Il Legame

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<<Affacciati, amore mio>> le disse tramite il telefono Alessandro.
Arianna stava sorseggiando il tè, era domenica mattina ed era ancora in pigiama. Aprì la finestra e vide Alessandro, indossava una giacca azzurra e una cravatta rossa. Sembrava incredibilmente Joe Bradley di 'Vacanze Romane', se non fosse per il motorino su cui era seduto.
Quel motorino non era più ammaccato e scassato come quella volta, ma era di certo come dopo l' incidente. Arianna si sentì emozionatissima, salutò Alessandro mandandogli un bacio.
Lui mimò il gesto di porgere la mano per far posare sopra il bacio e poi con la mano si accarezzò le labbra, che sorridevano. Arianna rise per la gioia, lasciò la finestra aperta e corse nella sua camera, si vestì in fretta senza neppure truccarsi, tanto con Alessandro si sentiva sempre bellissima. Arianna scese le scale in fretta, ogni gradino che superava la faceva sentire sempre più felice. Quando aprì il portone volò tra le braccia spalancate e protettive di Alessandro.
<<Amore, ti ho fatto una sorpresa>> le disse lui riferendosi al motorino.
<<Ma come hai fatto? Dopo l' incidente si era quasi del tutto distrutto!>> esclamò Arianna con gli occhi sul motorino, mentre Alessandro la teneva ancora stretta tra le braccia. <<Beh, conosco un carrozziere davvero molto bravo>> rispose Alessandro.
<<È bellissimo. Ale, è il motorino che ci ha fatti conoscere..>> disse lei al settimo cielo.
<<Già, avevo proprio un grande debito con questo motorino. Mi aveva fatto conoscere te, non era stato sufficiente comprarlo, dovevo per forza farlo aggiustare per noi due>> Arianna lo strinse forte e lo baciò forte, Alessandro le accarezzò delicatamente i fianchi e la strinse ancora di più a sé.
<<Non abbiamo mai fatto un giro lì sopra insieme>> osservò lei, Alessandro sorrise e le prese la mano nella sua. <<Erano tantissime le cose che non avevamo fatto prima di conoscerci. Tantissime sono le cose che da oggi in poi noi faremo per tutta la vita>> le sussurrò, guidandola verso il motorino esattamente come un Principe, che accompagna verso il suo cavallo bianco la sua principessa. Alessandro la aiutò a montare sullo scooter, poi si sistemò avanti a lei.
<<Aggrappati forte a me>> le suggerì lui, lei in realtà si stava già stringendo a lui appoggiando sulla sua schiena la fronte. Alessandro fece uno scatto in avanti per togliere il cavalletto, mise in moto e partì. L' aria era calda quel giorno, ma non perché stava arrivando maggio e quindi si era nel pieno della primavera. L' aria era calda, perché quello era un giorno completamente speciale. Era uno di quei giorni, che non entrano nella storia, ma entrano nella pelle trovando posto proprio nel cuore. Arianna si sentiva in volo, mentre Alessandro guidava e il vento nelle sue orecchie era una musica. Non era una di quelle musiche, che passano per caso alla radio, magari perché su tratta di una novità, che ti fa venir voglia di canticchiare. Il vento nelle orecchie di Arianna era una musica del tutto nuovo, eppure non era proprio una novità. Non le faceva venir voglia di canticchiare, ma di cantare a voce piena, perché mai come ora si sentiva e si sentiva viva. Provò a chiudere gli occhi e a lasciare fuori di sé le strade affollate di quella domenica mattina, il sole che splendeva in alto in un cielo con delle nuvole, che erano numerose, ma che avrebbero dato vita a un tramonto meraviglioso e spettacolare. Provò a immaginare un' alternativa migliore a quella felicità, che stava provando, ma non ne trovò nessuna, perciò capì di essere veramente felice. Riaprì gli occhi e vide lui, il suo cuore batteva all' impazzata, mentre attraversavano una strada, che costeggiava un parco, dal quale si sentiva un' orchestra suonare qualche marcia trionfale.
