7 - drug and laughs

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Corrugo la fronte un paio di volte, fino a capire che le due ragazze hanno la testa vicino al tavolo perché stanno aspirando della polvere bianca dal naso.

Aspirano due o tre volte, per poi rialzare la testa e lasciare il tavolo vuoto con della polvere un po' sparsa, aspettando il turno di qualcun altro.

«Hai mai provato?» Jade si avvicina a me parlandomi all'orecchio, riesco a sentire il suo fiato caldo sul mio collo.

Scuoto la testa e vedo che gli amici di Jade stanno parlando tra di loro, finché vedo Joe che si dirige al tavolo.

«Vuoi provare? Fidati, è bello.» la mia compagna di stanza continua a sorridermi, mentre osservo ogni singolo movimento di Joe che si inginocchia così da avere il tavolino di vetro alla sua altezza.

Prende un po' della sostanza bianca che è rimasta sul tavolo da prima e, sistemandole in piccole file da due con l'aiuto di una carta bancomat, inizia ad aspirare dal naso.

Smetto di osservarlo per concentrarmi nuovamente su Jade che mi sta dando dei piccoli pugni sulla spalla per risvegliarmi dai pensieri.

Penso ancora qualche secondo se ne vale la pena di provare.

Ho sentito tante di quelle storie di ragazzi che muoiono a causa della droga o che non ne escono più, ma voglio solo provare, non andrò avanti a farlo, sarà solo per una volta.

E un tiro non farà male a nessuno, o no?

«Ok, ma non troppo.» rivolgo lo sguardo verso di lei e un piccolo sorriso le compare sul viso.

Si allontana da me qualche secondo per andare a parlare con Jackson e noto che lui le passa una piccola bustina con della sostanza bianca al suo interno, senza alcun ombra di dubbio è droga.

Si avvicina a me, per poi prendermi dal polso e trascinarmi ad un tavolo un po' più distante da dove ci troviamo in cui non c'è praticamente nessuno.

«Sai come si fa?» mi chiede, poggiando la bustina sul tavolo.

Scuoto la testa e inizia ad aprire il sacchetto e a fare piccole file orizzontali.

«Fai come me.» mi dice, prima di chinarsi leggermente ed aspirare due delle tre file presenti.

«Dato che è la prima volta, fai solo una striscia.» dice, dopo aver finito.

Acconsento e eseguo i suoi stessi movimenti e, appena mi avvicino al tavolo con la testa, deglutisco rumorosamente per poi prendermi i capelli e tirarmeli leggermente indietro così da non farli ricadere sul tavolo.

Chiudo gli occhi ed aspiro, sentendo un piccolo brivido alla schiena nel momento esatto in cui la polverina percorre la traiettoria della mia narice destra.

Strizzo un paio di volte gli occhi, finché non li apro e mi sembra di sentirmi come in paradiso.

Mi sento leggera, quasi serena, come se mi fossi appena risvegliata da una lunga dormita.

«Come è stato?» Jade si avvicina a me, appoggiandomi la mano sulla spalla.

«Mi piace.» dico, emettendo una piccola risatina alla fine della frase.

Pensavo fosse peggio, invece è stato abbastanza tranquillo, ero solamente agitata nel primo momento ma poi, quando ormai avevo aspirato, mi sono sentita bene, non avevo più nessuna preoccupazione addosso, nessun pensiero che mi passasse per la testa, ormai anche Harry non giaceva più tra i miei pensieri.

Vedo ridere pure lei, poi mi prende per mano e mi porta nel locale principale, dove c'è da bere.

«Tieni.» Jade mi passa un bicchiere pieno fino all'orlo di un liquido trasparente.

«È Mojito, l'hai mai provato?» mi chiede, mentre ne sorseggia un po' dal suo bicchiere.

Scuoto la testa e ne bevo un po', sentendo subito il sapore inconfondibile del lime e la sua dolcezza provocata dalla gran quantità di zucchero.

È molto buone e, difatti, ne bevo circa tre o quattro bicchieri.

La festa procede bene e ho conosciuto davvero molta gente, tutti molto simpatici.

Mancano quindici minuti alle due ed io e Jade ci avviamo verso l'auto di Harry.

La mia amica sta barcollando leggermente, questa sera ha bevuto ed ha finito per ubriacarsi e io mi ritrovo costretta a tenerla in piedi per non farla cadere.

Io, stranamente, sono sobria; di solito non reggo bene l'alcol.

Trovo immediatamente la macchina e noto Harry appoggiato all'auto mentre usa il telefono.

Si gira verso di noi appena calcio una lattina provocando un rumore assordante tra la tranquillità della notte.

«Quanto ha bevuto?» sghignazza il riccio, appena vede in che condizione si trova Jade.

«Direi troppo.» commento, vedendo gli occhi rossastri della mia amica e facendola sedere, con l'aiuto di Harry, nei sedili posteriori dell'auto.

Io mi siedo nel sedile accanto a quello di Harry e mette in modo l'auto, accendendo poi la radio.

«Giuro che se mi vomita sull'auto le spacco la testa.» dice, facendo ridere entrambi.

Scuoto leggermente la testa, per poi fermarmi e girarmi lentamente verso Harry, vedendolo serio.

Abbasso immediatamente lo sguardo, io e lui non ci eravamo mai comportati così.

Siamo sempre stati come cane e gatto e non avevamo mai riso insieme.

La situazione è alquanto imbarazzante, ma cerco di non dargli troppo peso, concentrandomi sulle mani di Harry che stringono il volante.

Sulle nocche ha dei segni rossastri e non capisco se sia causato dalla presa forte che ha sul volante o se è perché ha fatto a botte con qualcuno; ma credo che sia più valida la seconda opzione, anche se non so nemmeno io per quale motivo avrebbe dovuto picchiare qualcuno.

Mi concentro poi sui suoi capelli ricci, che arrivano a toccare le orecchie.

Hanno un qualcosa che mi piacciono, ma non so cosa.

Si volta poi verso di me, facendo incontrare i nostri occhi.

Oh, i suoi occhi.

«Non guardarmi per troppo tempo, so che sono bello.» scherza, mettendo in mostra le sue fossette.

Scuoto la testa e non gli rispondo, cominciando a guardare fuori dal finestrino.

«Pensavo peggio.» commenta dopo un po' di tempo dalla partenza.

Aggrotto la fronte e lui se ne accorge, spiegandosi meglio.

«Pensavo non resistessi a questa festa, o forse è perché non hai nemmeno bevuto?» sghignazza e io non aspetto un secondo a replicare.

«Si, ho bevuto, ma non mi sono ubriacata, smettila di prendendomi in giro.» sbuffo, guardandolo storto.

Non mi risponde, continua a guidare e a mostrare un senso di calma che mi da leggermente fastidio.

Dopo alcuni minuti arriviamo al campus, parcheggia l'auto ed entrambi scendiamo per poi andare da Jade che si è addormentata.

Harry la prende a 'mo di sposa e la porta in camera, seguito da me.

La appoggia sul letto ed io e lui rimaniamo un paio di secondi a guardarla, fin quando non sento la sua solita voce roca comparire nel bel mezzo della stanza.

«Io vado, ci vediamo domani, sfigata.» mi fa l'occhiolino e si chiude la porta alle spalle mentre riusciamo a ridacchiare per un'ultima volta assieme, facendomi rimanere da sola, con Jade che dorme ed una voglia matta di buttarmi sul letto e dormire per sempre.

My drug » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora