Villa Virigni

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La camera di Alessandro era sempre quella dei loro incontri, dei loro giochi, dei loro corpi, dei loro gemiti, delle loro palpitazioni e dei loro doni. Ad Arianna sembrò davvero molto strano entrare in quella stanza e stare senza di lui. Guardò quello che era stato il loro letto e provò un sentimento di ribrezzo misto a tristezza nel pensare che quel letto era stato contaminato da un' altra donna, che lì il suo Principe aveva posseduto un' altra dopo di lei. Cercò di non pensarci, di spegnere il suo cervello e soprattutto di non ascoltare il suo cuore. Disfece il letto gettando le lenzuola e le coperte a terra, spazzolò e pulì totalmente la stanza facendo aleggiare un gradevole profumo di vaniglia, mise in ordine il bagno, facendo splendere di pulito le mattonelle del bagno e il marmo candido dei sanitari. Quando finì, era davvero molto stanca, raccolse le lenzuola sporche e le coperte e si diresse verso la lavanderia, che le aveva mostrato Susanna.
Quando finì di mettere la roba sporca nella lavatrice, si sentì così stanca, che per un attimo la stanza le sembrò che ruotasse. <<Hai finito?>> le disse una voce stizzita alle sue spalle, lei si voltò e vide dietro di sé Alessandro Virigni bellissimo come sempre ed elegante, come se fosse a un matrimonio.
<<Si>> rispose Arianna lanciandogli un' occhiata tagliente.
<<Per oggi puoi andare>> le comunicò con le braccia conserte, appoggiando le spalle alla porta, che aveva chiuso. Arianna fece per andarsene, ma lui alzò la mano e la fermò. <<Prima ho bisogno che tu metta in ordine i miei fascicoli, dalla A alla Z. Sono circa 46 i fascicoli, che ho consultato oggi e più di 60 quelli dei giorni scorsi>> le disse con un sorriso compiaciuto. Arianna guardò l' orologio, che aveva sul polso, erano le 21 di sera. <<Non posso farlo domani? È tardi e sono stanca>> gli propose in un sussurro di supplica.
Lui sorrise divertito, le fece un giro intorno e poi si fermò proprio davanti a lei, erano così vicini, che sembravano sul punto di baciarsi.
<<Invece lo farai oggi. Mi raccomando, ci tengo all' ordine>> le mormorò lui. Arianna si sentì piacevolmente a disagio accanto a lui, provò un moto di odio verso di lui, ma quegli occhi così azzurri erano quelli del Principe, per questo motivo non poté odiarlo così a lungo. Nei suoi occhi vide un rapido e bellissimo bagliore, come se per un attimo il Principe si stesse propagando a tutta la sua persona. Alessandro si voltò subito e andò via rapido e scomparendo.

Lo studio di Alessandro Virigni era fatto di marmo e di legno, lunghissime librerie di legno correvano lungo le pareti e la scrivania era decorata da statue di marmo di leone, alle spalle della scrivania vi era una parete completamente ricoperta da un arazzo di un rosso molto scuro simile quasi al sangue e poi c' era l' Uomo di Fuoco cucito con un colore simile al fuoco vivo.
Arianna andò verso la scrivania e vide tantissimi fascicoli posti a casaccio sulla scrivania. Erano talmente tanti che sembravano innumerevoli e infiniti. Li poneva in ordine prima sulla grande scrivania, dividendoli a seconda della lettera iniziale del loro nome. Man mano li disponeva nella libreria, perse molto tempo e quando ebbe finito era talmente stanca, che a stento si reggeva in piedi. Si voltò verso la scrivania per sincerarsi di aver messo in ordine proprio tutti i fascicoli, ma si accorse che ce n' era ancora uno. Andò verso la scrivania e lo sollevò, era molto pesante e l' occhio le cadde su un portafotografie. Era l' unica foto in quello studio, doveva essere molto cara, visto che era la sola presente in quella stanza piena solamente di documenti e cartacce fredde. Arianna lasciò il fascicolo sulla scrivania e prese il portafotografie per vedere più da vicino quei volti sorridenti. Carlo Virigni era molto simile al figlio, forse solo un po' più in carne, con i capelli tagliati molto corti e con gli occhi scuri. Aveva un braccio attorno a una bella donna, che Arianna riconobbe subito: sua moglie Bianca. Era davvero bellissima: capelli chiari, ondulati e vaporosi, occhi azzurri come quelli di suo figlio e un sorriso, che sembrava il sorriso di un angelo. In braccio a lei c' era Alessandro, doveva avere non più di due anni, era raggiante e guardava verso l' obiettivo strizzando i suoi occhi azzurri, mentre le manine grassottelle erano appoggiate sul braccio magro della madre. "...Carlo Virigni uccise sua moglie..." Le parole di Luca balzarono immediatamente alla mente di Arianna, mentre i suoi occhi si soffermavano sul volto di Bianca. Aveva il volto di una regina, l' eleganza di una lady e sembrava che tutto il cuore di quella donna si riflettesse nel suo sorriso.
<<Si, quella era mia madre>>. Arianna alzò lo sguardo e terrorizzata vide Alessandro davanti alla porta. In fretta posò il portafoto e si affrettò a mettere al suo  il fascicolo, Alessandro le stava venendo in contro. <<Scusami, ma era una donna così bella e non ho resistito alla tentazione di vederla più da vicino>> si giustificò lei.
<<Non ti permettere più>> le disse lui a denti stretti.
Lei lo guardò a lungo e si chiese come avessero fatto a finire così? Perché si sforzassero di odiarsi, quando un tempo era stato così semplice per loro volersi?
<<Non lo farò più>> lo tranquillizzò e si avviò verso la porta.
<<Ci vediamo domani>> lo salutò e corse via, non vedeva l' ora di lasciare quella villa, salì in sella allo scooter, che le aveva comprato suo padre e si avviò verso casa sua.

Arrivò a casa che erano già le 23:37, era stanca morta e aveva una fame assurda. Suo padre stava russando sul divano, mentre in un programma politico due uomini robusti si urlavano tra di loro insultandosi ferocemente. Arianna mangiò gli avanzi della cena, poi si chiuse in camera sua. Doveva ancora studiare. Controllò gli SMS, Luca l' aveva cercata solo una volta. Lei spense il cellulare e iniziò la sua lunghissima nottata di studio.

Arrivò alla vecchia Villa Virigni zuppa di pioggia, perché pioveva tantissimo quel giorno e sullo scooter era impossibile ripararsi dall' acqua. <<Oh cara, se rimani così bagnata, ti ammalerai sicuramente!>> si preoccupò Susanna nel vederla così bagnata. La villa era totalmente cambiata da quando lei e il Principe lì avevano giocato per l' ultima volta. Susanna la guidò in camera sua, prese molti asciugami e glieli consegnò. Era molto piccola la sua stanza, ma molto più calorosa e bella dell' intera villa dei Virigni, che appariva fredda e anche inquietante. Arianna si spogliò e iniziò ad asciugarsi con gli asciugamani, che Susanna le aveva dato.
<<Lavori molto qui, Susanna?>> le chiese Arianna, mentre Susanna cercava dei vestiti da farle indossare.
<<Da circa quaranta anni. Carlo aveva sì e no 10 anni, quando iniziai a lavorare qui>> spiegò lei, aprendo, rovistando e chiudendo vari cassetti.
<<Tu quindi hai conosciuto Bianca?>> le disse Arianna.
<<Oh si, era una donna fantastica, non solo bellissima. In quel periodo io avevo avuto un grave problema di salute, la madre di Carlo intendeva licenziarmi perché non poteva più lavorare all' epoca, ma Bianca si oppose. La signora Eliana, la madre di Carlo, era molto rigida come donna>> raccontò Susanna estraendo una maglia beige dal fondo di un cassetto.
<<Perché Carlo si trasferì in un'altra Villa?>> le domandò Arianna rapita dalla curiosità.
<<A Bianca piaceva stare in mezzo alla gente, questa casa non le piaceva e la rendeva sempre triste. Carlo era innamoratissimo di sua moglie. Non ho mai visto un marito amare così tanto la propria moglie>> rispose Susanna, prendendo a rovistare in un altro cassetto.
<<L' amò sempre?>>.
Susanna si fermò e si girò verso di lei <<Cosa intendi dire?>> chiese ad Arianna.
Lei formulò meglio la domanda <<La amò fino alla fine alla morte di Bianca?>>.
<<La amò anche dopo la sua morte, forse Carlo non ha mai smesso di amare Bianca. Nei minuti che hanno preceduto la sua morte, lui non ha smesso di sorridere un attimo perché forse stava ritornando da lei>> Susanna si asciugò le lacrime, che le traboccavano dagli occhi.
<<Perché Alessandro è così cattivo?>> le chiese alla fine Arianna.
Susanna rifletté qualche secondo, poi disse <<Perché l' amore è stata la cosa che gli ha fatto più male. Sono abbastanza vecchia da capire che il tuo amore aveva sciolto il suo cuore, ma il dolore lo ha trasformato in ghiaccio>>.

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