Nel cielo c' era un sole grandissimo, una gigantesca palla di fuoco, che dominava nel cielo e spazzando via tutte le nuvole. Alessandro si risvegliò coricato su una spiaggia. Un posto fatto da sabbia fine e una vegetazione ricchissima, sembrava una spiaggia caraibica. Era a petto nudo, indossava solo dei pantaloncini, delle bermuda semplicissimi e color cachi. Non c' era nessun altro, eccetto un ragazzo biondo. Doveva avere qualche anno più di lui, era anche lui a petto nudo, ma era di spalle e Alessandro non poteva guardarlo in volto. <<Ehi! Ehi! Dove siamo?>> gli chiese, sollevandosi e con le mani intorno alla bocca per farsi sentire di più. Il ragazzo si voltò, gli assomigliava molto, ma era biondo. <<Non ne ho idea>> rispose facendo spallucce. Dalla sua espressione divertita, Alessandro capì subito che lo stava prendendo in giro. Si alzò in piedi, andò verso il mare e guardò l' orizzonte, proprio in quel momento una barca stava solcando la superficie piatta e cristallina del mare e stava puntando verso la spiaggia.
<<Che bello vedere i miei ragazzi insieme!>> sospirò una voce femminile. Quella voce arrivò immediatamente nel profondo dell' animo di Alessandro, gli risvegliò tutti i ricordi per farsi riconoscere: era la voce di sua madre. Lei era su quella barca, bella e leggera come sempre. Giunta a riva, fece un saltello e andò verso Alessandro, lo strinse forte e gli stampò die grossi baci sulle guance.
<<Come sei cresciuto!>> gli disse con un sorriso affettuoso. <<Mamma, dove sono?>> le chiese lui spaesata guardandosi attorno.
<<Sei in qualsiasi posto del mio cuore, figlio mio. Ma ora precisamente sei dove non può raggiungerci nessuno..>> gli spiegò sua madre.
<<Neanche Arianna può raggiungermi?>>.
Bianca lo guardò per un attimo e poi
<<Arianna non ha bisogno di raggiungerti, è già con te>>.
Lo prese per mano e lo portò verso la spiaggia, Alessandro si sedette sulla sabbia e sua madre lo imitò, ma ora il suo sguardo si era soffermato sull' altro ragazzo.
<<Avevo 16 anni, quando mio padre mi regalò quel diario. Era andato a Firenze per affari e come regalo mi portò quella borsa di pelle con dentro quel diario>> iniziò a raccontare Bianca.
<<Lo so, l' ho già letto nel diario>> le fece presente Alessandro. Bianca rivolse lo sguardo a suo figlio Alessandro, poi tornò a guardare l' altro dicendo con semplicità <<Tutto ciò che sto dicendo tu lo hai già letto nel diario>>. Poi come se nulla fosse continuò a raccontare <<Il matrimonio con tuo padre fu per me una cosa bellissima: era innamoratissima di lui e impazzivo per tutto ciò, che lo riguardasse. Avevo atteso quel momento da anni, anche perché ero sicura che dopo il matrimonio, avremmo potuto riconoscere il nostro primo miracolo, cioè Christian>>. Christian, ovvero l' altro ragazzo presente sulla spiaggia, si voltò e salutò sua madre. <<Lo avevamo avuto due anni prima del nostro matrimonio. Fu uno scandalo per tua nonna sentire della mia gravidanza, non volle far sposare in fretta me e tuo padre, perché in cuor suo sperava che lui mi lasciasse. Dopo il parto tua nonna mi costrinse a prendere il bambino e a portarlo in un orfanotrofio. Fu il primo posto, in cui andai, dopo il matrimonio. Ma scoprii che era stato adottato, cercai di scoprire i nomi dei genitori, che lo avevano adottato e mi riferirono che si trattava di un certo Mauro Pattioli>>. Bianca si fermò, si sparse della sabbia sulle mani e poi proseguì <<Io cercai di fare di tutto per convincere Pattioli a ridarmi mio figlio. Ma lui si opponeva, spiegandomi sempre che tramite Christian lui intendeva prendersi la Virigni. Io ero una sua pedina, dovevo convincere mio marito e mia suocera a firmare i documenti per cedere almeno la metà dell' azienda a Pattioli, in cambio avremmo riavuto il nostro bambino. Tuo padre si oppose subito, dicendomi chiaro e tondo che per lui esisteva un unico discendente Virigni, cioè tu e che Christian non era affatto nostro figlio. Tua nonna avallava in pieno la teoria di tuo padre. C' era un' unica persona dalla mia parte: Susanna. Era stata lei ad aiutarmi a partorire Christian ed era stata lei a farmi ottenere il nome del nuovo genitore di Christian>>. Bianca si fermò ancora, asciugandosi una lacrima. <<Convinsi Susanna a mettermi in contatto con quella che era la moglie di Pattioli, ma lei mentiva spudoratamente dicendo di essere lei la madre genetica di Christian. Mi affidavo a qualsiasi avvocato, a qualsiasi persona che potesse darmi una mano. Finché non incontrai lui, quell' uomo che ho citato nel diario. Lui era un uomo coraggiosissimo e all' epoca molto giovane. Si era innamorato di me e io che ero pronta a qualsiasi cosa pur di lasciarmi aiutare, gli promisi che avrei lasciato tuo padre per lui. Diventammo amanti e rimasi incinta di lui. Lo rivelai a una sola persona, a Susanna. Neanche il padre del bambino lo sapeva. Mi misi d' accordo con il mio amante, usavo un soprannome per chiamarlo. Eri stato tu a suggerirmi quel soprannome. Ci accordammo che lui avrebbe rapito Christian e poi saremmo fuggiti: io, lui, Christian e tu. Fu proprio il mio amante a colpirci con il suo tir, quel giorno io ti stavo portando via da lì, stavamo fuggendo, ma il mio unico complice mi uccise. Voleva uccidere solo me. Anzi, voleva un' altra persona che morissi solo io. Non chiedermi chi, non chiedermi perché. Non lo so. Perché non avevo mai idea che mi avrebbe uccisa>> finito di parlare, Bianca si alzò in piedi. Il sole le illuminava i capelli, gli occhi erano persi verso Christian.
<<Io l' ho giá incontrato. Ho visto Christian a una festa, non ricordo dove e non ci ho mai parlato. Io sono sicuro di averlo visto>> le riferì Alessandro mettendosi in piedi affianco a sua madre. Bianca si voltò verso di lui allora, gli sorrise e accarezzò il palmo della sua mano. <<Mamma, ma sono morto?>> le chiese poi Alessandro guardando Bianca dritto negli occhi. Lei gli sorrise ancora di più, lo abbracciò e restarono così a lungo. <<Sei stato salvato>> gli rispose sua madre. <<Sei stato salvato veramente, figlio mio. Le persone che più amiamo sono quelle che ci distruggono, ma se il nostro amore è ricambiato invece, noi siamo salvi>> gli disse lei, poi lentamente si distaccò da lui, alzò la mano per salutarlo sorridendogli calorosa e allontanandosi sempre di più. Alessandro le corse in contro, cercando di convincerla a restare, a non andare via e a restare con lui oppure ad andare via con lui. Ma Alessandro Virigni si accorse che non era possibile, si fermò e si limitò a salutare sua madre, che con agilità e leggerezza risalì sulla barca. Un soffio di vento si alzò, scompigliò i capelli di Alessandro, accarezzò quelli di Bianca e quel vento ad Alessandro sembrò la carezza di sua madre. La barca iniziò ad allontanarsi, con essa anche Bianca. Questa volta Alessandro non aveva la sensazione di aver perso di nuovo Bianca, ma solamente la sensazione di averla rincontrato e di averla salutata. Alessandro si voltò e vide suo fratello, che con le braccia incrociate guardava verso di lui un grande sorriso. <<Ho incontrato un nuovo Virigni!>> gli disse Alessandro. Christian sorrise, gli andò in contro e gli strinse la mano. <<Adesso dobbiamo solo trovarci>> gli disse allegro.
<<Ora hai un alleato, Alessandro>> gli comunicò Christian indicando se stesso con l' indice.
<<Si, ma non sei il primo>> lo informò Alessandro <<C' è sempre stata un' alleata con me>>.SE LA STORIA TI È PIACIUTA, METTI 'LIKE', COMMENTA E SEGUIMI!
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I Gemiti del Principe
ChickLitAlessandro Virigni è un Principe: bellissimo e ricchissimo. È un gran seduttore, ama il sesso, ma ama un sesso totalmente senza prove. Quando incontrerà la bellissima, ma triste Arianna Bellanima, le loro storie si intrecceranno e nel gioco perverso...