E fu ancora più bello quando Alessandro si diresse a casa loro, nel loro piccolo monolocale in centro. Parcheggiarono il vecchio motorino giù, poi Alessandro prese in braccio Arianna.
<<Guarda, che oggi non ci siamo sposati>> scherzò Arianna.
<<Perché mi dici questo?>> chiese lui dolcemente.
<<Mi hai preso in braccio come se fossi la tua sposa>> gli spiegò Arianna.
<<Ma infatti sarai la mia sposa>> rispose Alessandro e iniziò a salire le scale, mentre Arianna si stringeva sempre più forte tra le sue braccia. Alessandro aprì la porta di casa estraendo le chiavi dalla casa e non lasciando affatto Arianna. La portò sul divano, le allargò le gambe e iniziò a spogliarla leccandole le parti più intime. Arianna ansimava, si sentiva una principessa ora insieme al suo principe. La luce entrava fioca dalla finestra, perché la tapparella era abbassata, eppure era impossibile dire che non ci fosse luce in quella stanza. Arianna aspettò quasi impaziente che Alessandro si togliesse la giacca, sbottonasse la camicia. Appena lui si fu tolto la camicia, la sua mano si posò sul suo petto accarezzandolo sentendo tutta la sua forza e tutto il fuoco, che il cuore di lui possedeva. Alessandro voleva possederla, lei intravedeva nei suoi occhi azzurri tutta la passione, che provava, però lei voleva farlo attendere, perché sarebbero stati insieme per sempre e non c' era alcuna fretta stavolta. In entrambi non si coglieva nessuna speranza di restare insieme per sempre. Quella speranza era ormai diventata certezza e quella certezza era ormai diventata la fonte inesauribile del loro amore e della loro felicità. Restarono così a fissarsi, occhi dentro occhi e quella mano di lei posata sul suo petto in corrispondenza del cuore. Alessandro la imitò, stese il suo braccio e dapprima sfiorò il seno e poi fermò la sua mano in direzione del cuore di lei. Si sorrisero, mentre le loro mani formavano un legame tra i loro cuori, un legame che però ci sarebbe stato anche senza le loro mani, un legame che infatti era costituito anche dai loro occhi. Quel legame ci sarebbe stato anche senza gli occhi. Il loro era un legame che era sempre esisto e sempre sarebbero esistito, un legame rappresentato da niente, semplicemente dal loro amore, che non aveva bisogno di nulla a parte loro due. Restarono così per un tempo molto lungo, poi quasi contemporaneamente e quasi come se fosse una danza, sollevarono le loro mani portandole sulle labbra dell' altro, Alessandro baciò le dita di Arianna e lei quelle di Alessandro, e poi dietro al collo per tendersi sempre di più verso il cuore palpitante dell' amato.
Alessandro posò l' altra mano sul seno di Arianna e poi sul suo fianco e il suo ventre, arrivò alla sua femminilità, la trovò calda e desiderosa di sentirlo. Arianna accarezzò le spalle di Alessandro e poi aspettò chiudendo gli occhi che lui la baciasse, appena sentì le sue labbra sulle sulle riaprì gli occhi e si sentì improvvisamente avvolta dai suoi occhi azzurri, che la guardavano. Fu bellissimo sentire Alessandro entrare in lei, sentire i suoi gemiti, mentre il seno di Arianna accarezzava il petto e il cuore di Alessandro, mentre si strusciavano e mentre erano sempre di più l' uno parte dell' altra. I loro corpi erano sempre più caldi e sembravano sul punto di prendere di fuoco, Arianna si stringeva sempre di più ad Alessandro, mentre lui su di lui la avvolgeva con le sue braccia esplorando il suo corpo e gemendo sempre più intensamente. Quel fuoco, che i loro colpi sempre più caldi desideravano accendere, divampò, quando vennero e promise loro di non spegnersi più.

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