andare così distante da lei, cosa avrebbe trovato lì? Nulla molto probabilmente. Cosa aveva qui invece? Lei, che sicuramente per lui era il tutto. Nella doccia iniziò a pensare ad Arianna, al suo corpo nudo e caldo, ai loro giochi, ai suoi gemiti che diventavano anche i suoi, a quei loro doni immaginari che li rendevano sempre l' uno parte dell' altra. Anche se lei in quel momento non c' era, lui riusciva a sentire lo stesso il suo profumo, lo scroscio dell' acqua sul corpo però non poteva affatto eguagliare il tocco delle sue mani e la dolcezza delle sue labbra. Mentre con con chi occhi chiusi pensava a lei per sentirsi felice, sentì qualcuno bussare alla sua porta. Chiuse l' acqua, urlò <<Un attimo>> e si asciugò e rivestì alla bell' e meglio. Con i capelli ancora gocciolanti e solo con dei pantaloni della tuta, andò ad aprire e si ritrovò davanti la sola persona capace di rovinare tutto: Deianira. Aveva ancora quel suo sorriso viscido e rivoltante, senza essere stata invitata entrò nella camera di Alessandro. <<Tuo padre mi ha appena telefonato, ha detto che tornerà questo lunedì. Ha molti impegni purtroppo, ma si libererà presto>> lo avvisò, ad Alessandro non poteva interessare affatto degli impegni di Alessandro. <<E quindi?>> chiese resistendo malamente all' impulso di cacciare Deianira dalla sua stanza.
<<Beh i lavori nella tua casa di Milano richiedono un supervisore. Potrei offrirmi io, se ti va. A Milano potrei trovare i luoghi giusti per altri preparativi per il matrimonio, lì vive mia figlia e poi..>> si soffermò un attimo, scrutando Alessandro.
<<E poi?>> le domandò lui.
<<E poi lì ho un mio caro amico, il dottor Vetti, è un ginecologo. Uno dei migliori d' Italia. Avrai un fratello o una sorella molto presto, Alessandro. Io e tuo padre volevamo aspettare a dopo il matrimonio, ma purtroppo la natura ha stabilito diversamente>> concluse con la gloria, che le ardeva negli occhi.
<<Auguri!>> disse con poca enfasi Alessandro.
<<Oh grazie, dovresti fare gli auguri anche a dei nostri cari amici, Alessandro. Indovina quale altra mamma il dottor Vetti seguirà?>> Alessandro fece spallucce, il sorriso di Deianira diventò ancora più viscido e rispose <<Daniela Ferrante, la moglie di Vincenzo>>. Dal sorriso di Deianira Alessandro capì subito che lei sapeva della loro relazione, che aveva sempre saputo tutto e che era a conoscenza dell' identità del vero padre di quel bambino. Alessandro barcollò, si sentì venir meno, aveva cercato di opporsi a questo, ma Daniela lo aveva battuto e ottenuto quello che voleva. <<Vado, ciao Alessandro>> si congedò gongolante Deianira.
Alessandro afferrò il telefono, andò alla rubrica e chiamò subito Daniela. Rispose al quarto squillo <<Pronto, con chi parlo?>>. Quando rispondeva così, era insieme a suo marito. <<Daniela, non te lo consento affatto>> le disse subito furioso Alessandro. Daniela fece un risolino meschino, poi con una voce mielosa esclamò <<Oh grazie, caro! Deianira te l' ha detto, vero? Siamo al settimo cielo io e mio marito. Non vediamo l' ora>>. Alessandro chiuse subito la telefonata, indossò una T- shirt e uscì dalla sua camera. Fortunatamente non trovò Deianira, ma incontrò Susanna, che era intenta a lavare le scala.
<<Allora tra un po' avremo un bebè>> le spiattellò Alessandro, che in realtà pensava solo al proprio bebè.
