A Christian girava fortissimo la testa, mentre attraversava i corridoi dell' Azienda Virigni. I pensieri gli si accavallavano sotto forma di mille grovigli in testa. Lui e Alessandro erano fratelli, qualcuno aveva uccido la loro madre, quel qualcuno doveva essere ancora assicurato alla giustizia, lui e Alessandro dovevano assolutamente collaborare, Christian aveva accettato di farlo, perché aveva il dovere e anche il diritto di farlo. Si voltò di scatto e tornò indietro sui suoi passi, aprì la porta dell' ufficio di Alessandro senza neanche bussare, suo fratello si girò a guardare chi avesse aperto la porta.
<<Scusami, devo parlarti>> gli disse con un sorriso, Alessandro fece un gesto con la mano verso le poltrone e così tornarono a sedersi. <<Dimmi tutto>> lo invitò Alessandro appoggiando il mento sulle mano giunte, ascoltando. Christian iniziò a narrare <<Ecco, mentre eri in coma mio padre, intendo Mauro Pattioli, mi riferì dei documenti firmati, con i quali gli hai ceduto alcuni diritti nominandolo Vicepresidente. Inoltre, mi comunicò che se tu fossi morto, tutta l' Azienda sarebbe passata a me. Fu a questo punto che iniziai a interessarmi a te e alla famiglia dei Virigni. Notai che il mio nome era tra i più diffusi nell' albero genealogico dei Virigni, inoltre ricordai un episodio del mio passato: Carlo Virigni era un uomo molto legato alle tradizioni, perciò perché avrebbe mai dovuto chiamarti Alessandro e non come me. E poi interrogai la sorella di mia madre adottiva, Susanna. Domestica dei Virigni da moltissimo tempo..>>. Gli occhi di Alessandro si espressero in uno sguardo sbalordito, Christian confermò quello che Alessandro aveva sentito annuendo e andò avanti <<Si, hai capito molto bene: Susanna è mia zia e anche la domestica della tua famiglia da molto tempo. Le ho parlato, mi ha rivelato che nostra madre ebbe un figlio con nostro padre prima del matrimonio, ma non un maschio, bensì una femmina. Ma su questo punto sono certissimo che lei mi abbia mentito, non chiedermi il motivo. Quello che mi ha detto dopo mi ha davvero impressionato...>>. Il silenzio che seguì l' interruzione del racconto di Christian era carico di una tensione immensa.
<<Mi spiegò che i Virigni svolgevano una pratica, anzi un rituale per assicurarsi la loro fortuna. Ogni primogenito, maschio o femmina che fosse, veniva dato alle fiamme. Per questo motivo nostra madre mi avrebbe nascosto, salvandomi da questo rituale e quindi dal fuoco>>. Alessandro iniziò a scuotere la testa, incredulo, gli occhi sgranati. Christian intuì all' istante il perché di quella reazione di suo fratello: non era affatto facile accettare questa consapevolezza, che ti portava a inorridirti davanti alla tua stessa famiglia. Alessandro parlò con la voce scossa <<Nel diario nostra madre non dice questo: spiega che ti portò in quell' orfanotrofio, perché nostra nonna non voleva che ci fosse un grave scandalo>>.
Christian ci pensò a lungo, le parole di Susanna e quelle del diario erano così diverse, perciò uno dei due mentiva. Christian non aveva dubbi <<Susanna mente allora. I nostri genitori non ebbero una bambina e su questo non ci sono dubbi e poi a questo punto ha anche mentito sul rituale. Perché mi ha raccontato tutte queste bugie?>>.
Alessandro fece spallucce, poi disse <<Ricordo che nel diario c' era un riferimento all' emblema della nostra famiglia, all' uomo di fuoco dei Virigni. Ma non ricordo cosa ci fosse scritto, sicuramente nulla sul rituale, ma veniva nominato quel simbolo>>. Fu allora che Christian ricordò quel significato segreto, che proprio Susanna gli aveva svelato <<Secondo Susanna, quell' emblema è proprio la rappresentazione di quel rituale: un bambino dato alle fiamme. Ho intenzione di interrogare Susanna di nuovo>>. Alessandro annuì convinto.
<<Ale, non diciamo a nessuno che siamo fratelli. Per ora continuiamo a mantenere questo segreto, così potremo agire meglio in sordina>> propose Christian. Alessandro annuì ancora e il telefono del fratello maggiore prese a squillare.
<<Scusami, è la mia fidanzata>> disse Christian, Alessandro gli sorrise.
<<Pronto. Dimmi, Livia!>> rispose con un tono non propriamente da innamorato.
<<Puffettino mio, sono con mia madre e la tua alla parrocchia di San Paola, quella in centro con quella bellissima scalinata. Il 28 giugno è libera, quindi ci sposiamo quel giorno! Non sei felicissimo?>> la voce di Livia era elettrizzata al massimo.
<<28 giugno, giusto?>> chiese Christian, che aveva sentito perfettamente quella data, ma glielo chiese lo stesso, perché non sapeva proprio cosa dirle.
<<Si! Si!>> rispose lei.
<<Oh è perfetto. Ora però devo chiudere, scusami ma sono molto indaffarato ora>> Christian chiuse la chiamata.
Alessandro lo stava fissando con le mani in tasca, gli chiese appena il fratello ebbe chiuso la chiamata <<Che cosa succede il 28 giugno?>>.
Christian glielo spiegò con una strana espressione, divertimento misto a tristezza sul volto <<Mi sposo!>>.
<<Anche papà aveva intenzione di sposarsi con Deianira il 28 giugno... Quella è una data molto importantissima per me>>.
<<Perché?>> gli domandò Christian.
<<Nostra madre era nata il 28 giugno>> rispose con un sorriso Alessandro. Anche Christian sorrise. <<Tu non dovevi sposarti con Daniela Ferrante? Che fine ha fatto?>> chiese interessato Christian.
<<È sparita il giorno di Natale, quando litigammo e poco prima che io precipitassi dalle scale. Diceva di aspettare un figlio da me, ma non mi importa di lei. Mi prenderò cura del bambino, ma non di lei. In questi ultimi mesi mi sono successe tantissime cose, tra queste quella più bella del mondo: Arianna. Se penso a tutte le cose brutte che mi sono successe e poi penso all' arrivo di Arianna, sono sicuro che lei è il dono che ho dovuto ricevere per tutte le cose che ho subito. Le subirei ancora e ancora, pur di avere lei per sempre>>. Christian sorrise a suo fratello, pensò immediatamente a Fiamma, ai suoi capelli rossi, al suono della sua voce, alla sua pelle perfetta, alle sue sopracciglia così perfettamente disegnate, al contatto di lei sul suo petto quando finivano di fare l' amore. Sentì la voglia che aveva per lei chiamarlo per farlo andare da lei. <<Sei innamorato?>> gli chiese Alessandro. Istantaneamente Christian gli rispose <<Si>>. Christian era certo che suo fratello pensasse che lui fosse innamorato della sua futura moglie, quando lui in realtà si stava riferendo a Fiamma, ma per oggi si erano detto già tantissime cose.Christian parcheggiò nel cortile della villa di Fiamma, non la aveva avvisata, ma scorse la sua auto, perciò si sentì rassicurato scoprendo che era in casa. Bussò un paio di volte, la domestica ucraina di Fiamma aprì la porta. Si chiamava con un nome difficilissimo da pronunciare, perciò la chiamavano semplicemente 'Brigitta', anche se il suo vero nome non assomiglia affatto a quello inventato per lei. <<Fiamma è qui, giusto?>> le chiese. Brigitta lo guardò a lungo con i suoi occhi a palla, che sembravano sempre allarmati, annuì lentamente.
<<Puoi chiamarla?>> le domandò Christian scandendo molto lentamente le parole. Brigitta annuì e si voltò camminando con il suo passo sghembo, che la faceva assomigliare a un pesce che nuotava. L' ingresso della villa di Fiamma era un immenso salone, che sembrava una sala da ballo. Brigitta non arrivò neppure a metà di quel salone, quando si sentì la risata di Fiamma risuonare. Camminava ancheggiando, i capelli sciolti sulle spalle, una vestaglia porpora di seta con ricami orientali verdi e dorati. Era una veste scollata, che lasciava scoperta l' attaccatura dei seni. Christian sorrise quando la vide, lei lo notò, continuò a sorridere, ma Christian notò sul suo volto un' espressione fredda quasi vittoriosa e fiera. Christian le andò in contro a grandi passi, aveva voglia di baciarla, la prese dai fianchi, stava per baciarla, ma poi qualcosa glielo impedì. C' era un uomo, che tra l' altro Christian conosceva perfettamente, era a petto nudo, ma stava per indossare una camicia. Aveva più o meno la stessa età di Christian e Fiamma, era Tancredi Rufo. Christian lo vide mentre fiero di questa sua vittoria su Christian, camminava con scioltezza infilandosi la camicia. Sul volto di Fiamma c' era goduria e stava gustando la scena al massimo.
<<Cosa ci fa lui qui?>> chiese Christian a Fiamma.
<<Non ci sono impegni tra me e te, Christian Pattioli>> gli rispose lei come se nulla fosse. Tancredi Rufo si infilò la camicia senza abbottonarsela, si avvicinò a Fiamma e ad Alessandro e con quella sua espressione, che Christian aveva sempre odiato, accarezzò i capelli di Fiamma, attorcigliando una fiocca attorno al dito, tirandogliela fino a farla voltare e poi la baciò davanti agli occhi di Christian. Fiamma finì di baciarlo e scoppiò a ridere, poi si voltò verso Christian e lo baciò. Lui avrebbe voluto restare impassibile e magari ritrarsi, ma la amava e non poté non accogliere quel bacio.
<<Sono una fiamma libera>> spiegò lei con un tono di ovvietà.
<<Mia cugina sposerà un grande uomo!>> disse Tancredi felice di assestare un altro colpo a Christian. Lui e Livia erano cugini. Lui e Christian si odiavano da tempo. Era un uomo bellissimo e quella competizione adolescenziale tra lui e Christian si era trasformata in odio, perché Tancredi era viscido, subdolo e incredibilmente astuto.
Christian indugiò con lo sguardo su Fiamma. L' amava tantissimo, eppure lei oggi stava provando a calpestargli il cuore per frantumarglielo.SE LA STORIA TI PIACE, METTI 'LIKE' E COMMENTA!
STAI LEGGENDO
I Gemiti del Principe
ChickLitAlessandro Virigni è un Principe: bellissimo e ricchissimo. È un gran seduttore, ama il sesso, ma ama un sesso totalmente senza prove. Quando incontrerà la bellissima, ma triste Arianna Bellanima, le loro storie si intrecceranno e nel gioco perverso...