<<Vorrei vederlo da vicino e accarezzarlo almeno per l' ultima volta, finché è vivo e il suo cuore batte ancora>> Arianna disse ciò guardando dritto negli occhi il primario. Era un uomo bassino, con occhi acquosi e molto dolci, non particolarmente alto e canuto. <<La prego>> lo supplicò Arianna, il primario guardò in basso sul pavimento. <<Le chiedo solo questo, poi vado via. A lei non costa nulla>> il primario sollevò molto lentamente lo sguardo su di lei, sul suo volto anziano si inarcò un sorriso molto tenue e da nonno. <<In questi ultimi giorni mi sono capitate cose bruttissime e a quanto pare mi manca ancora la cosa peggiore. Almeno lei mi aiuti>> sentendo queste parole, il primario fu vinto e annuì con convinzione. <<D' accordo, signorina. Non potrà trattenersi più di cinque minuti e prima di entrare dovrà indossare il camice>> spiegò il primario, Arianna accettò tutto. Indossò il camice verde, la mascherina e la cuffia e il primario aprì la porta per farla entrare nella stanza. Arianna mise un piede avanti all' altro prima lentamente, poi sempre più rapidamente volando verso Alessandro. Era semplicemente addormento, non si poteva affatto dire che fosse in coma. Il petto si alzava e si abbassava molto lentamente, l' unico rumore era quello che proveniva dai macchinari. Arianna prese una sedia abbandonata in un angolo della stanza e la posizionò vicino al letto, si sedette e immediatamente le sue dita toccarono quelle di Alessandro, che erano solo leggermente chiuse a pugno. Le dita di Arianna si strinsero attorno a quelle di Alessandro, come se gli stesse semplicemente prendendo la mano per andare a fare una passeggiata. <<Sei bellissimo, principe>> esordì lei con la voce rotta dal pianto, mentre i suoi occhi verdi si accendevano sempre di più diventando lucidi per le lacrime. <<Volevo solo salvarti... Ma non ce l' ho fatta. Sono arrivata troppo tardi. Scusami, amore mio. Io avrei dovuto renderti eterno e immortale come i nostri momenti d' amore, come i nostri giochi, in cui ci siamo sempre donati le cose più belle, ma in cui ci siamo donati prima di tutto noi stessi>> Arianna si alzò e si piegò su Alessandro, posando con tenerezza la sua testa sul suo petto, alcune lacrime caddero calde su Alessandro. <<Ale, svegliati ti prego. Io devo ancora donarti il mio amore, dobbiamo ancora vincere il nostro gioco. Alessandro, tu sei il miracolo che la mia vita aspettava da sempre. Anzi, sei quel miracolo da cui è iniziata la mia vita. Non puoi andartene proprio ora che ci siamo ritrovati e proprio ora che le nostre vite sembrano essere appena iniziate>>. Arianna chiude gli occhi sentendo il cuore di Alessandro, che batteva nel profondo del suo petto e che lo faceva sollevare lievemente facendo sollevare anche Arianna, che chiuse gli occhi e restò così senza dire neppure una parola e sentendo il suo respiro debole, ma caldo. Tutti i momenti della sua storia d' amore cavalcavano nella sua mente. Li sentì tutti, mentre le partivano dal cuore e le attraversavano tutto il corpo, scaldandole l' anima con tutta la vita si cui erano pieni e poi le tornavano nel cuore, da cui in realtà sembrava che non se ne fossero andati mai. Qualcuno stava bussando al vetro, Arianna restò con gli occhi chiusi, perché voleva restare così per sempre. Bussarono sempre più forte, così lei si vede costretta ad aprire gli occhi. Il primario stava bussando al vetro con un' espressione triste e paziente sul volto, la stava avvertendo che il tempo della sua visita straordinaria era finita. Lei alzò il capo dal petto di Alessandro, guardò il viso del suo principe, lo accarezzò delicatamente, una sua lacrima cadde sul viso di lui e fu come un' altra carezza. Arianna si abbassò di lui e lo baciò sulle labbra, stette così a lungo, godendo di questo momento per un attimo, che lei voleva rendere ererno. In lui lei aveva trovato la chiave dell' eternità, voleva riconsegnargli tutta l' eternità di quei loro momenti d' amore attraverso quel bacio. Quando smise di baciarlo, accarezzò ancora il viso di Alessandro e gli sussurrò <<Ti dono l' amore. E tu?>>.
Arianna restò a guardarlo, se ne fregava del primario, che bussava al vetro. Voleva stare lì per sempre, perché andarsene per lei voleva dire rassegnarsi. Lei non voleva rassegnarsi, così gli prese la mano e gliela strinse, si abbassò di nuovo e lui la baciò. Le labbra di Alessandro rispondevano ai suoi baci, gli occhi verdi ora si riflettevano in quelli azzurri, che erano aperti e potevano guardare la vita e la ragazza, che gli aveva donato l' amore e anche la stessa vita.
<<È un sogno o sei un angelo?>> le chiese lui debolmente.
<<È il nostro sogno>> rispose lei.
Il primario e gli altri medici guardavano con gli sgranati e pieno di sorpresi quel miracolo, che si stava riempiendo di splendore davanti ai loro occhi e dietro quel vetro. L' amore che dava la vita. A tutta quella gente sembrava che quei due fossero avvolto da una luce sempre più folgorante e vivida, sembrava che fosse un evento straordinario, capace di togliere il fiato e tutte le parole. Ai due innamorati non sembrò nulla di ché, perché loro si stavano solamente amando. I medici irruppero nella stanza, circondando il letto di Alessandro per fare tutti gli accertamenti. Arianna questa volta non si mosse, restò vicina a lui tenendolo per mano. Non potevano farle assolutamente nulla, perché sapeva benissimo che era stata lei a salvarlo. I medici continuarono a fare i loro accertamenti, poi il primario si rivolse ad Arianna <<Signorina, ora deve assolutamente uscire. Alessandro deve riposare>>. Arianna guardò prima il primario e poi Alessandro. <<Neanche altri cinque minuti?>> chiese lui steso sul letto.
<<Ora deve proprio riposare, tanto avete una vita davanti>> il primario sorrise quasi paterno. <<Ci vediamo tra poco. Ci vediamo nella nostra vita, amore mio>> gli disse Arianna. Lui sorrise e ripeté <<Ci vediamo nella nostra vita, amore mio!>>. Le loro mani si lasciarono, ma si incontrarono le loro labbra. Sentivano entrambi la voglia di fare l' amore, ma purtroppo dovevano separarsi. Si sarebbero ripresi e riamati ancora e poi ancora per tutta la vita. Arianna e Alessandro si sorrisero, poi lei si voltò e mentre andava via, lui chiamò il suo nome <<Arianna?>>. Lei si girò con un grande sorriso sul volto, le sembrava di sognare, ma i calori dei loro corpi e le loro labbra hanno confermato a entrambi che si trovavano nella realtà.
<<Arianna, mi vuoi sposare?>> le chiese lui. Tutti i medici che stavano staccando e riattaccando alcuni marchingegni si fermarono di colpo e stupiti si voltarono verso Alessandro e verso Arianna. <<Rispondimi però>> la incalzò lui scoppiando a ridere. Anche Arianna rise tanto, aveva voglia di correre verso di lui e baciarlo di nuovo fortissimo, ma dovette trattenersi, per questo motivo la sua risposta fu densa di tutta quella forza, quella passione e quell' amore, che lei avrebbe voluto riversare in quel bacio. <<Si!>> rispose lei. Lui le sorrise e le fece il gesto di 'ok' con la mano, Arianna si voltò e lasciò la stanza. Le sembrava di ascoltare ancora il cuore di Alessandro, che palpitava nel suo petto e le giungeva dentro. Arianna si fermò fuori dalla stanza e iniziò a osservare ciò che accadeva nella stanza, mentre Alessandro le sorrideva, le inviava e riceveva da lei baci volanti. Cristina arrivò da lei quasi correndo. <<Ho sentito cose terribili!>> disse concitata avvicinandosi ad Arianna, quando però si accorse di Alessandro sveglio e sorridente nella stanza, rimase con la bocca spalancata per lo stupore. Arianna scoppiò a ridere davanti all' espressione di Cristina. Il suo cuore ormai era scoppiato di felicità, aveva smesso di battere per tenere in vita anche Alessandro, perché ora teneva in vita tutta la loro vita.SE LA STORIA TI È PIACIUTA, METTO 'LIKE, COMMENTA E SEGUIMI!
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I Gemiti del Principe
ChickLitAlessandro Virigni è un Principe: bellissimo e ricchissimo. È un gran seduttore, ama il sesso, ma ama un sesso totalmente senza prove. Quando incontrerà la bellissima, ma triste Arianna Bellanima, le loro storie si intrecceranno e nel gioco perverso...