<<Si, è una cosa molto bella>> disse Susanna, guardando con la dolcezza di una mamma Alessandro. <<Quando tua mamma rimase incinta di te, tuo padre impazzì di gioia. Era certo che saresti stato un maschio, infatti riempì la casa di palloncini azzurri. Non ti descrivo la felicità di tua madre..>> raccontò commossa Susanna. Alessandro l' abbracciò, per lui Susanna in quella casa era l' unica fonte di dolcezza, era l' unica carezza in quel vortice di schiaffi, che rappresentava per lui quella casa. <<Devi essere contento che avrai un fratellino o una sorellina...>> lo esortò lei. Poi accarezzandogli i capelli bagnati e con uno sguardo di complicità gli disse <<Ma quella bella ragazza, che è venuta l' altro giorno?>>.
Alessandro un po' intimidito, abbassò lo sguardo sorridendo, poi lo sollevò e lo ammise ad alta voce <<Quanto la amo>>. Susanna lo abbracciò, sembrava la donna più felice del mondo in quel momento. <<Sei proprio un principe, ora!>> esclamò ancora commossa.
<<Si, ma non so se questa principessa ami il suo principe!>> si confidò Alessandro. Susanna lo guardò, riflettendo <<Credo che tu debba solo farle capire che la ami. Sii sincero con lei, in fondo è il suo amore che ti ha trasformato in un principe>>.
<<È un fatto così straordinario che io mi sia innamorato?>> chiese Alessandro.
<<Beh ancora più straordinaria deve essere la persona, che ti ha fatto innamorare>>.
<<Non voglio più partire a Milano, voglio stare qui. Ho finalmente trovato una ragione per restare, non vado da nessuna parte senza di lei. Non accetto nulla, che contenga il 'senza di lei', io accetto tutto ciò che contiene il 'Con lei'>>.
<<E fai bene. Vai a prenderla però, il tuo cuore la sta aspettando>>.

Alessandro parcheggiò davanti a scuola sua, pioveva a dirotto, era troppo eccitato per stare in macchina, così uscì e preferì stare sotto la pioggia a inzupparsi, piuttosto che restare fermo in auto ad ascoltare tutti gli album di amore, che avesse scaricato da iTunes. Quando la campanella suonò, le porte si aprirono e una folla gremita di ombrelli corse all' esterno. Alessandro cercava con lo sguardo tra gli ombrelli, cercando Arianna, ma non la trovava affatto. Distinse da lontano Cristina, la figlia stramba di un collega di suo padre, che lavorava nel cinema e poi appena dietro di lei, incrociò gli occhi più belli del mondo, quegli occhi in cui lui avrebbe accettato di vivere per sempre. <<Arianna!>> la chiamò. La pioggia cadeva forte e la folla di studenti era molto chiassosa, cercò di andarle in contro, ma poi qualcosa lo fermò. C' era un ragazzo più o meno della sua età, uno molto bello, tatuato e con un piercing sul setto nasale, che aveva raggiunto Arianna e che la stava stringendo accarezzandole i capelli sotto un ombrello ocra. Alessandro non capì più niente, andò dritto verso di loro. <<Scusa?>> disse scontroso verso il ragazzo tatuato, che lo guardò con sospetto.
<<Che cosa vuoi?>> gli chiese il ragazzo tatuato guardandolo con sfida.
<<Lei è mia>> disse rigido Alessandro. Il ragazzo scoppiò a ridere, poi gli esibì il dito medio. <<Che cazzo ti ridi, drogato del cazzo?>>.
Un pugno fortissimo colpì la mandibola di Alessandro, che barcollò all' indietro. Un altro pugno stava per centrarlo, ma lui si spostò e questa volto contrattaccò. Colpì in pieno stomaco il ragazzo tatuato. I pugni e i calci partivano da entrambe le parti, urtandosi e facendo mescolare la pioggia al sangue. La folla attorno a loro iniziò a schiamazzare incitamenti e a riprendere la scena con i loro smartphone, molti avevano già il titolo per Youtube 'Figlio di Papà contro Drogato'.

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