2 - harry

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Apro la prima valigia e tiro fuori i miei indumenti, quindi li dispongo in uno dei due piccoli armadi color legno, entrambi appoggiati su un'unica parete.

«Ciao.» dalla stanza entra una ragazza che trascina con sé una valigia rossa.

Mi saluta con un sorriso stupendo, è davvero molto bella.

Ha i capelli più lunghi dei miei e sono di un biondo scuro, mentre i suoi occhi sono di un azzurro acceso, contornati dal mascara che li volumizza, facendoli apparire ancora più belli di quanto non lo siano già.

«Ciao, io sono Caroline.» le porgo la mano dopo essermi avvicinata a lei e me la stringe subito.

«Piacere, Jade.» mi piace molto il suo nome e sembra una ragazza simpatica, a prima vista.

Appoggia la sua valigia sull'altro letto e inizia, anche lei, a disporre i suoi indumenti nell'armadio, mentre nella stanza regna il totale silenzio e, a volte, alcuni schiamazzi di qualche ragazza che passa per il corridoio.

«Scusa, non ti ho nemmeno chiesto se ti va bene quel letto o preferisci questo.» indico prima il suo, poi il mio.

Sto cercando di essere il più cordiale possibile, voglio avere un bel rapporto, almeno con la mia compagna di stanza.

Negli anni precedenti non ho avuto molti amici, mi stavano tutti sulle palle, erano sempre pronti a giudicarmi, qualsiasi cosa facessi.

Le uniche persone che mi sostenevano erano poche, saranno state una decina, ma a me bastavano loro per sentirmi bene.

Se ci penso, già mi mancano.

Ho anche sempre avuto dei problemi a relazionarmi con la gente perché sono molto timida, però quest'anno mi sono promessa di mettere da parte la timidezza e spero di riuscire nel mio intento.

«Tranquilla, mi va bene questo.» risponde sorridente, per poi continuare il suo lavoro.

Sorridono tutti oggi?

Dopo qualche minuto, noto che si è seduta sul letto e sta osservando il suo cellulare, credo che stia messaggiando.

Io, è da un po' che sto cercando il mio pacchetto di sigarette, lo avevo nascosto da qualche parte nella valigia per paura che mia madre lo potesse trovare.

Lei non immagina neanche che sua figlia fuma e beve, pensa che io sia la tipica ragazza perfetta solo perché faccio parte di una famiglia abbastanza importante, ma questo non c'entra nulla.

Alle feste ci sono sempre andata di nascosto, uscivo di casa in jeans e maglietta portandomi con me uno zaino, mi nascondevo in un angolo buio della città e mi cambiavo, mettendomi il vestito che portavo nella cartella: non mi ha mai scoperta.

«Eccolo.» dico tra me e me a bassa voce, per non farmi sentire da Jade.

Sicuramente si scandalizzerebbe nel sapere che fumo.

Lo avevo trovato sotto ad alcuni vestiti che dovevo ancora sistemare nell'armadio.

Lo prendo, apro un piccolo cassetto del comodino bianco accanto al mio letto e ce lo metto dentro, insieme all'accendino che avevo nella tasca dei jeans.

My drug » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora