20 - I want you to sleep with me

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«Perché proprio me? Perché mi hai difeso?» era da qualche minuto che ce ne stavamo in silenzio e mi torturavo, indecisa fra il chiederglielo o meno.

Non sapevo quale potesse essere la sua risposta, avevo paura della sua reazione a quella domanda; ma decisi comunque di porgliela.

«Non voglio che ti capiti la stessa cosa che è capitata ad Holly.» scrolla le spalle, come se ciò che avesse detto fosse normale, come se fosse una risposta che tutti si aspetterebbero di sentire da Harry Styles, ma nessuno se l'aspetterebbe.

Nessuno si aspetterebbe che proprio lui, il ragazzo temuto un po' da tutti per la sua aria da duro, dica una cosa del genere ad una ragazza, a me, che mi ha praticamente insultato fino a un giorno fa.

Sorrido alla sua risposta, abbassando la testa senza farmi vedere; dopotutto quello che ha detto mi ha fatto piacere.

Mi fa piacere che si preoccupa un po' per me.

Perché è cambiato così tanto?

È bastata un'ora per vederlo da incazzato, a vederlo parlare del suo passato con me, come se fossi la sua migliore amica.

«D-domani vado a farmi un tatuaggio.» inizia a dire. «Mi accompagneresti?» sorrido alla sua richiesta.

Mi piace questo nuovo Harry: che mi chiede di uscire e si imbarazza pure, iniziando a balbettare e passandosi una mano nei capelli fin troppe volte.

Sorrido nel momento in cui balbetta, sembra quasi intimidito nel chiedermelo ma non ci do troppo peso.

«Ma se non vuoi venire fa lo stesso, andrò da...» ridacchio leggermente e lo fermo, prima che riesca a finire la frase.

«Vengo volentieri.» sorrido.

Alza lo sguardo fissandomi, forse non si aspettava che accettassi di andare con lui.

Annuisce e c'è un'altro momento di silenzio, ce ne sono stati parecchi durante la serata.

Ho scoperto cose di lui che non avrei nemmeno immaginato, ho visto Harry felice, arrabbiato, tranquillo... Ma mai triste.

Ed è stato come un colpo al cuore vederlo in quelle condizioni, parlare di un suo grande amore che se ne va via così; senza fare un addio per bene.

Beh, non che ci sia un modo per dire addio che vada bene.

Ma tutti preferirebbero vedere andare via qualcuno con una litigata, un messaggio o qualche cosa simile, ma mai con la morte.

Nulla è peggio della morte, sapere che era giovane e davanti a sé aveva una vita intera mi distrugge.

Aveva una famiglia, amici, un fidanzato e chissà quante altre cose.

O almeno credo, ma me la immagino così, con una vita perfetta.

Ottimi voti, una famiglia che le sta accanto, un fidanzato che la ama, tanti amici e altre mille cose che ha perso in pochi minuti.

«Puoi dormire qua?» Harry interrompe i miei pensieri e li scaccio via velocemente.

Meglio così, sarei rimasta a torturarmi per ore e ore pensando a tutto ciò che mi ha detto Harry stasera.

Ci metto un po' per realizzare che il riccio mi ha appena chiesto di dormire da lui e non so cosa rispondere, mi trovo con le mani in mano.

«E dove?» domando.

Ci sono due letti: uno per lui e l'altro per il suo coinquilino, dove dormirei?

Si limita ad indicarmi il letto davanti al suo e io sposto lo sguardo su di esso, guardandolo per qualche secondo.

«So cosa vuoi chiedermi: e il tuo compagno di stanza? Beh, semplice: non ce l'ho.» risponde facendomi ridere leggermente e alzando le spalle al cielo.

«Se ci scoprono? E poi non ho i vestiti per dormire, non ho lo spazzolino per lavarmi i denti, i miei trucchi... Non ho praticamente nulla.» solo dopo aver concluso la frase mi rendo conto di aver usato un tono tremendamente triste, come se fossi dispiaciuta nel non poter dormire nella sua stessa stanza.

Il che è vero, mi piacerebbe dormire da lui e mi dispiace che mi abbia colto così impreparata.

«Non ci scoprono, sai quanti ragazzi fanno dormire le ragazze nelle loro stanze? Comunque ho uno spazzolino nuovo di là e poi anche se sei senza trucco, che problema c'è?» alza le sopracciglia come se quello che avesse detto fosse ovvio.

Non credo proprio che i ragazzi facciamo 'dormire' le ragazze nelle loro stanze, ma accetto comunque la sua richiesta.

«Va bene.» sul suo viso scorgo un sorriso, così sorrido anche io.

«Puoi metterti alcuni miei vestiti, sono dentro l'armadio e ehm... Un po' sparsi in giro.» ridacchio e lo ringrazio, mentre rimane sdraiato a pancia in su sul letto con le braccia incrociate dietro alla nuca nel frattempo che mi osserva aprire l'armadio.

Passiamo una ventina di minuti a sghignazzare mentre io scelgo un paio di pantaloni: ha solo jeans neri e ciò mi ha fatto ridere parecchio.

Trovo, stranamente, un paio di pantaloni corti neri e, anche se c'è un po' di freddo, li prendo ugualmente.

Vado al bagno e indosso i pantaloncini, poi prendo uno dei due spazzolini (quello che ha le setole messe meglio) che si trova dentro ad un bicchiere di plastica ancora incartato e poi mi strucco.

«Quella felpa...?» lo guardo interrogativo, poi abbasso lo sguardo e osservo l'indumenti che ho addosso.

«È di Ethan, avevo freddo.» spiego.

Perché gli interessa così tanto saperlo?

«Okay.» risponde solamente, girandosi dall'altra parte, dandomi le spalle.

«Vuoi che mi metta una delle tue?» nemmeno io so quale sia il vero motivo per cui glielo chiedo, mi sembrava che volesse che lo facessi e così gliel'ho domandato.

Si rigira e ci pensa un attimo: «Sì.» sorride. «Se vuoi.» precisa, facendomi ridacchiare.

Ritorno al bagno per indossare una sua felpa grigia col cappuccio che mi sta davvero grande ed ha un piacevole profumo.

Quando rientro in camera trovo Harry a petto nudo che dorme, così mi avvio verso il 'mio' letto facendo attenzione.

Mi rimbocco le coperte e lo osservo.

Credo di aver osservato ogni tatuaggio per almeno venti minuti ciascuno.

Chissà quale vorrà farsi domani.

Sorrido nel vederlo dormire, ho passato una serata che, all'inizio, sembrava non potesse andare peggio.

Poi però, non so per quale motivo, Harry ha parlato di tutto, senza che lo obbligassi.

Certo, gli avevo fatto una domanda, ma ero quasi certa che mi avrebbe insultato o mi avrebbe detto di andarmene dalla sua stanza.

Scuoto la testa per scacciare quei pensieri, poi rincomincio ad osservarlo.

Adoro i suoi capelli, non so perché.

E li adoro ancora di più ora, che sono scompigliati e gli danno quasi un'aria angelica.

Mi giro dall'altra parte per poter dischiudere gli occhi e dormire mentre mi accoccolo alla sua felpa, quando sento il rumore delle coperte che sfregano fra di loro.

«Buonanotte.»

«Buonanotte Harry.»

E, forse, è proprio da qui che ho capito che ero follemente innamorata di lui.

My drug » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora