Christian suonò al campanello di Fiamma per l' ennesima volta, ma lei non doveva essere in casa e forse non c' era neppure la sua domestica. La villa sembrava abbandonata e anzi sembrava che Fiamma non fosse mai esistita, perché il suo cellulare era staccato. Provò a risuonare ancora non demordendo e aiutandosi anche con sonori colpi sulla porta, ma nessuno andava ad aprire. Christian non sapeva affatto cosa sarebbe accaduto, quando avrebbe incontrato Fiamma. Si era illuso di avere il posto e il ruolo, che in realtà erano totalmente suoi. Ma non era solo questo, che lo induceva a essere titubante e attraversato da milioni di sensazioni e di emozioni, tutte legate e dirette a lei. Si sentì il rumore delle ruote sul selciato, Christian si voltò certo di dover vedere Fiamma. Nell' auto scura e fiammante però c' era Tancredi, che sorrideva beffardo a Christian.
<<Christian, cosa ci fai qui?>> gli chiese con un tono leggero uscendo dalla sua fuoriserie. Christian non poté tollerare molto a lungo quel sorriso beffardo, si avventò su di lui afferrandolo per la sua giacca griffata e mollandogli un pugno fortissimo sulla guancia. Tancredi si portò la mano sulla guancia, che diventava violacea e iniziò a tastarla massaggiandola. <<Sei un pazzo!>> disse a denti stretti rivolto a Christian, che lo fissava fumante.
<<Lasciala stare, pezzo di merda!>> gli gridò Christian puntandogli il dito contro e aggiungendo con enfasi <<Lei è mia!>>.
<<Quanto blateri, Christian. Io non sono di nessuno>>. Christian si voltò immediatamente verso la porta aperta e la vide. Era di una bellezza che non era semplicemente pericolosa, ma addirittura letale. I suoi capelli rossi erano sciolti e cadevano liberi e disordinati, mentre con la mano su un fianco e un' espressione scioccata, faceva ribollire di amore e di rabbia Christian. <<Tu non mi hai aperto..>> farfugliò Christian in un sussurro, parlava più a se stesso che a lei. Fiamma non lo degnò di uno sguardo, come se non fosse niente. Christian aveva gli occhi che vivevano di lei, come se fosse tutto. <<Tancredi, entra pure. Ho proprio bisogno di te..>> disse Fiamma con il suo tono più sensuale, così Tancredi si aggiustò in fretta la cravatta e lanciando uno sguardo di goduta vittoria a Christian, si avviò verso la porta. Anche Christian scattò verso di lei, ma così come l' amore per lei lo aveva spinto in quella direzione, così fu proprio lei a fermarlo <<Christian, tu resta fuori. Sento il bisogno di stare sola con Tancredi>>. Christian rimase di sasso fermo come se fosse congelato, fissando quella porta, che si chiudeva, fissando quella porta che avrebbe voluto varcare lui. L' attesa fu lunga, straziante e immaginare Fiamma lì dentro con Tancredi era insopportabile, perciò Christian estrasse il telefono per cercare di distrarsi. Aprì un' applicazione di notizie e si sentì mancare il fiato, quando lesse "Uccisa una giovane ragazza di 18 anni. Il corpo di Cristina è stato trovato senza vita in un burrone poco distante dalla città, gli investigatori sono convinti che la giovane Cristina sia stata assassinata dopo un tentativo di stupro". Fissò il volto della ragazza, sul giornale online avevano detto che era una diciottenne, ma in realtà sembrava ancora più piccola, ancora più tenera e ancora più indifesa. Decise di spegnere il cellulare il cellulare, fissò lo sguardo per terra, vicino alla sua scarpa zampettava un piccolo insetto verde, forse gli si era rotta un' ala. Si piegò e fece salire il piccolo insetto sul suo dito. L' insetto si fermò a guardare Christian, per un attimo sembrò quasi che quel minuscolo e indifeso elemento della natura stesse ringraziando quel robusto e muscoloso elemento della natura, che era Christian. Forse il piccolo insetto verde era stupito, perché Christian non lo aveva ucciso, forse l' insetto lo ringraziava, perché era davvero molto raro e prezioso vedere due elementi della natura aiutarsi e non schiacciarsi. Christian in quel piccolo insetto vide quasi l' anima della ragazzina uccisa, la sua ala spezzetta che simboleggiava l' innocenza di chi ogni giorno periva senza aver fatto niente, cadendo sotto la suola delle scarpe di chi senza pietà schiacciava e poi indifferente continuava a camminare ignorando la scia di sangue, che si lasciava dietro. Christian si domandò se ci fosse una speranza, ma poi l' insetto gli rispose incominciando a volare. Gli occhi di Christian tornarono a posarsi sulla porta, che ormai conosceva molto profondamente i lamenti di Christian e che non sapeva trovare una risposta alle domande di Christian, che si chiedeva per quale motivo Fiamma lo facesse soffrire così ingiustamente. Proprio mentre un fresco vento si stava sollevando, la porta finalmente si aprì. <<Allora ci sentiamo, ok Fiamma?>> disse Tancredi uscendo, ma continuando a guardare Fiamma come se fosse un' apparizione. Lei non gli dava una granché attenzione e infatti rispose quasi annoiata <<Certo, Tancredi. Facciamo così: ti chiamo io?>>.
<<Non mi baci?>> le domandò Tancredi rivolgendo uno sguardo malizioso a Fiamma e uno di goduria a Christian, che cercò di riunire tutti i pezzi del suo cuore solo per sperare che lei si rifiutasse di baciarlo, nonostante fosse stata proprio lei a spezzargli così il cuore. <<Le mie labbra non ti avrebbero chiesto nient' altro>> disse lei con un tono civettuolo e avvicinandosi a Tancredi, che la afferrò dai fianchi e la baciò in maniera volgare. Christian si sarebbe mosso per separarli, ma il suo cuore era troppo spezzato dal dolore.
Tancredi si staccò da Fiamma, la guardò ancora e poi si diresse verso la sua auto guardando con lampi di vittoria Christian, il quale lo ignorò totalmente e si diresse verso Fiamma. <<Non avresti dovuto aspettare>> lo rimproverò lei severa.
<<Sai che io ti aspetterei sempre, nonostante tu ti comporta così con me. Perché lo fai? Io credevo che tu mi amassi..>>.
Lei lo guardò a lungo <<Ma io ti amo, Christian>>. Christian provò subito il desiderio di baciarla, non poteva resistere a lungo alla dolcezza e alla sensualità di quelle labbra, ma doveva cercare in ogni modo di imporsi. <<E allora perché ti comporti così?>> le chiese Christian iniziando a lacrimare.
<<Tu non mi hai mai capita, Christian. Io sono una Fiamma libera, non sono legata a nessuno. Le fiamme non sono di nessuno, puoi avere una fiamma? No, non puoi dichiararti suo padrone, perché lei poi finirà per bruciare anche te>> disse Fiamma avvicinandosi a Christian, lui provava sempre di più il desiderio di baciarla, sentiva la sua mano calda sulla sua guancia, non vi era al mondo nulla di così caldo, di così erotico, di così vivo e di così incredibilmente bello. Fece uno sforzo immane, ma fece un passo indietro. <<Tu sei la figlia segreta di Carlo e Bianca Virigni>> le disse e quello per lei fu peggio di uno schiaffo in pieno volto. <<Come fai a saperlo?>> gli chiese con i suoi occhi caldi che diventavano freddi, nonostante la fiamma che aveva dentro stesse prendendo sempre più vita. Christian non glielo disse, ma Fiamma ci arrivò da sola <<Susanna, vero? È stata lei, ne sono sicura>>. Christian annuì <<Pensavo che fossi io il figlio di Carlo e di Bianca Virigni>> ammise Christian alle spalle di Fiamma, mentre lei riempiva due bicchieri di cristallo con del brandy. Fiamma scoppiò a ridere <<Christian, siamo stati a letto un sacco di volte e posso assicurarti che con quella bella e grossa attrezzatura che hai, tutto puoi essere fuorché una femmina>>.
<<Mi faresti leggere il diario?>> le domandò Christian, mentre lei gli si avvicinava per offrirgli il bicchiere di Brandy. Fiamma scosse la testa <<No, mi dispiace. È solo mio quel diario>>.
<<Io ti amo, Fiamma>> non ce la fece Christian a non lasciarselo fuggire. Fiamma bevve il suo brandy, Christian fece lo stesso e lei fece cadere il suo bicchiere di cristallo a terra, quindi Christian fece lo stesso. <<Se ami, prendimi e non pensare a nulla, anzi: impara solo a conoscermi, Christian, e poi dimmi se mi ami davvero>> gli disse lei sempre più vicina alle sue labbra. Christian si arrese. Le strappò letteralmente il suo vestito, prese i suoi seni nudi tra le mani e poi la prese tra le braccia. Sentiva le sue gambe strette sul suo corpo, il suo respiro caldo sulla sua pelle, il suo profumo che sembrava divampare dal suo seno. La portò nella sua camera da letto, la fece cadere sul suo letto e si spogliò talmente violentemente e rapidamente che finì per strapparsi la giacca e la camicia. La penetrò prendendola prima da dietro, accarezzandole la pelle chiara dei suoi fianchi e stringendo una grande ciocca dei suoi capelli rossi. Fiamma si separò da lui, ma solo per baciarlo sulle labbra, scendendo poi con le sue labbra sul suo petto fino a raggiungere il suo membro. Le sue labbra si chiudevano e si aprivano infiammando Christian, che continuava ad accarezzarle i capelli e provava un piacere immenso nel guardare il seno florido di Fiamma. Stava per venire, così tirò con dolcezza i capelli rossi di Fiamma, lei piegando la testa all' indietro mostrò tutto il suo bel collo, che Christian leccò. La penetrò ancora e questa volta dava a quella Fiamma tutto il carburante necessario per tenerla viva, vennero entrambi dopo quei movimenti forti ed energici, che portavano i loro corpi a premere l' uno contro l' altro. Christian quando venne chiuse gli occhi per il piacere e sentendo il suo liquido irradiarsi in lei, solo per un istante credette di essere anche lui una fiamma, invece era solo una parte di quella immensa fiamma. Finalmente capì dunque che non gli apparteneva Fiamma, era lui che le apparteneva.SE LA STORIA TI È PIACIUTA, METTI 'LIKE', COMMENTA E SEGUIMI!
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I Gemiti del Principe
ChickLitAlessandro Virigni è un Principe: bellissimo e ricchissimo. È un gran seduttore, ama il sesso, ma ama un sesso totalmente senza prove. Quando incontrerà la bellissima, ma triste Arianna Bellanima, le loro storie si intrecceranno e nel gioco perverso...