13 - police

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È ormai mezzogiorno e ho preso un panino e delle crocchette di pollo che c'erano nella mensa dato che ogni mercoledì fanno cibo da fast-food, almeno cucinano qualcosa di buono ogni tanto.

Ho preso anche un panino per Jade nel caso non avesse pranzato.

Vado verso la mia stanza con in mano il sacchetto di carta con all'interno da mangiare e, appena entro nella camera, trovo Jade che sta facendo dei compiti di matematica e sembra in difficoltà.

Vedendola in quello stato ridacchio e mi chiudo la porta alle spalle.

«Hai qualche problema con la matematica?» sghignazzo ancora, appoggiando il pacchetto sulla scrivania dove ha disposto i suoi libri.

«Si.» sbuffa. «Che cos'è?» mi chiede, riferendosi al pacchetto e aprendolo.

«Ho preso il pranzo e ho comprato un panino nel caso dovessi ancora mangiare.» estraggo i due panini e le crocchette di pollo dal sacchetto che poi butto nel cestino dopo averlo appallottolato.

«Grazie mille.» esclama, prendendo uno dei due panini e addentandolo.

Faccio lo stesso e ci dividiamo le crocchette.

«Com'è andata oggi a scuola?» mi chiede, dopo aver finito di mangiare e pulendosi le mani con un fazzoletto.

«Bene, ho conosciuto un ragazzo, si chiama Ethan.» mi sdraio sul letto poggiando le mani dietro al collo e accavallando le gambe.

«Ethan, l'amico di Harry, giusto?» annuisco alla sua domanda.

«Mi ha detto che, se voglio, posso farmi fare un tatuaggio da lui.» alzo il busto sedendomi e accarezzando il lenzuolo.

«Una volta me ne fece uno, è molto bravo.»

«Che tatuaggio ti sei fatta fare?» domando curiosa.

Voglio vedere se è davvero bravo come dice, ma già dai tatuaggi che ho visto sul braccio di Ethan ho capito che se ne intende parecchio.

Scosta i capelli lasciando scoperta una parte di collo e riesco a intravedere una lettera.

Avvicinandomi di più noto che è la lettera 'H' scritta in stampatello nero e con alcuni ghirigori.

Mi viene quasi un groppo alla gola e non capisco perché, forse perché quella potrebbe essere la lettera dell'iniziale di Harry, forse perché, se è davvero così, vorrebbe dire che loro due stanno insieme o, almeno, ci sono stati.

E non capisco per quale motivo mi sia venuto questo groppo alla gola, io e lui ci odiamo, non siamo nemmeno amici.

Beh, lui mi odia, ma io?

Io non lo so, ogni volta che sento il suo nome sgrano gli occhi e raddrizzo le orecchie, come se quel nome mi appartenesse, come se facesse parte della mia vita e io debba sapere il motivo del quale stiano parlando di lui, se stiano dicendo qualcosa di bello o di brutto.

In ogni caso, anche se non capisco se mi sta antipatico o simpatico, c'è sempre il problema che al risuonar del suo nome io non faccio altro che agitarmi o a sorridere.

My drug » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora